Capitolo 15 // Dare

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*Cassidy

"Bree!" Urlai, lasciando andare Calum e dimenticandomi completamente degli eventi precedenti, concentrandomi solo sulla strana coppia che stava pomiciando contro il muro.

"Michael!" Utlò Calum nello stesso momento e i due si divisero. Avevano le guance rosse e le labbra gonfie e Bree aveva un enorme succhiotto sul collo. "Gesù, voi due! E Ashton?"

Bree si leccò le labbra, guardando verso il pavimento. Fece spallucce. "Uhm, non lo so. Non mi andava, immagino. Non lo so. Mi sento in colpa. Lui è così dolce. Maledizione, adesso mi sento davvero in colpa."

"Sono ubriaco." Dichiarò invece Michael, ridacchiando e Calum gli diede un pugno sul braccio.

Non mi importava neanche più di loro, volevo solo schiarirmi la mente. Mi misi a sedere sul letto, ancora scossa da quello che mi era successo. Non potevo crederci che avesse avuto il coraggio di fare una cosa del genere e avevo paura che se fossi rimasta ancora alla festa avrebbe provato a fare di peggio.

"Possiamo andare a casa, per favore?" Chiesi, guardando Calum che aveva ancora un'espressione di pena, eppure arrabbiata, sul viso.

"Certo, Cass." Disse subito Calum, prendendosi il titolo del migliore amico protettivo di cui avevo bisogno.

Michael mise il broncio e Bree si lamentò. Non sapevano quello che era successo e mi sentì un po' egoista perché se fossimo andati a casa adesso allora anche Luke sarebbe tornato a casa, costringendo Bree, Michael e Ashton a metter fine alla loro serata. Non volevo rovinare loro il divertimento.

"Ma potreste venire tutti a casa nostra." Dissi, senza neanche chiedere il parere di Calum. "Potremmo fare una nostra festa lì. Voglio solo andare a casa."

Calum annuì, guardandomi intensamente. "Okay, si, dovreste venire. Andiamo a cercare Luke e Ashton."

*.*.*.*

Mi misi a gambe incrociate mentre mangiucchiavo le patatine che Calum aveva posato sul tavolo di fronte a noi. Un imbarazzante silenzio era calato su di noi quando le conversazioni finirono e forse era imbarazzante perché io ero seduta su un divano tra il ragazzo che mi piaceva e il ragazzo che aveva preso la mia verginità mentre Bree era seduta sull'altro divano tra il ragazzo a cui piaceva lei e il ragazzo che aveva baciato poco fa.

Una parte di me si aspettava che Bree avrebbe mollato subito Ashton. Non erano ancora stati ad un appuntamento ufficiale; era solo chiaro che si piacevano. Ma anche se Ashton aveva quei ricci che piacevano a Bree, gli mancava quel tocco di pericolo che lei cercava. Ashton era così incredibilmente dolce, ma lei andava sempre dietro a quelli pazzi con uno sporco senso dell'umorismo e che potevano potenzialmente rovinarti la vita.

Conoscevo di meno Michael rispetto agli altri ragazzi, ma immaginavo che rientrasse in quella categoria. Lei e Ashton non stavano insieme, ma non volevo comunque essere presente nel momento in cui lei gli avrebbe detto di essere attratta dal suo migliore amico. E vedere tutti e tre seduti vicini era quasi doloroso.

"Perché non giochiamo a Obbligo o Verità?" Suggerì Ashton, battendo le mani per rompere il silenzio. "Possiamo cercare su Google le domande per non dovercele inventare."

"Si, va bene." Luke concordò, spostandosi per mettere un braccio intorno alle mie spalle. Gli altri fecero spallucce, quindi immaginavo che avremmo fatto questo gioco infantile e irritante. "Inizio io. Scelgo verità."

Bree prese il telefono dalle mani di Ashton e premette un bottone sullo schermo che mischiava le domande o qualcosa del genere. "Okay, questo è ovvio. Ma ecco a te: 'se potessi pomiciare con qualcuno chi questa stanza, chi sarebbe?"

Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora