★ terrorizing pub

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capitolo trentanove ;; terrorizing pub
jeongguk's perspective
°..:*°

C'era un tanfo proveniente dalla porta che continuava ad aprirsi e chiudersi. La gente sobria e contenta entrava dentro, le persone ubriache uscivano barcollando. Mi ero fermato, non apprestandomi ad entrare nel grande pub rumoroso. Non è che non potessi bere nemmeno qualcosa, il mio compleanno era solo a meno di un mese di distanza. E quindi eccomi qua, un diciassettenne in attesa di essere rovinato. Tutti i miei amici erano dentro, mi avevano lasciato sul marciapiede poiché bere era più importante.

Quello che faceva più male era il fatto che Taehyung non avesse nemmeno provato a fare nulla per difendermi. Non potevo neanche biasimarlo. Era già brillo dal momento in cui era entrato. A quanto pare, tutti i ragazzi avevano fatto pace, tranne Seokjin e Namjoon, in realtà. C'era ancora un profondo squarcio che era impossibile nascondere, andando a finire con Namjoon che beveva con gli altri. Aveva immediatamente rotto quella barriera soffocante, il risultato che tutti si aspettavano. Dopo esserci saziati al ristorante in cui eravamo andati, Yoongi aveva pensato che sarebbe stato divertente andare al nuovo pub all'angolo, ed eccoci qui.

Dovrei davvero classificare 'noi' con 'loro'. Io non volevo entrare, rifiutando all'istante l'idea di quel liquido acido e pungente, anche se Taehyung aveva gioiosamente afferrato un piccolo bicchiere trasparente con un sorriso triste. Era ferito, e lo stava nascondendo con l'alcol. Doveva essere il modo in cui Taehyung era stato educato e consapevole che bere alcolici mascherava il dolore per un breve periodo di lunghe e contorte ore. Le persone bevono per dimenticare ma poi ricordano sempre.

Dopo essere stato messo da parte per troppo tempo, trovando che il marciapiede stesse diventando troppo scomodo per sedersi e che la batteria del mio telefono stava scendendo esageratamente, alla fine mi decisi ad entrare. Una folata d'aria mi colpì in faccia mentre spingevo la porta con le mani, venendo accolto in un tepore che contrastava il freddo e il mondo esterno che reggeva le stelle. Dentro era parecchio affollato ed era impossibile individuare i miei amici che in realtà non sopportavo. Mi faceva male il solo camminare lì dentro, era come se dei proiettili mi perforassero il petto mentre le persone mi davano delle sgomitate. Non schivavo il dolore, facevo solo finta di niente.

"Taehyung?" Lo chiamo in un leggero lamento, il cuore che batte a mille e gli occhi che vogliono chiudersi dalla paura e dal panico, "T—Taehyung?" Stavolta lo chiamo più forte con la mia voce appena udibile, sbattendo i piedi sul pavimento duro di legno che in certi punti era appiccicoso e scivoloso, ma tutti i miei sforzi finiscono per fondarsi nella musica e nelle chiacchiere.

"Principessina, smettila di urlare". Dice un uomo infastidito, mettendomi una bottiglia di birra in faccia, "Ecco, prenditi un drink e calmati, eh?" La bottiglia era già stappata, e fin troppo schiumosa. Ci aveva già messo qualche sostanza dentro. Rifiutai in un istante.

"No grazie, sono qui solo per trovare i miei amici." E lui fece altro per insistere. Quell'uomo doveva aver desiderato un qualche credulone e qualcuno di molto più brillo di me.

Con la faccia alta e il naso all'insù, mi avvicino al bar affollato, spingendo le persone per raggiungere il bancone. Un bel ragazzo mi sta di fronte, delle ciocche rosa attraversano i suoi capelli castani e la camicia nera aderente avvolge con piccolo pieghe il suo corpo abbronzato, "Posso aiutarti?" Chiede lanciandomi un'occhiata ma continuando a mescolare bevande esotiche che vengono fuori con colori vivaci in bicchieri da martini.

"C'è un uomo laggiù sulla quarantina, con i capelli brizzolati e un maglione rosso con dei jeans blu. Sta mettendo la droga nei drink." Il ragazzo di un paio di anni più grande di me mette giù una bottiglia di vodka e si affretta nella sua direzione, sussurrandomi un rapido 'grazie' prima di andarsene.

« pretty boy » taekook [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora