★ he likes me

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capitolo quattordici ;; he likes me
jeongguk's perspective
°..:*°

L'avevo capito a dire il vero, il modo in cui mi guardava sempre. Non c'era nessuna bugia nel modo in cui i suoi occhi si addolcivano quando si rivolgeva a me. Nasconde sempre gli occhi dietro ai capelli, con le guance che si colorano di rosa. Il ragazzo provava così tanto a celare i sentimenti per me e a renderli sconosciuti ad occhio nudo, ma era troppo ovvio per poterlo negare. Gli piacevo tanto, e non sapeva come affrontare questa cosa.

Odiavo il fatto di non riuscire a ricambiarlo- il fatto di non poter ricambiarlo. Avevo già passato molteplici notti sdraiato nel mio letto vuoto cercando di immaginarmelo al mio fianco, era solo così impossibile. La scena non sembrava giusta nella mia mente. Park Jimin non era destinato a stare con me e quello era un dato di fatto. Non c'era altro modo per spiegarlo. Non riuscivo fisicamente a ricambiare i sentimenti di Jimin e faceva male.

Siamo amici da anni, ma lui non sa ancora molto su di me.

Ovviamente, ha mostrato della compassione... ma era in qualche modo sempre incentrato su se stesso. A volte, sentivo come se mi avesse aiutato solo per il suo stesso benessere ed era finito per provare questi sentimenti durante il processo. Non sapeva nulla di me, tutto ciò che sapeva era sbagliato. Mi rattristiva dire che era Taehyung a sapere quasi tutto. Certe volte, sentivo come se mi conoscesse meglio lui di me. È impossibile, però, non gli ho ancora raccontato nulla ed ho protetto la mia sanità mentale.

"Jeonggukie," Jimin sorride luminosamente e mi abbraccia, stringendomi al suo fianco. A quel gesto il mio corpo si immobilizza. Jimin non aveva mai mostrato così tanto affetto in pubblico, e io odiavo quella sensazione, "stai bene per ciò che è successo ieri?" Mette il broncio, appoggiando il mento sulla mia spalla.

"S-sì." Balbetto, desiderando di mettere fine a questo contatto fisico, "Sto bene, grazie per aver chiesto."

"Non essere sciocco," Jimin ridacchia e rimuove il mento dalla mia spalla, guardandomi dall'alto, "Ti chiederò sempre come stai."

Una risata nervosa passa tra le mie labbra mentre urlo mentalmente a Taehyung o a qualcun'altro di venire in questo momento. Eravamo nei corridoi della scuola, per l'amor di Dio. Le persone potevano vedere, potevano fermarsi e notare la vicinanza che odiavo più di ogni altra cosa, era una situazione davvero scomoda e inutile.

Dei passi familiari seguiti da una figura familiare si avvicinano, calmando finalmente il mio stato agitato e irritato. Se solo non fossimo stati dove tutti ci avrebbero visti, probabilmente mi sarei già scollato Jimin di dosso. Era come il glitter che ti si appiccica da ogni parte e che non se ne vuole andare più. Non volevo quel tipo di glitter, volevo quello prezioso e che sapeva quando staccarsi, volevo Taehyung.

Gli occhi di Jimin lasciano i miei e si puntano su Taehyung, allentando la presa e lasciando lentamente andare. La stessa tensione di quella volta in mensa ritorna. In tutta onestà, non era proprio peggio in confronto allo stare da soli con Jimin come lo ero prima. Taehyung fa grandi passi fino ad arrivare al mio fianco, distogliendo poi lo sguardo da Jimin e guardando me, con un caloroso, quadrato sorriso in faccia. Sapevo già che Taehyung non mi avrebbe abbracciato, aveva già chiaro il concetto di non doverlo fare.

"Hey," Dice Taehyung con la sua voce bassa e serena, scordandosi completamente di Jimin in piedi affianco a lui con le braccia incrociate e lo sguardo fisso, "hai preso la medicina stamattina? Non vorrei che ti ricapitasse un'altra volta." Ridacchia leggermente, cercando di ammorbidire un po' l'atmosfera tesa. Lo guardo con un'espressione difficile da leggere, annuendo con occhi da cerbiatto, "bene."

« pretty boy » taekook [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora