capitolo sette ;; read out loud
jeongguk's perspective
°☆.。.:*・°☆Mentre urlo, un lungo beep riecheggia.
Sulla mia mano non c'era più calore ma piuttosto freddezza. I ruscelli salati che cadono dal mio viso sono l'unico calore presente sul mio corpo intorpidito mentre cado all'indietro, sempre più giù nell'oscurità.
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Il tappeto della mia cameretta appare velocemente nella mia vista sfocata non appena cado violentemente dal letto. I miei capelli neri mi si appiccicano alla fronte dal sudore mentre ansimo. Il rumore nel mio petto è così forte e mi ricorda il fatto di essere vivo per qualche crudele ragione, ed il mio indice scorre lentamente tra le fibre marroni, desiderando di venire risucchiato dentro di esse.
Fa male, stare sul pavimento così. Ogni ruvida fibra di tappeto che si intreccia con un'altra crea delle spirali che finisco per sentire direttamente sulla mia pelle. La sensazione è pruriginosa e insopportabile, trasformando la mia pelle bianca latte in rosso dall'irritazione. Mi guardo intorno in completo silenzio ad eccezione degli uccellini che cinguettano una canzone stonata e indesiderata, sembrando litigare anziché comunicare.
Le stelle erano andate ed io mi ero svestito della mia hoodie e dei pantaloni della tuta, probabilmente durante il sonno. Invece di un cielo pieno di sfere di plasma calde come la nostra stella, il sole, il rosa ed il viola vagano per la stanza che è la nostra atmosfera, lentamente trasformandosi in sfumature di blu.
Il nostro cielo era una perfetta rappresentazione delle nostre vite, quando siamo giovani, siamo diversi. I nostri stessi colori brillano, diventando viola e arancioni e rosa, ma quando cresciamo, cambiamo diventando tutti uguali. Invece di vedere i stessi colori luminosi e diversi di prima, rimaniamo con del blu... la stessa sfumatura di blu poiché siamo tutti diventati la copia carbone l'uno dell'altro, per poi avere bambini e vederli prendere la stessa strada che abbiamo preso noi il giorno dopo.
Gesù, Jeongguk, penso incredulo, non sono nemmeno le due del mattino e stai già formulando simili incomprensioni.
È questo ciò che fanno i pessimisti... noi pensiamo in profondità.
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"Jeongguk-ah", esorta Jimin dal tavolo da pranzo mente fisso intensamente il ragazzo castano con i colpi di sole verdi sulla frangetta che gli arriva alle sopracciglia. La sua bocca era a forma di rettangolo ed i suoi occhi a forma di mezzaluna; stava sorridendo così tanto. Sposto il mio sguardo annoiato su chiunque stesse facendo sorridere Taehyung questa mattina, ed il mio sangue non poté far altro se non bollire nel notare una bellissima ragazza sedergli di fronte, "Jeongguk", mi urla Jimin, facendomi saltare, e mentre il mio corpo trema, gli occhi di Taehyung incontrano i miei per qualche istante.
"Sì, Jimin-hyung?" Dico scioccato con tono innocente, ancora scosso dall'interruzione improvvisa.
"Prima di tutto, non chiamarmi hyung, lo odio, lo sai." Rivolgo a Jimin uno sguardo pentito prima che riprenda a parlare, "Secondo, che ti succede ultimamente?"
"Che-Che intendi?" Chiedo, la mia mente ancora occupata da Taehyung. I miei occhi scattano ancora verso di lui, vedendo che stava facendo lo stesso con me.
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« pretty boy » taekook [ita]
Fanfictionun viaggio speciale tra un grazioso junior chiamato jeon jungkook, amante dei glitter ed un senior dalle buone maniere di nome kim taehyung, giocatore di football. ©sourprincess | traduzione