★ bath bomb

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capitolo ventitré ;; bath bomb
jeongguk's perspective
°..:*°

Guardavo i colori turbinare nei miei sogni, i glitter infusi e la pelle che splendeva di blu. Mi sentivo come se stessi avendo un sogno lucido, perché ero sicuro che il mio corpo non stesse nello stesso letto in cui si era addormentato. E Dio mio, stavo sognando. Per anni, la mia testa era stata priva di questa sensazione, di questa sensazione leggiadra che ti faceva sentire come se potessi cadere da un momento all'altro. Di solito le persone si sarebbero smosse vedendo il modo in cui il mio corpo sprofondava sempre più giù, ma in questo momento stavo assaporando la brezza che si spezzava sulle mie dita.

Il glitter macchiava il mio corpo, entrando in ogni fessura e in ogni poro del mio essere mero e aperto. Gli occhi sono lo specchio dell'anima, e proprio adesso la mia intera entità era vetro. Mi sentivo immacolato, calmo, libero, non più legato a quegli incubi di innegabile oscurità. Era come se le stelle attaccate al mio soffitto avessero preso a scendere, morendo con il loro appiccicume e formando infine un qualcosa, aiutandomi nel modo in cui avevo sempre desiderato, una luce, una guida, una mano.

Una mano calda, una mano decisa, una mano indefinita si era protesa verso di me con il barlume di un migliaio di stelle. La sua faccia era vuota, le spalle larghe e le braccia forti. Le mani quasi ruvide come corteccia racchiusero le mie, tirandomi sempre più su finché non rompemmo la superficie dell'acqua di un laghetto situato nel cielo, per poi finire in una galassia rosa. Girava e girava mentre i miei occhi si mischiavano con le sfumature verdi e blu, rilasciando un sovraccarico di esuberanza. La mia pelle brillava di blu e i miei occhi si fondevano con l'arcobaleno.

L'aria pesante dall'innegabile espressione tremante solleticava il mio collo in maniera leggera, i miei occhi d'arcobaleno cominciarono a diventare di un chiaro blu cristallo, e l'uomo che avevo deciso di chiamare Signor Tan* per la sua pelle avvolse le sue braccia magre attorno alla mia vita, portandomi ad indietreggiare con lui barcollando come ubriachi. Invece di un disgustoso liquore a scivolare giù per la mia gola con vigoroso bruciore, sentivo il sapore del limone che era terribilmente dolciastro. Mentre l'elisir scendeva giù il Signor Tan si fece vicino e premette un caldo tocco sulla mia fronte—

I miei occhi si aprirono di scatto, l'affanno e il petto che si alzava così velocemente da confondermi. La luce delle stelle penetra attraverso le mie persiane, creando forme indistinte su di me e sulla persona avvinghiata ai miei fianchi. Chi fosse non era un mistero, abbassando lo sguardo per poi vedere quelle braccia abbronzate che erano magre e delicate al contrario delle mani. Taehyung allontana il viso dopo aver lasciato un piccolo bacio sulla mia fronte. In realtà, li adoravo, mi piaceva quella sensazione contro la mia pelle.

Qualunque sogno a mo' di bath bomb che la mia testa aveva evocato si era completamente dissolto e mi aveva lasciato un po' nostalgico. Era come se alzando il braccio in aria e muovendo le dita, riuscissi ancora a smuovere quel laghetto parallelo che si liberava in un mondo glitterato rosa.

"Torna a dormire," sussurra poi contro la mia spalla, accarezzando l'osso sporgente del mio fianco col pollice, "è ancora presto." Taehyung richiude gli occhi, le sue ciglia lunghe sembravano ali di farfalla.

"Che ore sono?" Chiedo incerto nel silenzio, la stanza vuota.

Era un tentativo per tenere Taehyung sveglio con me il più possibile, non volendo restare da solo nel buio solitario dove la mia mente avrebbe iniziato a vagare. Adesso non era proprio il momento di rimuginare come facevo sempre. Taehyung apre gli occhi ancora una volta con un po' di difficoltà. Erano come miele e quasi mi rendeva stanco guardarli.

Lui solleva la testa, appoggiandosi a me per riuscire a lanciare un'occhiata all'orologio. Un collo olivastro fece la sua comparsa davanti ai miei occhi, i tendini un po' visibili dall'inclinazione. Era bello, ed ero sul punto di allungare le dita per tracciare quei tratti che erano così attraenti finché lui non tornò giù pigramente. Il suono di cuscini e lenzuola che venivano smossi furono seguiti da un piccolo sospiro proveniente dalle sue labbra, gli occhi chiusi ma rivolti verso le stelle di plastica anziché me.

« pretty boy » taekook [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora