Capitolo 32 // Skating

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*Cassidy

"Fa caldo da morire fuori oggi." Si lamentò Calum, asciugandosi il sudore dalla fronte con la mano.

Eravamo seduti sul portico sul retro, che usavamo a malapena, osservando l'oceano che si scontrava con la sabbia. Avevo preparato dei sandwiches al formaggio e li stavamo mangiando sotto ai raggi del sole.

"Beh, è quasi fine luglio. Cosa ti aspettavi?" Chiesi, prendendolo in giro e chiedendomi perché questo calore era così sorprendente per lui.

"Non lo so." Rispose Calum, inghiottendo un pezzo di sandwiches. "Ma so di avere l'urgenza di infilarmi in un congelatore adesso."

Sorrisi quando una folata di vento ci sfiorò le gambe, rinfrescandoci per qualche secondo. Allungai le gambe in avanti e arricciai le dita per far muovere i muscoli che si erano addormentati.

"Vuoi andare a nuotare?" Proposi, facendo cenno verso la spiaggia privata vuota.

"No." Rispose subito Calum come se detestasse l'idea di avere il corpo circondato all'acqua salata. "Perché non andiamo alla pista di pattinaggio sul ghiaccio?"

"Perché dovremmo?" Chiesi, guardandolo con shock. Prima odiava andare a pattinare sul ghiaccio.

"Perché lì farà un freddo cane ed è un perfetto primo appuntamento cliché, giusto?" Chiese Calum, alzandosi e afferrandomi la mano. "Andiamo, Cass. Sto cercando di fare il romantico."

*.*.*.*

I miei piedi erano stretti dentro un paio di pattini. Potevo sentire delle vesciche formarsi sul retro dei piedi per la pelle dei pattini e i calzini grossi che mi sfregavano. Mi legai i pattini prima di andare verso la pista dov'era Calum.

"Mi fanno male i piedi." Si lamentò, prendendomi per un braccio mentre facevamo un passo sul ghiaccio.

Mi strinsi a lui per mantenere l'equilibrio. Da piccola amavo pattinare sul ghiaccio, ma non lo facevo da quando mi ero trasferita a Los Angeles. Di solito passavo le giornata in spiaggia.

"Anche i miei." Dissi mentre iniziavamo a pattinare. L'aria fredda mi toccò il viso, facendo diventare rosa il mio naso e desiderai di aver indossato un cappotto più caldo.

Calum faceva fatica a mantenersi in piedi, il che significava che dovevo essere io a trascinarlo. "Wow, ho trovato qualcosa con cui Calum non è bravo!" Esclamai, ridacchiando.

Lui mi colpì con il fianco, facendomi inciampare un po', ma mi aggrappai subito a lui prima di poter cadere. "Stai zitta. Sarò perfetto in men che non si dica."

"Come vuoi." Dissi, alzando gli occhi al cielo.

Mentre cercavamo di pattinare senza cadere ogni due secondi, un gruppo di ragazze venne verso di noi. Avevo la sensazione che sarebbe successa una cosa del genere, soprattutto visto che era un posto pubblico pieno di adolescenti, ma mi sentì comunque riempire il cuore di nervi.

"Calum!" Disse una delle ragazzine, una con capelli marroni. Sembrava avere quattordici anni, poco più o poco meno, e aveva uno sguardo di pura eccitazione sul viso. "Posso fare una foto con te?"

"Si, certo." Rispose Calum, lasciandomi andare per un secondo per fare un selfie. Il viso di lei si illuminò di gioia mentre le altre due aspettavano di fare una loro foto, senza neanche dire una parola.

"Ciao, Cassidy." Mi salutò la brunetta, notando la mia presenza dopo la foto.

"Ciao! Vi state divertendo a pattinare?" Chiesi gentilmente, cercando di dar vita ad una conversazione per eliminare l'imbarazzo.

Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora