Capitol 29 // Caught

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*Calum

La settimana passò così velocemente che non me ne resi conto.

Domani saremmo tornati a Los Angeles, cosa che temevo assolutamente. Di recente ero andato in spiaggia con alcuni vecchi amici, mi ero goduto la cucina di mia madre e stavo cercando di apprezzare il tempo con la mia famiglia.

Non avevo visto molto Cassidy da quella sera al locale ed avevo ricevuto solo qualche messaggio dai ragazzi. Questa settimana era dedicata strettamente alla mia famiglia.

Comunque, questo non mi fermò dall'invitare la mia fidanzata a casa oggi. Era così bello dirlo. Fidanzata. Non ricordavo neanche l'ultima volta in cui avevo avuto una fidanzata ufficiale. Sorprendentemente amavo essere in una relazione, cosa che inizialmente avevo declinato quando avevamo dato vita alla band.

"Beh, ciao miss Cassie." La salutai quando aprì la porta, rivelando la bellissima ragazza che potevo fortunatamente chiamare mia. Lei ridacchiò, dandomi un abbraccio che durò qualche secondo visto che mia madre non era lontana. "Mi sei mancata."

"Anche tu." Ammise Cassidy, sorridendomi. Fece un passo dentro casa e andò verso mia madre. "Salve, Mrs. Hood."

Mia madre sollevò lo sguardo dal cibo che stava preparando e sorrise. "Ciao, tesoro. I tuoi genitori vengono ancora a cena questa sera?"

"Certo." Rispose lei, ridacchiando. Cassidy mi lanciò uno sguardo. "Vuole che io e Cal la aiutiamo a preparare qualcosa?"

Il sorriso di mia madre si fece più grande. Adorava ogni cosa che faceva Cassidy. Come me. "Sarebbe fantastico! Perché non cercate di preparare qualche antipasto mentre io vado a fare il bucato?"

"Uh, va bene." Concordai, stizzito dal fatto che io e Cassidy avevamo dei compiti da fare invece che poter stare soli in camera mia. Quando mia madre salì al piano di sopra, mi girai da Cass e le lanciai un'occhiataccia. "Perché devi essere così gentile?"

"Andiamo, è il minimo che possiamo fare." Disse, prendendomi la mano e intrecciando le nostre dita. La seguì al posto dove prima era mia madre e osservai Cassidy che leggeva una ricetta di fronte a noi.

Borbottai, diventando impaziente mentre lei leggeva attentamente. Ero appiccicoso. Volevo la piena attenzione di Cassidy su di me. Non la vedevo da qualche giorno, tranne per le nostre chiacchierate alla finestra di notte.

Strinsi le braccia intorno alla sua vita da dietro e iniziai a darle dei baci sul collo. Succhiai leggermente la pelle, facendola gemere. "Cal." Si lamentò lei, allontanando la testa. "Tua madre è di sopra."

"E' lì che dovremmo essere noi! Non voglio cucinare." Mi lamentai, lasciandola andare e incrociando le braccia al petto.

Lei aveva un'espressione divertita in viso, per niente irritata dal mio cattivo comportamento. "E' il piccolo Callie eccitato oggi?" Mi prese in giro, punzecchiandomi il petto.

Risi, arrossendo. "In realtà si. Dovresti aiutare il tuo ragazzo."

"Shh." Mi zittì lei per non farmi parlare dell'argomento visto che mia madre aveva un udito eccezionale. "Andiamo, Cal. Puoi tagliare le verdure. O, meglio ancora, potremmo usare la tua mascella."

Mi accigliai, confuso e quasi mi strozzai con la saliva. "Cosa hai detto?"

Cassidy ridacchiò. "La tua mascella è così affilata che potremmo usarla come un coltello."

Scoppiai a ridere. "Sei un idiota." Scherzai, iniziando a farle il solletico per farla ridere. La sollevai e la feci sedere sul bancone per mettermi di fronte a lei.

Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora