Notte improvvisata

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-Potrei portare i sacchi a pelo- propose Connor in tono speranzoso.
Mandy non disse nulla.

-Ho anche delle merendine a casa. Non che siano salutari- ragionò grattandosi il collo -ma è pur sempre cibo no?-
Nessuna risposta.

Mandy camminava impettita col suo zainetto in spalla.
Dentro ci aveva buttato le prime cose che gli erano venute in mente: una borraccia d'acqua, dei fiammiferi, una coperta e del disinfettante.

Aveva scavato nello sgabuzzino finchè non aveva trovato la tenda da campeggio che aveva usato durante la sua unica estate al campo scout.

L'aveva spinta nello zaino rischiando quasi di strappare la stoffa nel tentativo di farcela entrare, ma almeno c'era riuscita.

-Sei sicura che non avremo bisogno di nient'altro? Mi sento un po' a mani vuote-
La ragazza sospirò violentemente, senza proferire parola.

-È tutto il pomeriggio che non mi parli. Continuerai a ignorarmi ancora a lungo? Solo per sapere, così mi preparo psicologicamente a ore di lungo silenzio-

Mandy emise un piccolo "Mh" affermativo.
Connor però non seppe bene come interpretarlo.

-Forse preferisci che continui a parlare? Di solito preferisco fare conversazione, ma posso anche improvvisare un monologo, se vuoi. Che argomenti ti interessano di più? Amore, amicizia, libertà? Ho scritto qualche poesia quando ero ancora un bambino allegro e spensierato. Me ne ricordo una a memoria, te la recito?-

Mandy alzò gli occhi al cielo, ma non sembrava infastidita quanto tentasse di dare a vedere.
Connor si schiarì la voce.

-"L'amicizia è un dono prezioso,
come un divano molto spazioso.
È un regalo davvero speciale,
come l'ultima costina di maiale.
Bisogna trattarlo con cura e affetto,
come quando si cammina su un tetto.
Dobbiamo andar fieri dell'amicizia,
perchè è utile quasi quanto la pastorizia!"-

Mandy scoppiò in una risata incontenibile piegandosi in due per tenersi la pancia.
-L'hai scritta davvero tu?- chiese col respiro spezzato.

Connor fece una posa fiera -Sì, ho sempre creduto di avere un certo talento per la scrittura creativa-
La ragazza non si trattenne più e quasi cadde all'indietro.

-Cosa ne pensi?- le chiese lui.
Mandy pian piano riprese fiato e guardò il ragazzo con la fronte corrugata.

-È davvero... una poesia... originale!- esclamò ricominciando a ridere istericamente.
-Ma ti è piaciuta?-
-Ehm... sì, ma certo che mi è piaciuta! È così... così...-

Connor la fissava alzando un sopracciglio.
Mandy si arrese e sospirò -È la poesia più brutta che abbia mai sentito- ammise con un briciolo di sconforto nella voce.

Il Nephilim assunse uno sguardo scioccato -Ah, è così? Fai il voto del silenzio e quando decidi di parlarmi è solo per criticare le mie opere letterarie? Bene, ne terrò conto- decretò e si allontanò fingendo un'aria offesa.

Mandy ridacchiò -Stavo scherzando, è una poesia meravigliosa-
-È tardi per rimediare, l'artista incompreso che è in me si è appena licenziato- disse lui in tono solenne portandosi una mano al petto.

La ragazza sorrise e lo superò costringendolo a seguirla.
I due non ci misero molto a capire che erano già usciti dai confini di Alicante da un pezzo.

-Dove siamo esattamente?- chiese Connor.
Mandy si guardò un po' attorno
-Alberi, cespugli, e altri alberi- elencò
-In una specie di foresta?- tentò.

-Però, non ti facevo così perspicace- commentò lui -Dico davvero, hai idea di dove stiamo andando?-
Lei si morse il labbro continuando ad avanzare a tentoni tra gli alti fusti.

Shadowhunters - Città delle mezze veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora