capitolo quarantanove ;; doctors
jeongguk's perspective
°☆.。.:*・°☆L'ospedale era incredibilmente elegante, assomigliava alla casa accogliente di Taehyung. L'unica differenza era l'odore. La casa di Taehyung profumava di pino e di alberi, facendomi annusare ogni tanto per poter sentire quel pizzico di cannella, che a volte proveniva da Oda che preparava dei cinnamon rolls cotti e glassati alla perfezione. Quest'ospedale odorava fortemente di disinfettanti. Si sentiva che cercassero di mascherare quel fetore pungente, utilizzando deodoranti abbastanza fortiper ambienti all'odore di qualcosa come Ocean Breeze o Hawaiian Paradise.
Le mie gambe procedevano con quelle di Taehyung, camminando a passi pari e identici. Eravamo l'uno affianco all'altro e mano nella mano, come una vera coppia. Cercavo ancora di abituarmici qualvolta i miei occhi cadessero su quei nuovi colpi di sole verdi. Vederli ancora una volta non fece altro che ricordarmi di quanto mi fossero mancati. Forse il verde stava risalendo nella mia lista di colori preferiti.
"Sei preoccupato?" Chiede Taehyung e mi guarda.
Avevamo entrambi gli scarponcini, e i nostri piedi facevano rumore sul pavimento piastrellato. Il suono fioco era alquanto confortante, poi Taehyung portò le nostre mani intrecciate nella tasca della sua giacca. Il freddo stava aumentando sempre più velocemente. Per domani era prevista neve. Lui mi aveva anche promesso del caffè più tardi, uno dei motivi principali per cui questa mattina mi sono svegliato e sono venuto all'appuntamento.
Scrollo le spalle, rabbrividendo leggermente. La stufa dell'ospedale doveva essere rotta. La mia ipotesi fu subito confermata dopo aver visto un grande cartello di giustifica, con su scritto che sarebbe stato riparato entro ventiquattro ore, "Mi daranno solo più medicine". Taehyung annuisce con la testa sfumata di un verde brillante. I suoi capelli sembravano sempre così soffici e morbidi. Mostro un leggero sorriso, i suoi occhi rivolti verso di me e con fare affettuoso, "Mi piace il verde." Dissi, "Mi è mancato un sacco".
Taehyung annuisce di nuovo, "Anche a me, è come ricominciare da capo... fare qualcosa di nuovo." La sua voce nascondeva un'ovvia scherzosità, le sopracciglia si erano alzate leggermente ed un sogghigno aleggiava sul suo viso, "Dio, mi fai sentire così vecchio, Guk. Siamo stati insieme per tipo, cinque mesi?"
"Ci conosciamo da sei mesi..." Mi fermo a pensare, guardandomi i piedi e rendendomi conto di essere stati insieme solo per poco, a malapena avevamo sperimentato come fosse veramente.
"Ma sembra almeno un anno." Taehyung fa il broncio, stringendomi forte la mano. Scosse leggermente la testa, "Non importa, sono solo stupido." Borbotta.
Aggrotto le sopracciglia, "Stai bene?" Le mie parole sembravano piuttosto trascinate, ma riuscii ad abbandonare la sensazione di disagio una volta che la mano di Taehyung strinse di nuovo la mia.
Ora eravamo in fila, aspettando all'accettazione, "Tae, che ore sono?"
"Siamo in orario, non preoccuparti." Mi rassicurò con dolcezza. Annuisco, gonfiando le guance e tirando un leggero sospiro.
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Ora i miei piedi penzolavano da un lettino dell'ospedale in una piccola stanza quadrata. I miei occhi guardavano tristemente verso le piastrelle, che avevano un motivo di grigio pastello, blu e giallo. Forse c'era uno strato di polvere, che li rendeva un po' sbiaditi, non quanto le pareti, però. Erano completamente senza vita: beige. Nemmeno un beige carino o piacevole, semplicemente banale e noioso.
Taehyung rilascia un piccolo mormorio, infilandosi il telefono nella tasca della giacca e guardando verso di me, ora piegato in avanti. Il dottore aveva già fatto venti minuti di riardo, "Devo rifare l'anno, vero?" Chiedo accigliato.
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« pretty boy » taekook [ita]
Fanfictionun viaggio speciale tra un grazioso junior chiamato jeon jungkook, amante dei glitter ed un senior dalle buone maniere di nome kim taehyung, giocatore di football. ©sourprincess | traduzione