Capitolo 45 // Phone Call

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*Cassidy

Le mie dita si muovevano sempre più in basso tra le immagini di Google solo per trovare altre foto sotto la ricerca "Calum e Cassidy". Eravamo così teneri insieme in ogni singola foto ed io sembravo così felice, come Calum, e forse non saremmo più stati felici insieme.

Una lacrima cadde sulla tastiera mentre cliccavo una delle foto dei VMA, dove mi aveva baciato in diretta nazionale. Non avevo neanche avuto l'opportunità di baciarlo per salutarlo. Non avevo potuto assaporare le sue labbra. Adesso potevo solo guardare le foto e il mio cuore si spezzava ancora di più.

Bree entrò in camera e trattenne il fiato alla vista. Mi ero trasferita di nuovo nel mio appartamento a Los Angeles qualche giorno fa visto che non riuscivo a stare in quella casa sulla spiaggia senza il mio coinquilino. Bree si era offerta di venire a vivere con me, ma non era la stessa cosa.

"Cassidy, devi smetterla!" Urlò, sfilandomi il portatile dalle mani e chiudendolo, facendomi lamentare. "Lui è uno stronz-o, Cass. Non sprecare le tue lacrime per lui!"

"Non è uno stronz-o! Era il ragazzo più dolce, più tenero e più divertente. Lo rivoglio!" Mi lamentai, premendomi le mani contro gli occhi per cercare di smettere di piangere.

Bree mi afferrò i polsi per allontanarli dal mio viso. "Piccola, guardami. Se gli fosse importato davvero di te non ti avrebbe fatto questo. Non ti avrebbe trattato così. Non hai bisogno di un ragazzo come lui quando ci sono milioni di bravi ragazzi che vorrebbero stare con te e che non ti lascerebbero da sola e che non si comporterebbero da stronz-i anche tramite messaggi."

"Ma me lo merito. È stata colpa mia. Se non fossi stata così appiccicosa lui non avrebbe avuto paura che io gli tarpassi le ali. Stavo per rovinargli la carriera, vero? Sono una persona orribile." Dissi in modo incoerente, buttando fuori tutte le mie preoccupazioni, anche se non avevano senso.

Bree sospirò, sedendosi accanto a me sul letto. "No, Cass. Sai che niente di tutto questo è vero. È solo un codardo e un puttaniere e uno stronz-o che non si rende conto di aver perso la cosa migliore che gli fosse mai successa. È uno stupido totale, okay? Ma tu no. Non dire cose del genere."

"Come fai ad essere così calma? Anche Michael ti ha lasciato." Dissi subito, pentendomi poi di essere stata insensibile, ma le lacrime mi avevano allagato anche il cervello.

"Io e Michael avevano una storiella da niente. Sapevo che la cosa sarebbe finita con l'estate. Tu e Calum sembravate ignorare questo aspetto."

"Non dire il suo nome!" Ordinai, sentendo un dolore nel petto. "Ho cercato di ideare un piano, ma pensavo che se ci fosse stato l'amore saremmo stati bene. apparentemente lui non mi ama. Almeno non tanto quanto pensavo. Non gli importa niente di me."

"Cass." Mormorò Bree con tono pieno di pietà. Mi abbracciò ed io posai la testa sulla sua spalla. Questo abbraccio non era neanche lontanamente confortevole come i suoi. "Ti ama. È solo uno stupido. E non c'è modo migliore per fargli male di dimostrargli quanto stai meglio senza di lui."

Misi il broncio quando la consapevolezza mi colpì. Ero single di nuovo. Non avevo più un fidanzato. E la cosa non mi piaceva. "Ma non voglio stare senza di lui." Sussurrai, tirando su con il naso mentre le lacrime ricominciavano a scendere sulle guance.

"No. Basta, Cass. Sei una donna indipendente. Non ti serve un ragazzo per essere felice. Capisco che sei triste e che ti manca lui e la vostra relazione. E hai ogni diritto di sentirti così, ma non ti permetterò di essere triste fino al suo ritorno. Ti faremo ritornare la Cassidy forte che conosco e che amo, okay?" Disse Bree, cosa che mi fece sorridere un po'.

Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora