Capitolo 49 // Troy

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*Cassidy

Avevo mandato una mia foto a Calum, avevo aperto la sua e poi non gli avevo risposto più. Avevo degli impegni. Non gli avrei permesso di dettare regole nella mia vita quando era stato lui a lasciarmi. Ero arrabbiata non solo con lui, ma anche con me stessa. Dovevo ritrovare la mia indipendenza e rialzarmi.

Avevo paura di diventare una di quelle ragazze stupide che permettevano al ragazzo di cui erano innamorate di controllarle.

Questo era esattamente quello che non volevo succedesse. Volevo mettere della distanza tra di noi perché forse così sarei riuscita a difendermi da sola per un po'. Parlare con lui tutti i giorni era fantastico perché significava che era ancora nella mia vita, ma stavo iniziando a sentirmi così patetica dopo ogni incontro.

Calum stava ancora ricevendo tutti i benefici di una relazione: amore incondizionato, assistenza quando era eccitato e qualcuno in cui confidare. Nonostante lui mi ascoltava a malapena senza interrompermi e non tener conto dei miei sentimenti solo per soddisfare i suoi desideri. Visto che era stato lui a lasciarmi, non pensavo fosse giusto. E avevo bisogno di qualche cambiamento.

Ma non sapevo come dire tutto questo a Calum senza dargli un ultimatum. Quindi stavo facendo quello che facevo meglio –ignoravo il problema finchè non avessi avuto un piano per discuterne. La migliore forma di distrazione era uscire, quindi era esattamente quello che io e Troy avremmo fatto.

Io e Bree uscivamo insieme tutto il tempo, ma adesso che vivevamo insieme rimanevamo solo stese per terra a mangiare cibo spazzatura. Ero felice di lasciare casa per un po' perché forse un cambiamento di scenario mi avrebbe aiutato a schiarirmi la mente.

Quando finì di prepararmi, Troy venne a prendermi in tempo. Era sempre stato una persona puntuale, qualcosa che ammiravo. Avrei voluto essere una di quelle persone che avevano la vita abbastanza organizzata da non essere in ritardo per niente.

"Beh, guardati!" Esclamò Troy mentre si allontanava dalla macchina su cui era appoggiato. Mi abbracciò velocmente prima di aprirmi la portiera del passeggero. "Sei bellissima, Cassie."

"Grazie, Troy." Risposi con un sorriso. Scivolai sul sedile in pelle e mi misi la cintura di sicurezza mentre lui chiudeva la portiera come un vero gentiluomo.

Si mise a sedere dal lato del guidatore e strinse il volante. "Allora, dove andiamo?" Gli chiesi.

Questo non era un appuntamento perché a Troy era molto chiara la mia relazione con Calum e l'amicizia che avevamo noi due, ma ero ancora curiosa su cosa avesse pianificato. Troy mi aveva detto di non preoccuparmi di nulla perché era 'suo compito da co-star quello di assicurarsi che mi divertissi'.

Mi sorrise mentre si allontanava dal vialetto, accelerando sulla strada illuminata dai semafori e dai veicoli davanti a noi. "C'è un posto non troppo lontano che è per metà ristorante e per metà sala giochi. A meno che tu non voglia andare in qualche ristorante di sushi. Ma pensavo fosse divertente."

"Sai cosa sarà divertente?" Chiesi, girandomi per guardarlo. "Quando ti prenderò a calci a Skee-Ball."

Lui ridacchiò, scuotendo la testa. "Si?" Rispose Troy, leccandosi le labbra. Io annuì. "Sai che sono un campione a Skee-Ball, quindi spero che tu abbia portato dei fazzoletti, dolcezza."

"Perché? La tua scarsezza mi farà piangere?" Lo presi in giro, cosa che gli fece alzare gli occhi al cielo. "Va bene. Tutti iniziano come principianti. Non c'è niente di cui vergognarsi."

Lui si mordicchiò il labbro con un'espressione maliziosa sul viso. "Vuoi scommettere?" Suggerì Troy.

"Ci sto."

Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora