*Cassidy
Era passata una settimana dall'operazione e adesso mi sentivo molto meglio e mi ero quasi ripresa del tutto. Le mie guance non facevano più pensare ad uno scoiattolo e non mi faceva più male la mascella quando cercavo di parlare o mangiare.
Calum mi aveva detto tutte le cose divertenti che avevo detto. Mi ricordavo di essere arrossita e di essermi sentirmi incredibilmente imbarazzata per come mi ero comportata. Poi aveva continuato a chiedermi se ricordassi qualcosa di quello che era successo dopo la rimozione del dente, ma non ricordavo sinceramente niente. Era tutto sfocato.
Oggi a casa nostra erano venuti Bree e Michael, alcuni dei tanti visitatori che erano venuti a trovarci con una vaschetta di sorbetto per me. Calum era seduto in salotto con loro e li sentivo chiacchierare, ma non capivo le loro parole.
Dopo essermi alzata dal letto ed essermi cambiata, entrai in salotto per unirmi a loro. Si girarono tutti verso di me e smisero di parlare.
Michael tossì, come per coprire qualcosa, prima di sorridermi con sincerità. "Hey, come sta la ragazza di strada?"
"Stai zitto." Mi lamentai, spingendolo gentilmente. Lui rise, facendomi spazio sul divano. "Avevo detto a Cal di non dirlo a nessuno."
"Andiamo, era esilarante." Disse Bree, sorridendomi.
Ricambiai il sorriso. Sapevo che tutta quella storia fosse divertente e avrei voluto davvero che mi avesse ripreso in quello stato per potermi riguardare. "Lo so."
Calum mi sorrise dalla sua posizione sull'altro divano mentre sorseggiava la sua aranciata.
Gli occhi di Michael si spostarono tra noi due e un sorriso malizioso si aprì sul suo viso. Poi unì le mani tra di loro. "Beh, è meglio che andiamo."
Io mi accigliai per la confusione, sentendomi delusa. "Cosa? Ma siete appena arrivati!"
Bree fece spallucce. "Scusa, torneremo domani. Abbiamo una prenotazione per pranzo. Tu, uhm, goditi il tuo tempo sola con il tuo ragazzo."
Alzai gli occhi al cielo. "Bree, viviamo insieme."
"Ci vediamo dopo!" Disse Michael, afferrando la mano di Bree e trascinandola fuori da casa prima che avessi il tempo di protestare.
Sembrava uno spreco di tempo il fatto che avessero guidato fin qui senza nessuna intenzione di rimanere un po' con noi. Sbuffai, rivolgendo la mia attenzione a Calum che stava fissando il pavimento.
"Cos'era tutto quello?" Chiesi, riferendomi all'improvvisa uscita di Michael.
Lui fece a malapena spallucce.
Sospirai, alzandomi per andare verso di lui. Mi misi a sedere sulle sue gambe, stringendo le braccia intorno a lui. Calum ci tirò entrambi giù per farci stendere sul divano, la mia testa sul suo petto con le nostre gambe intrecciate.
"Almeno posso ancora stare con te." Ridacchiai mentre disegnavo dei cuori sul suo stomaco.
Mi strinse a se, dandomi un bacio sulla fronte. "Sono felice che ti stia sentendo meglio, piccola."
"anche io." Risposi, accoccolandomi contro il suo corpo caldo. Mi ero sempre sentita meglio quando mi stavo coccolando con lui. Mi faceva sentire al sicuro, come se Calum fosse la mia casa.
Lui mi accarezzò la schiena in modo circolare. Lo guardai, vedendo che aveva gli occhi chiusi e le stava sorridendo. Sembrava adorabile, così in pace e felice e volevo baciarlo e abbracciarlo e dirgli quanto fosse importante per me.
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Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANA
Fanfiction"Speriamo che essere coinquilini metterà fine alle discussioni." Questa storia è solo una traduzione, l'originale è di sugarplumluke.