Capitolo 33 // Reagan

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*Calum

Cassidy era seduta a gambe incrociate sul divano con una tazza di cereali in mano. Indossava dei pantaloni di tuta e un top bianco che rivelava una parte della sua pelle baciata dal sole. Era così bella, anche quando non ci metteva impegno.

Il cuore mi batteva forte solo al vederla così a suo agio. Un raggio di sole che entrava dalla finestra le illuminava il viso, facendola brillare in un modo paradisiaco. Sembrava un'immagine molto accurata visto che per me lei era un angelo. Soprattutto quando mangiava i suoi cereali con piccoli morsi e le labbra incurvate in un leggero sorriso mentre guardava qualcosa di interessante in TV.

Sembrava felice. E questo rese felice me.

"Buongiorno, piccola." Le dissi, andando verso di lei.

Gli occhi di Cassidy si riempirono di gioia quando mi vide. Mi misi a sedere accanto a lei, dandole poi un bacio sulla fronte.

"Ciao, Cal." Esclamò, prendendo un cucchiaio di cereali e avvicinandolo alla mia bocca.

"Sei così tenera." Sussurrai, visto che trovavo la sua azione assolutamente adorabile. "Cosa devi fare oggi?"

Lei piegò la testa indietro per la frustrazione, borbottando a bassa voce. "Devo fare uno stupido servizio fotografico per una rivista. E poi ho ricevuto una chiamata dal mio dentista che mi ha detto di aver spostato la rimozione del mio dente del giudizio a giovedì, quindi dovrò operarmi prima di quanto pensassi, il che è fantastico."

Non potei fare a meno di ridere al pensiero di quando avrebbe detto cose senza senso ed esilaranti sotto l'effetto dell'anestesia. "Ma sono sicuro che andrà benissimo, Cass. E scommetto che sarai fantastica anche quando sembrerai uno scoiattolo."

"Grazie." Rispose con sarcasmo, alzando gli occhi al cielo. "Ma potresti accompagnarmi lì? Non penso di poter guidare sotto l'effetto dell'anestesia. Voglio dire, potrei sempre chiedere a Bree se tu devi andare in studio o altro-"

"Cass." Dissi, interrompendola. Posai una mano sulla sua coscia, stringendola. "E' ovvio che ti accompagnerò. E andrò domani allo studio, quindi sarò libero per giovedì. Ci sono io."

Lei sorrise, baciandomi la guancia prima di alzarsi. "Grazie. Devo andare, così potranno farmi i capelli e il trucco. Dovresti invitare qui i ragazzi o fare qualcosa."

"Magari lo farò." Concordai, pensando che sarebbe stato bello vedere i miei amici visto che non passavamo del tempo tra noi da tanto.

*.*.*.*

Michael spalancò la bocca. "Stai scherzando?"

Io feci spallucce. "Andiamo, sai che è vero."

Lui scosse la testa, incrociando le braccia al petto. "No, non lo è. Ti batterei completamente in una battaglia di ballo."

"Ma Calum ha una migliore rotazione di fianchi." Rispose Luke, infilandosi un pretzel in bocca e masticandoli rumorosamente. "Tu sembri un serpente quando balli, Mikey."

Michael alzò gli occhi al cielo, lanciando il cuscino su cui era seduto a Luke. Ci mettemmo a ridere. Mi erano mancate le nostre stupide conversazioni e mi mancava vivere con loro. Ovviamente non l'avrei scambiato con l'opportunità di vivere con la mia ragazza, ma mi spaventava il fatto che un giorno avremmo vissuto tutti separatamente e ci saremmo sistemati.

Il suono del campanello ci interruppe ed io mi alzai dal divano. Andai verso la porta d'ingresso, aprendola con esitazione. Reagan era ferma sulla soglia.

Chiusi immediatamente la porta.

Lei la spinse con forza, facendomi imprecare a bassa voce. "Che ci fai qui?" Chiesi con chiara irritazione nella mia voce.

