Capitolo 11 // Apologies

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*Calum

Impallidì solo al sentir nominare l'incidente che aveva completamente distrutto la nostra amicizia. Avevo capito quanto fosse terribile non appena avevo aperto bocca a quel tavolo e me ne sarei pentito per il resto della mia vita. Ma quando avevo iniziato a parlare non ero riuscito a fermarmi. Era come se qualcosa si fosse impossessato di me. era come se non avessi avuto controllo sul mio corpo.

Avevo mentito a Cassidy e ai miei amici e mi ci erano voluti anni per capire che non volevo mai più essere così disonesto. Mi odiavo per aver rovinato la nostra amicizia e per averla ferita, ma non pensavo neanche che fosse un enorme problema come Cassidy. Pensavo che quella sera sarei andato a casa sua con alcune delle sue caramelle preferite, le avrei detto che avevo mentito e ci saremmo messi a ridere insieme. Ma invece non mi aveva permesso di entrare e non mi aveva neanche salutato quando si era trasferita in America.

Ero stato così felice che Cassidy mi avesse permesso di essere la sua prima volta, non perché avevo fantasie su di lei, ma perché davvero non volevo che lo facesse con qualcuno che non la amava e che non ci teneva a lei. Non era stato terribile come avevo detto e non era vero neanche che volevo solo infilarmi nei suoi pantaloni. Lei era la mia migliore amica in tutto il mondo, l'ultima cosa che volevo era allontanarla da me. Ma immaginavo di meritarmelo per averla messa in imbarazzo di fronte a Joey.

Forse era per questo che l'avevo fatto. Per Joey. Non potevo negare di essere geloso del mondo in cui lei sbavava per lui come se fosse un modello. Non potevo negare di aver sempre avuto una cotta per Cassidy, un segreto che non avevo mai condiviso con nessuno. Forse stavo solo cercando di liberarmi di Joey, perché una parte di me sperava che dopo la nostra indimenticabile notte insieme Cassidy mi avrebbe visto come più che un amico. Ma non era stato così. Era solo tornata alla sua stupida cotta.

Forse un altro motivo era il fatto che sapevo che ci saremmo allontanati comunque. Io stavo cambiando scuola e non volevo che la nostra amicizia diminuisse visto che non avremmo più avuto classi o professori di cui parlare. Sarebbe stato bruttissimo se l'imbarazzo avesse mangiato via la nostra amicizia. Forse l'avevo fatto per avere un motivo per allontanarla prima che lo facesse la distanza.

Non importava quante teorie avessi sul perché, avevo comunque spezzato le mie promesse e non sapevo perché non mi fossi mai scusato. Mi ero scusato per averle versato l'acqua sopra, per il mio comportamento quando mi ero ubriacato eppure non riuscivo a chiederle scusa per averci separato. Avevo così paura di farlo soprattutto perché avevo paura di piangere. Odiavo piangere, soprattutto di fronte ad una ragazza che mi odiava e che poteva usare la mia debolezza contro di me.

"Dirai qualcosa? Qualsiasi cosa?" Sbottò Cassidy, fissandomi.

"No." Risposi, abbassando la testa verso le mie dita.

Cassidy si alzò di scatto dal letto e si mise a camminare avanti e indietro, come se stesse per esplodere. Aveva sempre avuto problemi a controllare la sua rabbia e avevo sempre trovato la cosa irritante, ma pensavo che la maggior parte della mia irritazione verso Cassidy fosse semplicemente perché ero arrabbiato con me stesso per averla lasciata andare.

Si passò una mano tra i capelli, tirandoli per la frustrazione. "Sei serio? Non hai niente da dirmi? Non pensi che io meriti una scusa."

"Ti meriti una, ma non significa che l'avrai." Mormorai, continuando a fissare le mie mani, che sembravano più interessanti al momento.

Cassidy sbuffò mentre le parole rimbombavano nella nostra stanza. si mise le mani sui fianchi mentre univa le labbra. "Beh, in questo caso, tu meriti un'amica, ma questo non significa che avrai una brava quanto lo ero io."

Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora