capitolo quarantasette ;; bathtub
terza persona
°☆.。.:*・°☆Taehyung si svegliò con un sorriso sul volto, avvolgendo il suo braccio attorno a dei fianchi nudi e attirando un corpicino a sé. Solo che il braccio abbronzato si imbatté nel vuoto, le lenzuola tutte arruffate spinte verso il basso. Occhi pigri si aprirono all'istante in confusione, senza capire perché il letto fosse vuoto. C'era sempre stato un altro corpo con cui svegliarcisi accanto, ma ora era semplicemente scomparso, e, per qualche ragione, ciò fece terrorizzare il quasi diciannovenne.
L'aria fredda colpì il corpo nudo di Taehyung, ma non era quello il problema principale. La pelle d'oca si schiuse sulla pelle liscia di tutto il suo fisico, mentre si sbrigava. Era una missione quella di trovare Jeongguk. Aveva sempre dei crolli quando era da solo, lasciato a pensare per tanto tempo in completo silenzio. Lui non era destinato a stare da solo. I pensieri tristi c'erano sempre stati, di recente andava meglio ma tornavano facilmente.
Pianti forti e singhiozzi soffocati eruppero da un bagno lussuoso, facendo sì che i passi di Taehyung si fermassero insieme al suo cuore. Una mano grande, una che si adattava ad una pallida coscia, si sollevò verso la porta dipinta di bianco. Fu spalancata debolmente. L'altro era seduto sul sedile del water, il corpo ricurvo e la testa fra le mani. Indossava un pesante maglione di lana ed un paio di pantaloncini. Il materiale pesante attutiva il suo pianto e manteneva il suo viso al caldo.
"Gukkie, cosa c'è che non va?" Sussurra Taehyung, cercando disperatamente di non far spezzare la sua voce. Mani ruvide si sollevarono lentamente, attaccandosi ai polsi sottili dell'altro e cercando disperatamente di allontanarli da una faccia nascosta. Con riluttanza, Jeongguk lascia cadere le mani, stringendo forte quelle di Taehyung, ma le iridi marrone scuro erano rimaste celate, "Guardami, ti prego". Il minore non ascoltò, scuotendo vigorosamente la testa. La punta delle dita sfiorò le guance umide nel tentativo di calmarlo, "Shh, shh, calmati e respira."
"N—Non r—riesco a f—fermar—m—i" Un forte singhiozzo terminò la frase debole.
"Lo so," Mormora Taehyung, "so che non riesci a smettere di piangere, ma ti prego, prova solo a respirare." Un'altra mano andò a carezzare lentamente la piccola schiena dell'altro. Forti singhiozzi e spalle tremanti si alzavano e si abbassavano subito dopo, facendo venire i brividi. Jeongguk si stava lentamente ma sicuramente calmando, prendendo respiri profondi e lenti, che venivano interrotti dai singhiozzi.
"Sono sp—spaventato, T—Tae." Piagnucola Jeongguk tra i singhiozzi, le spalle che si agitavano e il corpo che sobbalzava. Il muco stava scendendo dalle sue narici, così Taehyung arrotolò con calma e in silenzio della carta igienica prima di pulire la sua pelle liscia che ora era coperta da piccole rughette date dalla sua espressione arricciata.
"Perché sei così spaventato all'improvviso, piccolo?" Era difficile, cercare di non lacrimare alla scena logora che aveva davanti. La lana era stata tirata giù, le unghie graffiavano in modo aggressivo e quasi ferocemente la pelle dell'avambraccio.
"I—I se—gni loro—loro non s—se ne vanno!" Grida Jeongguk mentre continua a grattare e grattare nello speranzoso tentativo di tirare via gli strati di pelle, al fine di cancellare quei segni rossi che erano sparpagliati.
Taehyung afferrò di nuovo urgentemente i polsi sottili, allontanando le unghie dalla pelle ormai arrossata, sicuramente irritata, "Fermati". Dice fermamente. Gli occhi del minore sembravano così spaventati, "Calmati e respira, ora. Non puoi iniziare a comportarti così, Guk. Lo so che sei spaventato, ma hai avuto questi segni rossi sin dal giorno in cui ti ho fatto mio. Non lasciare che abbiano la meglio su di te adesso."
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« pretty boy » taekook [ita]
Fanfictionun viaggio speciale tra un grazioso junior chiamato jeon jungkook, amante dei glitter ed un senior dalle buone maniere di nome kim taehyung, giocatore di football. ©sourprincess | traduzione