★ fever

4.6K 340 127
                                    

capitolo ventiquattro ;; fever
jeongguk's perspective
°..:*°

"Jeongguk", dice una voce distante, risvegliandomi dalle tenebre che non consistevano più nel sogno di un cielo spumeggiante. Che peccato, mi aspettavo di potermi librare nuovamente nell'aria assieme al Signor Tan e invece avevo sperato inutilmente, "hey, è ora di alzarsi." Delle dita accarezzano la mia fronte bagnata, staccandosi subito con un sibilo, "Merda, sei bollente."

"Hmmm," Piagnucolo nel cuscino premendoci la testa che pulsava. Come se la febbre avesse fissa dimora nel mio organismo, non ero sorpreso dalla sensazione che si spargeva nella mia testa.

"Resta qui," Ordina Taehyung dopo avermi visto aprire gli occhi. Era praticamente impossibile tenerli aperti. La debolezza era prominente e spingeva in giù le mie palpebre con un tormento tale che raggiungeva persino la mia anima. Non c'era glitter e non c'erano vortici rosa mentre il mio corpo andava a fuoco.

L'ultima cosa che ricordo, è Taehyung che mi dice di aprire la bocca, che faccio con riluttanza e pigrizia. La mia fonte di calore si stava lentamente spostando da me assumendo la forma di un piumone bianco, un rumoroso lamento passa tra le mie labbra secche da cui pendeva un termometro, "Ho freddo."

"Come fai ad avere freddo? Sembri avere quaranta di febbre." Un improvviso beep riecheggia, facendomi sussultare e guardare Taehyung con occhi tristi che non smetteva di agitarsi sul posto. Lui si passa una mano rapida e ruvida tra i capelli che non avevo ancora mai toccato e sospira pesantemente, "Hai trentanove. Oggi resti a casa, insieme a me... Ti prego," Taehyung tocca leggermente il mio braccio umido coperto di sudore dal calore delle coperte. Non c'era più il piumoncino vicino a me, "alzati, fallo per me." Supplica in piccoli sussurri.

Grugnisco all'idea di muovermi, venendo tirato su controvoglia da Taehyung che mi teneva come una bambola di porcellana. Sì, non ero nelle condizioni migliori, ed ora la mia pelle era probabilmente uguale a quella cerea della bambola, però potevo prendermi cura di me stesso anche da solo. L'avevo fatto ormai parecchie volte prima di vivere con due braccia in più.

"Sto bene, Taehyungie." Sembravo un bambino, strofinandomi l'occhio con il dorso della mano per provare a svegliarmi di più.

"Riesci a malapena a tenere gli occhi aperti." Dice Taehyung teneramente con una tale leggerezza che sembrava di stare in un sogno lucido. La pelle callosa afferra i lati del mio viso e manda delle onde di freschezza attraverso il mio corpo. Un pollice mi sfiora la guancia, e io faccio le fusa nel tocco, strofinandomici contro come un gattino, "Rimango e basta, okay?" Ciò nonostante, la mia testa annuisce contro la sua volontà, una sensazione di controllo che solamente Taehyung manteneva sulla mia testa come un povero bimbo e suo fratello maggiore o più come una scolaretta e la sua cotta.

"Va bene, rimani,"

Gli occhi marroni si riducono a due fessure, permettendomi finalmente di vedere il sorriso dolce di Taehyung. Un bacetto benevolo si posa allegramente sulla guancia che non teneva tra le mani, e io sorrido stupidamente come ubriaco, adorando quella sensazione. Mi ricordava che Taehyung non era del tutto scabro, le sue labbra erano brave a trasmetterlo.

Sembrava che noi fossimo gli unici a fare queste cose di notte mentre le stelle erano alte nel cielo— accarezzando e baciando i nostri visi, ovunque tranne che sulle labbra —ma adesso era mattina e i raggi solari aveva raggiunto i nostri corpi. Era probabilmente a causa del mio attuale stato, ma mi piaceva credere che non ne fosse il caso.

Taehyung lancia un'occhiata all'orologio, offrendomi alla vista il suo collo prima di girarsi verso di me con un piccolo sorriso, "Abbiamo comunque dormito fino a tardi." Il suo sorriso adesso mostra i denti, un rettangolo splendente davanti a me accompagnato da due abbaglianti mezzelune che si increspavamo. Ricambio il sorriso, con occhi lucidi e svegli. La mano di Taehyung era ancora ferma sul mio viso, e in fondo in fondo non volevo che si spostasse, "Vado a prenderti una medicina e uno straccio bagnato, okay? Ci metterò poco." Un piccolo bacio si posa sulla mia fronte, che mi manda in estasi una volta averlo visto uscire dalla stanza, per poi lasciarmi cadere di schiena e tirando un gran sospiro.

« pretty boy » taekook [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora