« pretty boy » taekook [ita]

★ i'm scared

musica nei media ☆彡
• I Exist I Exist I Exist - Flatsound

capitolo ventisei ;; i'm scared
jeongguk's perspective
°☆.。.:*・°☆

La macchina si stava avvicinando alla scogliera, ed io non potevo far altro che chiedermi di cosa si trattasse siccome continuavamo ad andare a tutta velocità. Non era contemplare il suicidio, io non avevo alcun desiderio di sapere cosa si provasse. Si trattava semplicemente della mia testa che faceva ritorno in un mondo più oscuro e strano. Dallo sfinimento e dai pensieri troppo sgradevoli per il mio bene, appoggio la testa sulla mano retta dal gomito. La radio della macchina era spenta, sollevando così una nebbia di silenzio tra me e Taehyung.

La mano di Taehyung afferrò debolmente il volante, facendomi sentire un po' a disagio anche sapendo di essere più che al sicuro. Lui lo gira leggermente, dirigendo la macchina in un parcheggio improvvisato che fronteggiava la sporgenza. Taehyung tira il freno a mano, fermando del tutto la macchina, e nessuno di noi due si muove, sapendo che muoversi proprio in quell'istante avrebbe rovinato quel piacevole momento.

Gli occhi di Taehyung si spostano su di me dopo un po', guardandomi con occhi dolci. Non sapevo se avesse in mente di fare qualcosa oppure di restare così nella macchina che continuava a diffondere calore in giro. Mi veniva un capogiro a pensare che solo due ore prima eravamo euforici per la vittoria di Taehyung e appiccicati l'uno all'altro. Adesso, c'era questa distanza mentre l'atmosfera si faceva sempre più cupa man mano che il tempo passava in quell'infame silenzio che sembrava sempre essere presente.

Taehyung mi aveva portato su una scogliera, un'alta scogliera con un fondo di letali rocce frastagliate. Mi metteva paura, pensare al motivo per cui avesse trovato questo posto e per il quale ci venisse. Non c'era modo di celare quella sfumatura depressiva emessa dagli spruzzi dell'oceano che s'infrangeva al di sotto, un centinaio di metri mi bloccavano a metà tra la vita e la morte. Quello non era un posto in cui portarci bambini, quindi significava che Taehyung l'aveva trovato da solo, e per qualche ragione, che mi faceva agitare sul posto, c'erano delle parole che aspettavano di essere pronunciate.

"Questa è la scogliera dove venivo ogni giorno dopo la morte della mia famiglia e mentre stavo ancora in orfanotrofio..." Sussurra Taehyung dopo qualche secondo, guardando il cielo scuro, "Quando si faceva buio uscivo di nascosto e venivo qui, a sedermi su quell'ammasso di rocce laggiù." Alza la mano, indicando un insieme di rocce lisce rialzate dal suolo, "Ovviamente, ho passato un sacco di tempo a pensare di saltare e, per un momento, mi era sembrata la scelta migliore da fare... finché non mi sono ricordato di una cosa." Le dita di Taehyung iniziano a scivolare sul volante mentre assorto in profondi pensieri.

"Co-Cos'è," la mia voce era tremolante, quasi come le mani che tenevo dietro la schiena. Erano ghiacciate come la mia faccia per colpa della macchina che si era spenta da sola.

Lui non mi guarda ma io non so se voglio che lo faccia davvero, "Dev'esserci un motivo per cui io, Kim Taehyung, sono rimasto su questo pianeta mentre le persone che amavo di più se ne sono andate, strappate via da me," lascio le piccole lacrime scorrere sul suo viso, la mia stessa faccia minacciava di inumidirsi allo stesso modo, "e mi sono convinto di avere uno scopo." Lui prende dei grandi respiri, flettendo le dita prima di stringere ancora il volante, appoggiando la fronte contro il cuoio, "Quello scopo era di aiutare un'altra persona, qualcuno che avesse di sicuro bisogno di più aiuto di me," inalò profondamente, "e sento, in cuor mio, che quella persona sei tu. Sei tu quello che si merita di essere aiutato, più di me. Tu sei-Tu sei la ragione per cui io sono ancora qui. La mia testa è convinta dell'idea che 'tutto succede per una ragione', non importa quanto sia cliché."