capitolo diciotto ;; about you
taehyung's perspective
°☆.。.:*・°☆Una parte di me si sentiva completamente stupida per farlo, proprio come dicevano gli altri, ma l'altra parte mi faceva sentire come se stessi facendo la cosa giusta, come se dovesse succedere e sarebbe successa bene. Non so né come e né perché, ma stavo per aiutare Jeongguk con se stesso, il primo passo era quello di capire chi fosse, prima di qualsiasi altra cosa. Era ovvio che gli fosse successo qualcosa; Jeongguk parlava nel sonno, e da quanto avevo visto durante le notti passate con lui, avevo sentito fin troppe cose allarmanti.
Le avevo ignorate, pensando fossero solo incubi; quella era la prima notte da lui, la notte in cui mi aveva chiamato in lacrime. Adesso, le notti passate con lui erano circa sei e in tutte e sei era successo qualcosa. Andava dai molteplici sussurri ai singhiozzi sommessi. A volte e di rado, mormorava una catena di parole, solitamente 'mi dispiace' e 'ti prego'. Non ho mai dormito bene a casa sua dopo la prima notte.
L'avevo osservato tutte le notti, molto prima di chiudere gli occhi, se mai l'avessi fatto. Jeongguk era un'opera d'arte, un capolavoro— bellissimo. Le ferite che decoravano le sue braccia e le sue mani erano come vernice chiara su tela. Le sue guance rosee e le labbra in tinta alle sue nocche a volte rosse sulle sue mani delicate. I sinonimi per Jeongguk: Piccino, minuto, tranquillo, pacato, obbediente, indipendente, silenzioso, speciale; la lista continua, senza un limite a come lo si potrebbe descrivere.
Oggi, Jeongguk non era raggomitolato in ciò che smbrava una palla con le mani chiuse in due pugni, bensì stava cantando alla radio, sorridendo. Le finestre erano del tutto abbassate, e i capelli splendenti di Jeongguk svolazzavano come una nuvoletta nera, come uno stormo di corvi che taglia il cielo.
La canzone parlava della costa ovest e di come non dovrebbe essere. Non era tutto Hollywood e festini, ma come ogni altro posto del mondo. Non c'era del glam intrecciato in esso come nelle altre canzoni e nei film. Mi faceva ricordare di me stesso, le persone penserebbero che sono fantastico e talentuoso dalla mia apparenza e dalle voci buone che giravano, ma in realtà, ero fottuto proprio come la persona che avevo affianco.
Il volume si abbassa velocemente e all'improvviso, facendomi risvegliare dai pensieri e distogliendo lo sguardo dalla strada fuori per poi posarlo su Jeongguk che continuava a girare la rotella del volume verso sinistra. I suoi occhi incrociano i miei, e corrughiamo le fronti all'unisono.
"Perché hai abbassato?"
"Stai bene?"
Parlammo nello stesso momento, entrambe le nostre voci combattevano per essere sentite. Un insieme di parole si scontra a formare due frasi che non coincidono. Entrambi ci giriamo timidamente a guardare da un'altra parte prima di ritornare sugli occhi l'uno dell'altro, "Perché hai abbassato il volume?" Chiedo a Jeongguk prima che potesse aprir bocca.
"Perché sembravi strano." Afferma Jeongguk con nonchalance, inclinando la testa da un lato.
"Ho qualcosa in faccia?" Indirizzo lo sguardo di nuovo sulla strada per assicurarmi di stare bene prima di rigirarmi verso il minore che non possedeva più quell'aura luminosa di qualche minuto fa.
"N-No," Risponde immediatamente, non volendo offendermi, "è solo che... la tua faccia— l'espressione, sì, l'espressione ti faceva sembrare un po' spento." Jeongguk fa del suo meglio per spiegarsi, guardando in basso alle sue mani e sembrando frustrato.
Rido alle sue parole, "Stavo solo pensando."
"A che cosa?"
Sposto di nuovo lo sguardo sulla strada, sistemandomi meglio sul sedile e ruotando le spalle per sciogliere qualsiasi nodo giacesse nei miei muscoli e tendini, "A te,"
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« pretty boy » taekook [ita]
Fanficun viaggio speciale tra un grazioso junior chiamato jeon jungkook, amante dei glitter ed un senior dalle buone maniere di nome kim taehyung, giocatore di football. ©sourprincess | traduzione