Fuoco e acqua

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Mandy percorreva il marciapiede a passo svelto.
Doveva andare da qualche parte, con evidente fretta.
Forse era in ritardo.

La città era deserta.
I negozi chiusi, le serrande sbarrate, nessuno camminava per quelle strade tranne lei.

Giunse ad un semaforo, che emanava una strana luce blu.
Qualcosa le disse che doteva attreversare.
Raggiunto il lato opposto della strada, proseguì diritto.

Passò davanti a un negozietto di antiquariato, o almeno lei lo ritenne tale.
Su una sedia in legno, davanti alla porta chiusa, stava seduta una signora anziana.

Mandy la guardò per un po', senza smettere di camminare.
La signora le rivolse uno sguardo curioso, che le fece desiderare di fermarsi a parlare, ma non ci riusciva.
Non riusciva a tenere ferme le gambe.

Guardò nuovamente davanti a sè, ma la strada era sparita.
Ora aveva di fronte un bivio, da entrambe le parti arrivava una luce fortissima, che le impediva di distinguere i contorni delle figure che intravedeva.

Si avvicinò piano. Non sapeva dove andare.
Cosa avrebbe dovuto scegliere?

Fece un passo verso destra, ma la strada scomparve.
Era un vicolo cieco.

Una voce la raggiunse da dietro
-Mandy-
Si voltò, ma non vide nessuno.

-Mandy- chiamò ancora la sconosciuta.
Era un suono dolce, ma gracchiante, deciso, ma preoccupato.

Pensò che fosse la vecchietta che aveva visto poco prima, ma di lei non c'era traccia.

Fece un passo verso sinistra, ma non successe nulla.
Ne fece un altro, e poi un altro ancora..

-Mandy!- esclamò la voce -Dobbiamo andare-
-Andare dove?- si chiese.

-Mandy!- urlò l'entità con più forza, ma stavolta il suono si distorse, come se si fosse alzato un forte vento.
-Mandy, dobbiamo andare!- gridò un'ultima volta.
Stavolta capì subito chi stava parlando.

-Mandy!-
La ragazza aprì gli occhi.
Il volto stravolto e sudato di Connor la fece rinvenire immediatamente.

-Che succede?!-
-Il fuoco, è ovunque! Dobbiamo andarcene da qui, ora!-
-Il fuoco? Ma che stai dicendo?- non fece in tempo a scostarsi i capelli dagli occhi che Connor la afferrò per un braccio e la trascinò fuori dalla tenda.

Mandy quasi inciampò, ma ristabilì l'equilibrio e si guardò attorno: era il caos.

Un nauseabondo odore di bruciato la investì togliendole il respiro.

La maggior parte degli alberi attorno a loro erano avvolti dalle fiamme.
Il fuoco emanava una luce tanto forte che le ferì gli occhi.

Una colonna di spesso fumo nero si innalzava verso il cielo, tremolante a causa del calore che risaliva fino all'atmosfera.

'Come è possibile che sia scoppiato un incendio?'
-Mandy- la richiamò Connor.

Si girò verso lui e lo trovò qualche metro più in là con lo zaino in spalla
-Dobbiamo passare per di qua- le disse indicando l'area di foresta che non era ancora stata raggiunta dal fuoco.

-Non possiamo lasciare che l'incendio si diffonda, dobbiamo trovare il modo di estinguerlo!-
-E come pensi di fare? È troppo grande- ribattè lui.

Mandy si guardò alle spalle.
Connor aveva ragione, l'incendio si era esteso fin dove non riusciva a vedere.

-Non lo so, ma la Corte è dall'altra parte, non ci arriveremo mai passando da là- spiegò alzando la voce in modo da superare il crepitio insopportabile del legno ardente.

Si avvicinò con cautela cercando di individuare tra i tronchi semidistrutti un'altra via di fuga, un passaggio alternativo.

La voce di Connor si fece più lontana e confusa, ma non ci prestò attenzione.

Aveva trovato un sentiero, una striscia di terreno rimasta intatta, dove il fuoco non li avrebbe raggiunti di certo.

Alzò la mano sperando che il ragazzo la vedesse e la seguisse.
Avanzò lentamente in mezzo agli alberi, sentì il calore del fuoco avvolgerla come una calda coperta.
Provò una sensazione di quiete, conforto.

