capitolo undici ;; i understand
jeongguk's perspective
°☆.。.:*・°☆Durante il pranzo, la tensione era talmente alta che mi faceva venire da vomitare. Era triste, sapere che Taehyung e Jimin non andavano ovviamente d'accordo. Ero grato però del fatto che i due avessero provato a nasconderlo al meglio anche se non aveva funzionato del tutto bene. Ad un certo punto, ero quasi spaventato dall'occhiata che Jimin stava rivolgendo a Taehyung, ed il fatto di stargli in mezzo di certo non aiutava. D'istinto, essendo ormai abituato alla vicinanza fisica con Taehyung, il mio corpo si era inclinato automaticamente verso di lui, arrivando quasi a poggiare la testa sulla sua spalla. La sensazione di essere racchiuso nel calore del suo corpo era così piacevole che mi stava venendo sonno, finché non fui risvegliato da Jimin che mi punzecchiava per parlarmi.
"Jeongguk," Dice Seokjin una volta finito il pranzo. Jimin era dovuto scappare alla sua prossima lezione poiché la classe si trovava nell'altra parte della scuola, ma Taehyung era rimasto con me, "posso parlarti un momento?"
"Ah, sì... immagino." Rispondo a bassa voce, piuttosto confuso.
Seokjin rivolge a Taehyung un sorriso gentile prima di portarmi fuori scuola, nel piccolo cortile proprio affianco alla mensa. Resto dietro a lui, ed entrambi siamo esposti ai raggi del sole. Socchiudo gli occhi per non essere accecato mentre i brividi scorrono sulle mie gambe essendo oggi una giornata estremamente fredda.
Ero stato stupido a mettermi i pantaloncini, ma non li avevo mai indossati e oggi ne ero dell'umore adatto. Con il cielo senza una nuvola, più aria fredda scendeva mentre quella calda saliva su e giù nell'atmosfera, lasciandoci in un fioco gelo. La convenzione mi era sempre interessata, il modo in cui l'aria si muoveva nel suo stesso vortice di leggero calore e freddo, a volte creando un tornado di distruzione.
Stavo per chiedere a Seokjin il motivo per avermi portato qui fuori prima di essere interrotto, "Spero che tu sappia che a me importi..." Sussurra con la sua voce limpida, dandomi ancora le spalle. Di base, il mio rispetto per Seokjin era già alto, era il mio Hyung, dopotutto, ma il modo in cui si comportava con me mi fortificava immensamente.
"Ma non ti conosco nemmeno," Rispondo flebilmente, temendo che il maggiore si arrabbiasse.
Seokjin mi guarda oltre la sua spalla prima di rigirasi verso il cielo. Non so cosa stesse osservando, non c'era proprio nulla da fissare. Finché non arrivò una farfalla. Era bello vedere una qualche forma di vita in inverno dove solitamente tutti gli insetti erano morti e nell'Inferno a cui appartenevano, "Non è necessario dover conoscere bene una persona per preoccuparsene." Dice saggiamente, risvegliandomi dal trance rivolto alla delicata creatura.
"Non ha senso, però." Rispondo, camminando in avanti cosicché le mie spalle si allineassero con quelle di Seokjin. Era lo stesso più alto di me, facendomi avvampare in viso poiché ero di nuovo piccolo.
"Ha perfettamente senso: l'atto che sto perseguendo fa parte della natura umana, Jeongguk." Mi guarda un'altra volta, tratti di serietà erano impressi nella sua pelle perfetta, "Ci sono cose di me di cui nessuno sa, nemmeno i miei amici più stretti." Seokjin sospira, abbassando lo sguardo verso il prato smorto, "Capisco come ti senti, emotivamente."
"È impossibile, non si può fare qualcosa del genere."
"Oh, ma io posso," Seokjin mi sorride tristemente, "Conosco la sensazione di essere intrappolato nel tuo stesso corpo, pensando ad una morte inevitabile che è pronta ad incombere ogni secondo in cui viviamo di più su questa Terra infida che chiamiamo casa," Il sorriso svanisce lentamente dal suo viso, "fa schifo."
STAI LEGGENDO
« pretty boy » taekook [ita]
Fanficun viaggio speciale tra un grazioso junior chiamato jeon jungkook, amante dei glitter ed un senior dalle buone maniere di nome kim taehyung, giocatore di football. ©sourprincess | traduzione