*Calum
Inizia a provare panico mentre guardavo il preservativo rotto che avevo tra le mani tremanti. "Che significa che è rotto?" Urlò Cassidy, correndo verso di me.
Strinsi le labbra tra di loro. "Significa che è rotto. Ma va bene. Prendi la pillola, giusto?"
Lei scosse la testa e i capelli biondi volarono da un lato all'altro. "No, ho smesso di prenderla da quando ci siamo lasciati. Oh mio Dio, Calum. Com'è potuto succedere?"
Feci spallucce. "Beh, sono abbastanza grande, quindi..." Dissi, facendo un piccolo ghigno.
Cassidy mi guardò per qualche momento, stupita da quello che avevo detto in un momento di panico. Le sue labbra poi si sollevarono in un mezzo sorriso. "Okay questo era un po' divertente, ma non posso crederci che l'hai detto adesso. Non l'hai messo bene? Oh mio Dio."
Iniziò a camminare avanti e indietro, cosa che avrei fatto anche io se non fossi congelato sul posto. Non ero per niente pronto ad essere padre. Avrei compiuto vent'anni tra un mese ed ero immaturo. "Beh, non sono a casa da un po' quindi i preservativi devono essere vecchi. E ho bevuto tre birre questa sera, sono un po' brillo. Mi dispiace."
"Ti dispiace?" Ripetè lei con frustrazione, continuando a camminare. "Non puoi dire che ti dispiace e pensare che questo renda le cose migliori! L'utero è un posto che non perdona! Oh mio Dio, siamo così stupidi. Devo prendere una pillola del giorno dopo."
Cassidy iniziò a recuperare i suoi vestiti e infilarseli, mormorando imprecazioni a bassa voce. Le afferrai le spalle per evitare che continuasse a muoversi. "Cass, andrà tutto bene. Non importa cosa succederà, non ti lascerò e ci sarò sempre per te."
Lei spostò le mie mani. "Non è vero. Tornerai in tour tra un mese ed io ho altri film da girare! Non posso girare un film se sono incinta, Calum! Dio, la stampa mi mangerà viva se lo scoprono. La mia reputazione sarà rovinata. La mia vita sarà rovinata. Ho solo diciannove anni! Non sono neanche pronta per essere una mamma!"
La sua voce iniziò ad alzarsi e avevo paura che qualcuno potesse sentirci. "Shh, Cassie. Va bene. Non preoccupiamoci prima di scoprirlo. Vuoi che venga con te a prendere la pillola?"
Cassidy sbuffò, sistemandosi il vestito per essere presentabile. "Penso che tu abbia fatto già abbastanza."
La mia mascella si irrigidì per la rabbia. "Hey, non è solo colpa mia! Non avresti dovuto smettere di prendere la pillola!"
Lei sospirò. "Lo so. Sto solo sfogando la mia rabbia su di te. Mi dispiace. Non posso credere a quello che abbiamo fatto. Non abbiamo parlato per mesi e poi facciamo sesso come se niente fosse. E tua madre è al piano di sotto, per l'amore di Dio! Oh mio Dio, sono una stupida. Non posso crederci."
"Hey, va tutto bene." Le assicurai, non mi piaceva il vederla tremare di paura mentre blaterava. Aveva ogni diritto di aver paura adesso, ma odiavo comunque vederla sull'orlo delle lacrime. "Non è stato niente. Ha avuto un significato per me. E' stata una prova del fatto che siamo ancora innamorati e che sarò sempre innamorato di te, nonostante tutto."
Cassidy collassò tra le mie braccia, permettendomi di stringerla a me. Le diedi un bacio sulla testa mentre le accarezzavo la schiena. "Ci sarò sempre per te. Lo prometto. Ti amo, Cassidy."
Lei si alzò sulla punta dei piedi per darmi un bacio, cosa che mi lasciò senza fiato. Mi erano mancati i suoi baci. "Devo andare a prendere il piano B. Dì a tua madre che sono dovuta tornare in ospedale, okay?"
"Okay." Dissi, baciandola ancora. Lei si tirò indietro per uscire dalla mia camera. "Sei sicura che non vuoi che venga con te, piccola?"
Cassidy mi sorrise, anche se i suoi occhi dimostravano quanto fosse nervosa e impaurita. Io avevo paura quanto lei, stavo solo cercando di essere forte per lei e non mostrarlo. "Va bene. Puoi rimanere con la tua famiglia."
"Hey, Cass?" La chiamai proprio prima che uscisse dalla mia camera. "Buon Natale."
Cassidy ridacchiò. "Buon Natale, Calum."