Vide le foglie danzare nell'aria davanti a lei, come fossero al rallentatore.
Si concentrò su una di esse, e riuscì a distinguerne il profilo mentre questa si sgretolava per diventare cenere.
Allungò la mano per prenderne una, ma ad un tratto..

-ATTENTA-
Il mondo si ribaltò, e la ragazza tornò alla realtà con un colpo secco.
Era la mano di Connor che l'aveva agguantata per una spalla e spinta con forza a terra.

Un ramo dall'alto dell'albero si staccò dal tronco e cadde a pochi centimetri da lei.
Mandy si alzò velocemente e sentì di colpo un dolore allucinante lungo il proprio viso.
D'istinto prese la mano di Connor e corse fuori dalle fiamme senza nemmeno prendere fiato.

Il viaggio di ritorno fu però più lungo di quello di andata.
L'incendio si era infatti allargato, inglobando la tenda dove avevano dormito, e l'erba circostante.

I due si gettarono a capofitto in mezzo agli alberi ancora sani, e non smisero di correre fino a quando non trovarono più il terreno sotto i piedi. Letteralmente.

-Un dirupo- sussurò Mandy.
-E non solo- le fece notare Connor, buttando un occhio al torrente che scorreva giù dalla scogliera dove stavano sostando.

-Se c'è acqua qua sotto significa che da qualche parte dovrà esserci una..-
-Cascata- la precedette lui, incamminandosi verso l'oggetto della sua attenzione.

Mandy lo seguì, e ci mise davvero poco a scorgere il ruscello che li attendeva poco distante.
Il suono andava intensificandosi mano a mano che si avvicinavano, e una volta giunti alla sponda risultava quasi difficile sentire l'altro parlare.

-È parecchio alta- commentò il ragazzo.
-Saranno 15 metri- ipotizzò lei, dandogli ragione.
-Saltiamo- disse Connor, e Mandy di tutta risposta assunse un'aria più che contrariata.

-Sei completamente pazzo? Ci ammazziamo se saltiamo da qui-
-Ho già saltato dall'alto, dalla finestra di camera mia-

-E poi?- chiese lei, con una nota di speranza nella voce.
-Mi sono rotto un braccio- rispose mettendosi una mano sul fianco.
Mandy sbuffò.

-Ma è solo acqua!- continuò il ragazzo imperterrito -È come fare un tuffo in piscina-
-L'acqua da quest'altezza diventa asfalto, se non entri bene potresti rimanere paralizzato, o peggio-

-Ho sentito di un brasiliano che ha fatto un tuffo da una cascata di 58 metri per vincere un primato, e ora sta benissimo-
-Mi fa molto piacere, ma noi non siamo brasiliani e non stiamo cercando di battere nessun record. Inoltre ti ricordo che l'ultima volta che sono caduta da un'altezza simile sono morta-

-Tecnicamente non sei proprio morta..-
-CONNOR-
-Sto solo dicendo che quando sei caduta eri ad un'altezza almeno doppia rispetto a questa! E poi non credo ci siano molte altre strade-

Mandy fece un lungo sospiro guardandosi attorno.
-So come faremo- disse dopo qualche attimo di riflessione.

Connor si sistemò lo zaino sulle spalle e si preparò a saltare -Al mio tre- cominciò
-Uno... due...-

-Prenderemo quel sentiero- lo interruppe la ragazza, puntando il dito verso un avvallamento poco distante, ma il cervello del Nephilim non fece in tempo a mandare il segnale di stop ai piedi, che si staccarono da terra.

-ATTENTO- gridò Mandy protendendosi verso di lui.
Buttò le braccia in avanti nella speranza di afferrarlo, ma lui si dimenò per il momentaneo panico, e sfuggì per un pelo alla sua presa.

L'urlo di Connor si diffuse per tutta la foresta, diminuendo di intensità mano a mano che il corpo del ragazzo di avvicinava alla superficie trasparente.

Quando la varcò cessò definitivamente, con un sonoro schiaffo allo specchio d'acqua che spaventò Mandy.
E non poco.

-No no no! Connor!- lo chiamò
-CONNOR!- riprovò, ma nessuno riemerse dall'acqua.

Shadowhunters - Città delle mezze veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora