musica nei media ☆彡
• white blood - oh wondercapitolo quarantatré ;; one more day
terza persona
°☆.。.:*・°☆Oggi era il gran giorno.
Jeongguk non poteva ancora trattenersi a lungo. Ogni contatto visivo, ogni momento trascorso con Taehyung quasi gli provocava le lacrime adesso, pronto a crollare da un momento all'altro. Ma lui continuava a supplicare e supplicare, chiedendo solo un altro giorno, un'altra volta passata nell'innocenza nascosta. Non voleva che finisse. Non voleva vedere la persona che amava finire nel dimenticatoio mentre lui faceva lo stesso. C'erano lacrime nei suoi occhi, che guardavano l'oceano ruggente e fisso sulla scogliera. Jeongguk voleva che tutto finisse, ora e per sempre.
C'era così tanta ira e rabbia nelle onde che si infrangevano sulla terra così come avrebbero presto fatto i suoi pugni, urlando al pensiero del sorriso felice di Taehyung. Jeongguk era andato oltre, e sapeva che l'odio sarebbe presto arrivato. Il tradimento sarebbe stato messo sulle sue spalle deboli. Lividi provocati da mani forti e ruvide gli sporcano la pelle, qualcosa di bello visto come qualcosa di così terrificante per una volta.
Non era mai stato anemico.
Bugie su bugie, sorriso finto su sorriso finto. Lo stava facendo impazzire da giorni. La semplice idea di fare queste cose a Taehyung lo aveva messo in ginocchio, un destino fisso. Era stato fatto per cadere da solo, sbriciolarsi nel nulla col suono di una linea piatta. Sarebbe stato su un letto e tutto solo, le labbra screpolate. Avrebbe guardato indietro nel passato e avrebbe maledetto se stesso per essere stato così inutile fin troppe volte, per essere stato troppo egocentrico da riuscire a vedere la verità, per esserne stato troppo coinvolto da riuscire a confessare.
Non ci sarebbe stato tempo per una fede nuziale o per bambini scorrazzanti in una piccola casa. Ci sarebbero stati solo nastri e l'odore pungente della candeggina. Un odore che gli avrebbe bruciato i peli del naso e che avrebbe causato il crollo di ogni cosa, sostanze chimiche su sostanze chimiche che gli avrebbero fatto intorpidire la lingua e che gli avrebbero reso la gola secca come la carta vetrata. Allora sarebbe finito in polvere, finalmente messo al suo posto dopo aver fatto qualcosa di sbagliato in una vita passata.
Le ginocchia gli si strinsero al petto e la testa si poggiò sulle piccole braccia. Un corpo minuscolo si era dato alla fuga per tre giorni, evitando il radar e nascondendosi per un periodo di pensieri e di notti insonni, e come sempre, tutti gli altri erano preoccupati mentre lui era stato egoista. Messaggi su messaggi, chiamate perse su chiamate perse, messaggi lasciati in segreteria telefonica. Suoni di una voce spezzata raggiunsero il suo orecchio mentre si avvicinava il telefono all'orecchio, mordendosi il labbro con lacrime terrorizzate da tutti i ricordi.
"Gukkie, parlami e basta. Mi dispiace così— così tanto se ho fatto qualcosa di sbagliato. Io— Dove sei andato?" Taehyung sembrava così debole, quasi tanto debole quanto Jeongguk. Era sempre la sua peggior paura quella di perdere quel ragazzo piccolo e solitario, quello che al momento si stava allontanando dal conforto sicuro.
Ancora un altro giorno.
Jeongguk si ripete queste poche parole ogni secondo di ogni minuto di ogni ora. Vuole mantenere le persone che ama al sicuro, al riparo da ciò che è destinato a venire. Era come se Jeongguk non avesse occhi, e quindi alcun punto di vista. Un corpo tremante si sedette a terra, incurvandosi solo di più quando un motore familiare rimbombò sulla pietra liscia. Era seduto così vicino al bordo, ottenendo una vista così bella che comportava la morte.
"Un altro giorno." Sussurra piangendo mentre dei passi rapidi si avvicinano. Magari se chiudesse gli occhi, non ci sarebbe alcun dolore.
"Jeongguk—"
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« pretty boy » taekook [ita]
Fanfictionun viaggio speciale tra un grazioso junior chiamato jeon jungkook, amante dei glitter ed un senior dalle buone maniere di nome kim taehyung, giocatore di football. ©sourprincess | traduzione