*.*.*.*
Di solito mi svegliavo presto la mattina di Natale perché ero ansioso di vedere i regali sotto l'albero. Oggi mi ero svegliato presto perché ero preoccupato per Cassidy.
Sapevo che era terrorizzata all'idea di essere incinta. Diavolo, ero terrorizzato anche io, se non di più. nessuno di noi due era pronto ad essere genitore; non sapevamo neanche come essere adulti.
Volevo solo che andasse tutto bene e speravo che la pillola avrebbe funzionato perché non avevo idea di cosa avremmo fatto se lei fosse rimasta davvero incinta. Ovviamente avrei voluto avere dei figli con lei. Non avrei potuto pensare ad un'altra persona con cui crescere un bambino. Ma non lo volevo adesso. Non quando ero in tour e quando le doveva girare dei film. Non avremmo mai potuto vedere il nostro bambino o non avremmo potuto cntinuare a vivere il nostro sogno.
In più non sapevo neanche dove sarebbe andata a finire la nostra relazione adesso. Era ovvio che fossimo ancora innamorati, ma tra un mese sarei dovuto partire e avremmo dovuto affrontare il problema della distanza. Tutto questo era troppo stressante per me. Volevo solo tornare ai giorni in cui eravamo coinquilini.
Mi sfregai gli occhi stanchi con le mani per alleviare un po' della preoccupazione. Mi alzai dal letto e borbottai quando mi resi conto di quanto mi facessero male i muscoli. La combinazione di sesso, mal di testa e sonno agitato era un recipiente perfetto per un'orribile stanchezza.
Cercai il telefono con la mano. Lo afferrai e strinsi gli occhi per abituarmi alla luce dello schermo. Non c'erano messaggi da parte di Cassidy, nonostante quanto avessi cercato di parlarle ieri sera.
Sapevo che mi stava evitando e che aveva delle buoni ragioni per farlo, ma volevo solo assicurarmi che stesse bene. desideravo anche sentire di nuovo la sua presenza. Era l'unica persona che volevo vedere davvero a Natale per rendere la festa completa.
Le scale scricchiolarono con ogni passo che facevo per scendere. Un misto di odore invernale e delle uova strapazzate di mio padre mi inondò le narici. Sorrisi per la nostalgia che iniziò a scorrermi nelle vene, ricordandomi di quando ero bambino e sentivo sempre quest'odore la mattina di Natale.
"Buon Natale, amico!" Disse mio padre mentre posava la spatola sul bancone. Mi abbracciò, arruffandomi i capelli. "Stai bene? Sembri orribile."
Ridacchiai. "Sto bene. Sono solo esausto. Il jet-lag è come un assassino per me." Dissi una mezza bugia. Il jet-lag centrava, ma la ragione principale per cui non avevo dormito era perché la mia mente non riusciva a smettere di correre con pensieri e preoccupazioni.
Lui annuì. "Beh, anche tua sorella deve essere molto stanca. Sta ancora dormendo. Quindi apriremo i regali un po' più tardi quest'anno."
Sorrisi alla tenerezza dei miei genitori. Io e Mali eravamo grandi ormai e capivamo l'importanza di essere di nuovo con la nostra famiglia, senza i regali, eppure loro continuavano a mantenere le tradizioni. Ero felice di dare i miei regali quest'anno, visto che avevo regalato a tutti una vacanza a loro scelta. Volevo solo che avessero tutti una pausa dal loro duro lavoro.
Mia madre, che era seduta a tavolo a sorseggiare un bicchiere di succo, mi guardò. "Hey, ho visto te e Cassidy salire di sopra, ma non l'ho mai vista andarsene. È successo qualcosa?"
Cercai di non arrossire. "No, siamo solo saliti a guardare la TV perché Cassidy era imbarazzata dopo la storia del vischio. Ma è dovuta andare via perché Mrs. Gold aveva bisogno di lei in ospedale."
Mia madre annuì, credendo alla mia storia. Se avessi dovuto dire loro che c'era la possibilità che avessi messo incinta Cassidy, sarei probabilmente stato mangiato vivo dai nervi e le mie mani sarebbero diventate sudate e mio padre avrebbe urlato e mia madre pianto. Non potevo ancora credere di essere stato così stupido.
"Beh, li abbiamo invitati ad unirsi a noi per la cena di Natale questa sera. Ho pensato che dovevano essere stanchi del cibo dell'ospedale e troppo stanchi per cucinare qualcosa. In più, adesso che tu e Cassidy siete di nuovo amici possiamo finalmente riunire le famiglie." Mi disse mia madre con tono allegro.
Merda.
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Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANA
Fanfiction"Speriamo che essere coinquilini metterà fine alle discussioni." Questa storia è solo una traduzione, l'originale è di sugarplumluke.