musica nei media ☆彡
• my answer - EXOcapitolo quaranta ;; my answer
jeongguk's perspective
°☆.。.:*・°☆Era calato un silenzio immenso su di tutto. Mentre le onde si infrangevano furiosamente sul fondo con gli schizzi portati su da una forte brezza, i miei capelli si spostavano tutt'intorno, anche se ero completamente immobile. Era come se il mio corpo fosse paralizzato, come se la paura mi strangolasse alla sensazione di un contatto perduto.
I pezzi non si adattavano bene, lasciando che le crepe continuassero ad espandersi laddove avrebbero dovuto essere chiuse. Ricordavano i graffi che mi attraversavano i palmi delle mani, quelli dell'impatto contro il pavimento, proprio come la realtà con la mia mente. Il tempo aveva prevalso, spingendomi fuori dalle fiabe e dai sogni. Il Signor Tan non era reale, eppure io mi ero stupidamente aggrappato così tanto all'idea.
Con la testa sollevata verso il cielo e le lacrime che cadevano a cascata, mi sembrava di aver finalmente raggiunto il limite, come se non potesse esserci un altro salto oltre la scogliera. Non che stessi progettando di morire. Mia madre sarebbe rimasta così delusa da me. In basso l'acqua inferocita sembrava solo infinitamente allettante, forse un modo per curare la febbre ruggente nelle mie vene.
L'ironia poteva andare a farsi fottere.
Occhi vuoti ma fissi sul paesaggio marino, dolci note di pianoforte provenienti dalla radio della macchina. Un tempo in cui ero assolutamente esultante di passioni e ambizioni, essere un pianista era tutto ciò che desideravo. La mamma aveva fatto un CD di me che suonavo a soli undici anni, la prima volta dei desideri. Adesso quelle ambizioni erano morte. Erano solo un promemoria di tutto il resto.
Morte, morte, morte, creando uno scompiglio che non sarebbe mai potuto essere definito bello. Non importa quante foglie d'autunno potresti mostrarmi, non importa in mezzo a quanta neve potrei giocare, non c'era modo di convincermi del contrario. È stupido, orribile, e decisamente terrificante quando sei sul tagliere del macellaio.
"Sei qui." La voce portò più lacrime sul mio viso già umido, facendomi urlare di frustrazione e odio, mentre un pezzo di carta bianca prima liscio veniva stretto nella mia stessa presa. Ci volle solo un secondo per strappare la carta a brandelli in un silenzio rabbioso, gli occhi di un altro cautamente fissi da una distanza ben stabilita. Aveva paura, proprio come avrebbe dovuto averne. Non aveva portato nient'altro se non pensieri deprimenti e vite rovinate. Un gruppo di amici si era frantumato come niente, quasi con la stessa facilità con cui il pezzo di carta galleggiava giù per la scogliera e verso l'oceano blu scuro, "Piccolo—"
"Non farlo. Non mi piace essere trattato in quel modo." Sbotto, fissando le onde che si infrangono, che si schiantano e si agitano.
Taehyung si morde il labbro inferiore carnoso, fissando le sue scarpe nere. Facevano contrasto con le mie converse bianche che ora erano rovinate dai sassi e dallo sporco. Lui avanza, i passi che riecheggiano nelle mie orecchie che sembrano molto più sensibili e desiderose solo dei suoi movimenti e gesti, come se si fossero allenate a riconoscerli. Adesso Taehyung era facile da vedere nella mia visuale periferica.
Un sospiro profondo e triste uscì dalle sue labbra secche prima di parlare, passandoci la lingua per bagnarle, "Avrei dovuto capirlo, ma ho bisogno di sapere perché sei stato così ostile nei miei confronti, perché sei scappato via la mattina dopo aver avuto quella febbre, addirittura prima che potessi svegliarmi. "
Un'amara risata si intrecciò con così tanti vaffanculo che erano impossibili da contare, "Vieni a dirmelo tu quando il tuo primo amore ti urla in faccia che la tua lealtà non è abbastanza credibile e che dopo un malinteso per poco non rinuncia a te senza dirti niente."
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« pretty boy » taekook [ita]
Fanfictionun viaggio speciale tra un grazioso junior chiamato jeon jungkook, amante dei glitter ed un senior dalle buone maniere di nome kim taehyung, giocatore di football. ©sourprincess | traduzione