Epilogo

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*Cassidy

CINQUE ANNI DOPO

Ero ferma al lato del palco, osservando mio marito che stava cantando. Stava sudando mentre suonava il suo strumento. Stavo ballando a ritmo di musica, nascondendomi leggermente dietro la tenda per evitare di farmi vedere dalla folla che stava cantando con la band.

I 5 Seconds of Summer erano ancora insieme, immaginavo che probabilmente lo sarebbero sempre stati, e stavano ancora facendo musica, solo con più lentezza adesso. Al momento non erano in tour, soprattutto perché erano tutti troppo impegnati per mettersi per strada, ma facevano ancora alcuni concerti ogni tanto, come quello di oggi.

Mi mancava ancora la sensazione di viaggiare per il paese. Andare in tour con i rgaazzi era stata la cosa più divertente che avessi mai fatto. Sere come questa mi riportavano indietro a quella pazzesca esperienza e a quando orgoglio avevo avuto nel vederli vivere il loro sogno giorno dopo giorno. Questa sera non dovevo neanche essere qui –avevo altri impegni- ma ero felice di essere riuscita a tornare in quasta atmosfera.

"Siamo i 5 Seconds of Summer, grazie mille!" Urlò Ashton alla folla mentre faceva il suo ultimo rullo di batteria.

Luke fu il primo a correre giù dal palco e mi vide subito. "Cass! Pensavo che non saresti riuscita a venire." Urlò, correndo verso di me e abbracciandomi.

"Sorpresa!" Dissi. Aveva la maglietta attaccata alla schiena per il sudore e puzzava, ma questo non mi impedì di abbracciarlo.

"Andiamo, andiamo via prima che ti vedano tutti." Suggerì Luke, afferrandomi il braccio e tirandomi dentro un camerino prima che i ragazzi ci vedessero.

Entrai nel camerino, vedendo i familiari divani di pelle. venni colpita da un senso di nostalgia per quel tour a cui avevo preso parte e tutti i ricordi che avevo collezionato mi tornarono in mente.

"Okay, forse sono impazzito. Ma mi ricordo chiaramente che hai detto di non riuscire a venire per il concerto di questa sera perché eri impegnata con la promozione del nuovo film a New York." Disse Luke, sollevando le sopracciglia.

"Forse mi mancavi così tanto, Luke." Lo presi in giro, ridacchiando. Luke alzò gli occhi al cielo mentre si sfilava la maglietta sudata per cambiarsi. "Ho finito prima le interviste quindi ho preso il primo volo. Non potevo perdermi il concerto."

Luke aprì la bocca per dire altro, ma venne interrotto dal vociare che veniva da fuori il camerino e dai passi che si stavano avvicinando. Quei tre ci mettevano sempre un'eternità a tornare in camerino perché si fermavano a parlare mentre Luke non vedeva l'ora di rilassarsi.

"Vai a nasconderti!" Urlò Luke, spingendomi nella direzioni degli armadi. Cercai di nascondermi dentro, ignorando la mia paura di essere chiusa in spazi piccoli.

Il volume delle voci aumentò e sentì qualcuno buttarsi su un divano. Desideravo essere al posto di quel qualcuno. Essere inginocchiata dentro un piccolo armadio con una grande pancia non era la cosa più comoda.

"Perché non ci sono birre in questo frigo?" Sentì Michael lamentarsi. "Deve esserci della birra da qualche parte. Dove va questa porta?"

Sentì il cuore martellarmi nel petto. Doveva essere davanti alla porta dell'armadio in cui mi stavo nascondendo. La maniglia iniziò ad abbassarsi e un filo di luce entrò nell'armadio. Michael abbassò lo sguardo e saltò indietro quando mi vide.

"Sorpresa!" Urlai, alzandomi.

"Che diavolo, Cassidy? Mi hai spaventato da morire." Disse Michael, ansimando. "Sai cosa? No. Non ti abbraccerò per questo. Esci da qui."

Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora