*Calum
Il mio migliore amico tornò da noi e si accasciò sul divano accanto a Michael. Luke aveva un enorme sorriso stampato in viso e la felicità che irradiava da lui mi fece innervosire. "Hey, piccioncino. È piaciuto lavare i piatti all'acidona?" Chiese Ashton, ridacchiando.
Il sorriso di Luke si fece ancora più grande. "Beh, le è piaciuto molto visto che io e Cassidy avremo presto un appuntamento."
Spalancai leggermente la bocca con gli occhi che mi uscivano dalle orbite. Ero completamente scioccato. La Cassidy che conoscevo non avrebbe mai accettato un appuntamento così velocemente. Era sempre stata incredibilmente imbarazzata con i ragazzi e si era sempre lamentata del fatto che gli oggetti delle sue cotte non sapevano neanche che lei esistesse. Ma lo sapevano. Tutti.
"Davvero? Oh mio Dio, sei L'uomo! Pensi che ti permetterà di toccarle le tette? Ha un così bel balconcino." Disse Michael, poi usò una mano per disegnare la forma del suo seno nell'aria.
Involontariamente, gli lanciai un'occhiataccia. Era così scioccante vedere i miei amici così ossessionata da lei quando era una delle persone più irritanti del pianeta. Certo, Cassidy poteva essere bella adesso, ma non aveva sempre avuto quest'aspetto e il suo effetto sui miei amici era disgustoso e incomprensibile.
Smisi di ascoltare mentre i tre continuavano a parlare di quanto fosse fantastica Cassidy e presto si misero a camminare fuori dalla porta dicendo che era tardi e che non volevano essere di troppo durante la mia prima notte nella nuova casa. Le mie suppliche affinchè rimanessero a dormire qui erano fallite e il mio stomaco era attorcigliato per il nervoso che stavo provando con questa storia dei coinquilini.
Mi incamminai verso il bagno per lavarmi i denti prima di andare a dormire e fui sorpreso di trovarci dentro Cassidy con una ridicola maschera sul viso baciato dal sole. Urlò quando mi vide. "Sei stato cresciuto in un fienile? Oh mio Dio! Non è così difficile bussare."
"Sai dove sono stato cresciuto, Cass." Risposi, prendendo il mio spazzolino e bagnandolo. Il bancone era già pieno di inutili prodotti che per me erano sconosciuti.
"Per favore, bussa la prossima volta. Potevo essere in procinto di cambiarmi il tampax o qualcosa del genere." Disse con un tono più calmo di quello acido di poco prima.
Feci una smorfia quando nominò quelle armi femminili di distruzione di massa e mi portai lo spazzolino alla bocca, attento a spazzolare bene tutta la superficie dei denti. "Ew. Non parlare mai più intorno a me della tua zona bassa che sanguina."
"Cosa siamo coinquilini a fare." Disse, continuando ad esaminarsi il viso verde allo specchio come se stesse cercando di trovare qualche tesoro in una cava nascosta. Io continuai a spazzolarmi i denti mentre la guardavo in silenzio, poi sentì in gola la saliva al sapore di menta. Dovevo sputare.
Quando mi avvicinai per sputare fuori il dentifricio, Cassidy abbassò la testa per lavarsi via la maschera solo un secondo prima e il mio sputo finì sulla sua nuca. Cassidy si mise subito ad urlare ed io non riuscì a trattenere la mia risata. "Calum! Sei disgustoso!" Urlò, dandomi un forte schiaffo sul braccio.
"Non l'ho fatto di proposito." Ammisi, ridacchiando ancora per la mia mira impeccabile.
Cassidy sollevò le braccia, tirandosi la maglietta oltre la testa e rimanendo con un reggiseno in pizzo rosso. "Che stai facendo?" Chiesi confuso, ma senza mai distogliere lo guardo dal suo seno perfetto. Michael aveva ragione. Aveva davvero un bel balconcino.