"Beh, ero dell'umore di fare qualcosa. O, piuttosto, qualcuno." Disse Reagan, posando una mano sulla mia spalla. I ragazzi ridacchiarono tutti dal salotto con le mani sopra le bocche per attutire i suoni. Ma lei li aveva decisamente notati. "Oh, non mi ero resa conto che ci fossero loro."

"In realtà stavamo andando via." Disse Ashton, alzandosi insieme a Michael e Luke . Stavano ancora ridendo. "Divertiti, Cal."

"No, ragazzi, rimanete! È Reagan che se ne sta andando." Insistetti, ma loro scossero le teste, ridacchiando ancora mentre uscivano dalla porta. "Vi odio tutti!"

Mi girai di nuovo verso Reagan, che aveva le mani sui fianchi. "Vuoi che me ne vada? Abbiamo la casa per noi. E non mi hai chiesto di venire da un po', quindi sono sicura di esserti mancata."

Si mise giocare con il bordo della mia maglietta ed io le allontanai subito la mano. "In realtà, no. Non mi sei mancata per niente."

Lei rise, avvicinandosi a me e premendo le labbra sul mio collo. Non era come quando mi baciava Cassidy e non mi diede per niente piacere. Anzi, mi allontanai subito per il disagio.

"Reagan, smettila. Ho una fidanzata adesso." Le dissi, allontanandomi ancora di più.

La bocca di Reagan si spalancò. "Ho sentito bene? Calum Hood ha imparato cos'è l'impegno?"

Sbuffai. Stavo solo facendo finta di essere offeso. Sapevo che ero stato terribile con le ragazze in passato e che neanche io mi sarei mai aspettato di impegnarmi con una persona. Ma tutto era diverso quando si trattava di Cassidy.

"Si." Mormorai e lei sollevò le sopracciglia. "Non fare la gelosa, Ray. Nessuno di noi aveva sentimenti per l'altro oltre alla lussuria."

Lei ridacchiò, poggiandosi contro il bancone della cucina come se fosse completamente a suo agio in casa mia. "Oh tesoro, ne sono ben consapevole. Non avrei mai voluto mettermi con uno stronz-o come te. Ma sono felice per te."

"Questo è quello che dicono tutte le ragazze gelose." Protestai, rimproverandola. Volevo solo che se ne andasse.

Reagan sorrise, un vero sorriso questa volta. "Di solito è vero, ma io sono seria. Sono felice che tu ti sia finalmente innamorato, Calum. Sarà un bene per te. Finalmente perderai quell'ego da famosa rockstar che avevi."

Non ero offeso neanche da questo. Sapevo che quando avevo avuto un assaggio di fama all'inizio, avevo preso delle cattive decisioni e che me n'ero approfittato, ma stare intorno a Cassidy mi aveva ricordato del mio passato. Mi aveva reso una persona migliore.

"Ma non sono innamorato." Dissi. Era troppo presto per essere innamorato. Non ero sicuro di essere pronto. E non sapevo neanche cosa fosse l'amore.

Reagan mi guardò. "Continua a dirti questo, Calum." Rispose. "Se non fossi innamorato di questa ragazza saremmo già a letto in questo momento. Chi è lei?"

"Cassidy." Dissi. Il suo nome mi uscì di bocca con facilità e mi fece martellare subito il cuore solo a pensare a lei. Forse, solo forse, ero già innamorato di lei.

Reagan si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, un ghigno sul viso. "Oh, tesoro, avevo capito che ne eri innamorato da quando ci beccò settimane fa. Sei un idiota."

Deglutì. Reagan mi stava mettendo tutti questi pensieri in testa. Tutto quello che sapevo con certezza era che Cassidy mi rendeva la persona più felice. Gesù Cristo, ero così preso.

Aprì la bocca per chiederle se fosse mai stata innamorata, ma mi fermai subito quando la mia bellissima ragazza entrò dalla porta e i suoi occhi si spalancarono alla visuale che le si presentò davanti.

Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora