*Calum
"Ti prego."
Cassidy scosse la testa. "Non siamo più bambini, Calum. Non penso neanche che ci passerei dalla finestra."
Borbottai, aprendo la finestra ancora di più. Stavo cercando di convincerla a sgattaiolare fuori e procedere con quello che prima facevamo sempre. Uno di noi scavalcava la propria finestra, atterrava sull'albero tra le nostre case e, con molta assistenza, saltava nella stanza dell'altro.
Stavamo combattendo un orribile jet lag, quindi aveva senso il fatto che fossimo svegli nel mezzo della notte. "Andiamo, puoi farcela. Non ti lascerò cadere."
Lei ridacchiò. "Cal, ti rendi conto che abbiamo diciannove anni, vero? Non dobbiamo più sgattaiolare fuori. Posso uscire dalla porta d'ingresso senza finire nei guai."
"E dov'è l'avventura?" Risposi, mettendo il broncio.
Cassidy sbuffò, spalancando la finestra e saltando sul ramo dell'albero che era ad un piede di distanza. Lo afferrò forte per mantenere l'equilibrio mentre si avvicinava a casa mia. Mi abbassai per afferrarla e lei saltò tra le mie braccia mentre io la trascinavo dentro con semplicità.
Si sistemò. "Non posso crederci di averlo fatto."
"Impressionante." Concordai, baciandole il naso e facendo apparire quell'adorabile sorriso.
Gli occhi di Cassidy osservarono la stanza, stringendo le labbra. Era la stessa stanza di prima ed ero felice che i miei genitori non avessero trasformato la mia camera in un ufficio o in una palestra. "L'ultima volta che sono stata qui, ho perso la verginità. Quanto è strano?"
Mi accigliai. Non ci avevo mai pensato. Mi ero dimenticato che l'ultima volta in cui lei era stata a casa mia era quando avevo completamente distrutto la nostra amicizia. "Molto strano." Sussurrai, sentendo di nuovo il senso di colpa scorrermi nelle vene.
Lei si mise a sedere sul mio letto, sospirando. Mi misi accanto a lei, prendendole la mano e intrecciando le nostre dita. Le accarezzai le dita, facendo dei disegni immaginari. "Cass?"
Adesso la sua testa era poggiata sulla mia spalla. "Mmm?"
"Giusto che non ti farò di nuovo del male. Ho imparato la lezione." Dissi, dandole un bacio sulla fronte. "Non voglio neanche pensare di non averti nella mia vita, figuriamoci se lascerò che accada."
"Non lo permetterò neanche io." Disse, sollevando la testa per sorridermi. I capelli biondi le ricaddero sulla schiena e mi venne voglia di passare le dita tra le sue ciocche.
Posai la mano sulla sua guancia, accarezzandola. I suoi occhi verdi mi fissavano con tanta adorazione che il mio cuore si riempì di gioia. "Sei così bella, piccola." Mormorai, avvicinandomi per baciarla.
Cassidy rispose subito al bacio, le sue labbra rispecchiavano i miei movimenti mentre posava le mani sui miei fianchi, infilandoli poi sotto la mia maglietta per toccarmi la pelle. poi spostò le labbra sulla mia mascella, dandomi baci sul viso e il collo e facendomi scappare un gemito.
"Cass," gemetti, facendola ridacchiare prima di prendermi il viso tra le mani e baciarmi di nuovo. Ne approfittai per metterle le mani sulla vita e tirarla su di me così che fosse seduta con le gambe ai lati del mio corpo.
Cassidy mi sollevò di più la maglietta fino a sfilarmela. L'aria fredda che veniva dalla finestra mi fece il solletico. Lei mi guardò con passione, un concetto nuovo per entrambi.
Cercai di stendermi, tirandola con me, ma dovevo essere scivolato troppo in alto e la mia testa colpì il muro. Cassidy scoppiò a ridere mentre io mi stringevo la testa per il dolore.
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Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANA
Fanfiction"Speriamo che essere coinquilini metterà fine alle discussioni." Questa storia è solo una traduzione, l'originale è di sugarplumluke.