Cassidy si spostò i capelli da un lato e mi afferrò il braccio prima che potessi uscire dal bagno. Misi giù il mio spazzolino, le mie sopracciglia ancora corrugate, e lei recuperò il rubinetto staccabile della doccia. "Laverai via questa schifezza." Ordinò Cassidy, spingendo il tubo tra le mie mani.
Sospirai, guardando mentre lei si piegava verso la vasca in porcellana e si potevano quasi vedere le vertebre della sua spina dorsale. Aprì l'acqua e lasciai che si riscaldasse un po' prima di rivolgerla verso la sua nuca. L'acqua le scivolò sul corpo e usai le dita per pulire lo sputo, facendo creare dei brividi sulla sua pelle al mio tocco.
Cassidy si spostò da sotto l'acqua calda dopo essersi lavata via il resto della maschera e si lanciò un asciugamano intorno alle spalle per assorbire l'acqua. Si presentò uno scomodo silenzio su di noi mentre lei raccoglieva le sue cose e quasi pensai di preferire quando litigavamo invece che far finta che l'altro non esistesse. "Non so tu, ma io vado a letto. E prenderò il letto vero." Disse, superandomi.
La seguì visto che volevo andare a letto anche io. Fortunatamente il materasso era già stato gonfiato. "Andrai davvero ad un appuntamento con Luke?"
"Si, perché è così sorprendente?" mormorò Cassidy, con evidente irritazione nella voce.
Io feci spallucce mentre sistemavo la coperta sul materasso gonfiabile. "Non lo so. Non uscivi molto prima."
Lei unì le labbra tra di loro prima che il suo piccolo corpo scalasse da montagna sotto le lenzuola. "Non ci vediamo da quasi quattro anni, Calum. Pensi davvero che io sia la stessa persona? È ovvio che sono cambiata."
Mi sfilai la maglietta e me ne misi un'altra da usare come pigiama. "Non comportarti come se non ti conoscessi, Cass. Eravamo migliori amici. E potremmo ancora esserlo se sistemiamo le cose." Risposi, diventando subito frustrato con il suo caratterino.
"Avresti dovuto pensarci prima di rovinare la nostra amicizia." Sbottò lei, coprendosi mentre si sistemava sul materasso.
Sentì nello stomaco una sensazione simile alle montagne russe quando mi ricordai del nostro passato. Il senso di colpa mi mangiava vivo ogni volta che ricordavo l'incidente che ci aveva diviso anni fa. Anche se mi pentivo di quello che le avevo fatto, una parte di me non voleva abbassarsi ai suoi livelli per esibirmi in scuse teatrali. In uno strano modo, quasi mi piacevano i nostri battibecchi. Perché se non avessimo litigato, ero sicuro che non ci saremmo neanche parlati. L'imbarazzo avrebbe lasciato questa stanza nel silenzio.
Cassidy si voltò dall'altro lato, stringendosi la coperta al petto. "Beh, voglio comunque che tu stia attenta con Luke. Può sembrare tutto dolce e innocente, ma non è il migliore quando si tratta di relazioni e finiscono sempre con la ragazza che sta male." La avvisai.
Lei sbuffò e una piccola risata amara le scappò dalle labbra carnose. "Non penso che lui possa farmi male tanto quanto te, Calum."
Contrassi la mascella, facendo protendere l'osso fuori dalle mie guance. Deglutì, chiudendo gli occhi. Il suo tentativo di farmi sentire una merd-a stava funzionando. "Lo so." Risposi a bassa voce mentre la consapevolezza che le sue parole erano vere mi colpiva come un treno ad alta velocità. Mi schiarì la gola. "Ma, uh, stai solo attenta con lui, okay?"
"So difendermi da sola." Rispose Cassidy, spingendosi sugli occhi la mascherina per dormire. "Buonanotte, Cal."
"Notte, Cass." Sussurrai prima che le parole si dissolvessero nell'aria e il sonno avesse la meglio sul mio corpo.
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Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANA
Fanfiction"Speriamo che essere coinquilini metterà fine alle discussioni." Questa storia è solo una traduzione, l'originale è di sugarplumluke.