Capitolo 5 // Drunk

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*Cassidy

"Ciao, mamma." La salutai dal portatile che era poggiato sul bancone in granito della mia nuova cucina. Mia madre stava abbracciando il mio cane, Max, dall'altra parte e stava guardando nella webcam con gli occhi socchiusi.

"Sei a casa di un'amica o cosa? Perché il tuo appartamento sembra così diverso?" Mi chiese confusa.

Scossi la testa. "No, uhm, mi sono dovuta trasferire in una casa a Malibu per l'estate. Fa parte di un accordo con il mio manager. Ricordi Calum Hood?"

Un enorme sorriso si aprì sul viso di mia madre. "Certo che mi ricordo del nostro vicino! In realtà, ieri sera abbiamo cenato con gli Hood. Apparentemente anche lui è a Los Angeles adesso. Dovreste incontrarvi! È un peccato che non siate più amici."

Gemetti a bassa voce mentre sul computer si fermava l'immagine della mia faccia per qualche secondo quando cercava di mantenere la connessione. Ovviamente i miei genitori adoravano Calum, non avevano assolutamente idea di quello che mi aveva fatto. Altrimenti non mi avrebbero mai permesso di essere neanche a 10 metri da lui. "Beh, io e Calum siamo costretti a vivere insieme. Siamo coinquilini adesso."

"Coinquilini?" Ripetè mia madre con un senso di shock evidente nella voce. Urlò qualcosa a mio padre, che probabilmente era sul divano a guardare qualche replica del suo programma preferito. "Tesoro, è meraviglioso. È bello essere circondati da persone che conoscevi prima di diventare un'attrice. Ti fa tenere i piedi per terra."

Parlando del diavolo, Calum uscì dalla camera da letto con i pantaloni della tuta bassi sui fianchi e senza maglietta. Si arruffò i capelli con una mano mentre sbadigliava. Quando notò che era finito sulla telecamera, si mise a salutare con eccitazione e si mise a sedere sullo sgabello accanto al mio. "Oh, salve, Mrs. Gold! Che bello vederla. Wow, Max è diventato così grande. Mi ricordo quando era ancora un cucciolo."

"E' ancora tenero." Disse mia madre, accarezzando le orecchie del mio cane. Mi mancava quel cane più di ogni altra cosa e volevo disperatamente coccolarlo di nuovo. "Ho visto i tuoi genitori ieri sera, Calum. Tua madre è molto fiera di te."

Le sue guance diventarono rosse. Mi fece innervosire. Non aveva motivo per arrossire o per parlare con mia madre come se non fosse cambiato niente. "Aw. È davvero imbarazzante. Spero che tutto vada bene lì in Australia."

"Certo!" Esclamò lei, proprio mentre mio padre entrava nella stanza con un paio di occhiali sul naso.

"Hey, Cal. Assicurati di prenderti cura di mia figlia, okay? E niente affari divertenti. Tieni le mani per te." Il tentativo di mio padre di intimidire Calum fallì miseramente, considerando che gli era sempre piaciuto prenderci in giro. Mi dava fastidio quanto facilmente riuscissero a parlarsi.

Calum ridacchiò, lanciandomi una piccola occhiata con la coda dell'occhio e notando la mia espressione poco divertita che sembrava simile a quella di una stronz-a cronica. "Ci sentiamo dopo." Mormorai a denti digrignati e chiusi velocemente il portatile prima che miei genitori potessero lamentarsi del fatto che avevano a malapena potuto parlare con Calum.

"Non parlare con i miei genitori così. Crederanno alla tua facciata da innocente." Sbottai, mettendo i piedi a terra per spostarmi immediatamente da lui.

Lui scosse la testa divertito. "Cass, anche tu ti comporteresti gentilmente se uno dei miei genitori ti chiamasse. Non ti comporteresti come la stronz-a snob che sei diventata."

"Scusami?" Sbottai, spalancando la bocca per quanto facilmente quelle parole avevano lasciato la sua bocca. "Non sono snob."

Lui mi sorrise maliziosamente, cosa che mi fece arrabbiare di più. "Non hai smentito il fatto di essere una stronz-a."

Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora