Capitolo 43 // Water

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*Cassidy

Una folta di vento entrò dalla finestra aperta, lasciandomi odorare il profumo salato dell'oceano. Era caldo fuori oggi, cosa che mi aveva portato a dormire sul divano invece che in camera da letto.

Calum passava pochissimo tempo a casa in questi giorni per le prove, cosa che capivo, ma io rimanevo sveglia tutte le notte per poterlo vedere e stare un po' con lui. Ero delusa dal fatto che ci vedevamo a malapena e che adesso ci rimanevano solo due giorni prima che lui partisse per il tour e che io rimanessi bloccata qui per il film.

Il rumore della porta d'ingresso mi fece sussultare. Girai la testa, vedendo Calum entrare in cucina e lanciare le chiavi sul bancone, imprecando a bassa voce.

"Hey, stai bene?" Chiesi con curiosità e lui mi guardò.

Venne verso il divano, accasciandosi con un sospiro. "È stata una lunga giornata. Sono troppo stressato adesso."

"Vuoi fare qualcosa per distrarti?" Suggerì, cercando di essere seducente e sperando che cogliesse l'intento.

Calum mi fissò con assoluto disgusto. "Stai scherzando? No, non voglio. Non sono dell'umore." Rispose con acidità.

"Pensavo solo che avremmo potuto, visto che è la nostra penultima notte insieme." Risposi in modo innocente, facendo spallucce. Calum non rispose, ma si mise a rispondere ad alcuni messaggi al telefono. "Vuoi fare qualcos'altro? Tipo, guardare un film? Oppure potremmo andare a nuotare?"

Calum sospirò, ma sembrava più un sospiro di irritazione. "No, vado a letto. Sono stanco."

"Ma non ti ho visto per tutto il giorno." Dissi, cercando di rimanere calma anche se il mio cuore si stava spezzando per la sua mancanza di interesse in me. Di solito tornava a casa dallo studio con un sacco di storie da raccontarmi, ma oggi era completamente diverso.

Calum si alzò dal divano. "Abituati." Mormorò prima di andare dritto in camera.

Spalancai la bocca per le sue parole insensibili. Non era da Calum. E non mi piaceva questo lato di lui.

Presi un cuscino e lo abbracciai contro il mio petto per cercare quel poco di conforto che non stavo ricevendo dal mio ragazzo. Il ragazzo che non avrei potuto vedere per mesi e a cui sembrava non importare.

Mi alzai dal divano quando il caldo diventò insopportabile e andai verso il portico sul retro per prendere un po' d'aria fresca. L'aria condizionata doveva essersi rotta.

Le onde si infrangevano contro la sabbia, in un movimento languido che mi calmava i pensieri. Cercai di concentrarmi sul modo in cui l'acqua assorbiva la sabbia, rendendola di un colore più scuro di quella asciutta, e le conchiglie che brillavano. Volevo solo concentrarmi su tutto tranne la situazione attuale.

Mi avvicinai all'oceano, sedendomi sulla sabbia e allungando le gambe così che i piedi toccassero l'acqua. Un'onda mi toccò i piedi, cosa che aiutò a calmarmi. Ma, mentalmente, ero ancora arrabbiata e una lacrima mi scivolò sul viso.

Non sapevo se ero arrabbiata con Calum per il suo commento o per il fatto che non avrei potuto vedere la sua faccia ogni giorno. Non avevo ancora accettato questa cosa. Non volevo pensare a quanto sarebbe stato orribile poter solo sentire la sua voce al telefono e vederlo solo attraverso uno schermo. Ma immaginavo che fosse meglio di niente ed era qualcosa che dovevamo affrontare insieme.

Quando l'acqua arrivò ai miei polpacci mi alzai e tornai dentro, cercando di smettere di piangere.

Adesso Calum era seduto sul divano, senza maglietta e con solo i boxer. Mi guardò e si portò una mano alla fronte, asciugandosi del sudore. "Fa caldo da morire qui."

Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora