Capitolo 22 // Awkward

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*Calum

Stava succedendo davvero. Cassidy Gold mi stava baciando, volontariamente. La stessa Cassidy Gold che solo qualche settimana fa mi detestava adesso aveva le labbra premute contro le mie, facendomi venire le farfalle nello stomaco.

Le sue labbra erano così morbide che se avessi confezionato un maglione fatto dei suoi baci ero sicuro che sarebbe stato l'articolo più comodo dell'universo. Probabilmente l'avrei indossato ogni singolo giorno perché non volevo che questa sensazione sparisse.

Ma successe.

Cassidy si tirò indietro dopo alcuni minuti –che sembravano ore. Non riuscì a trattenere il più grande sorriso mai viso da uomo quando aprì gli occhi e vidi il suo bellissimo viso a pochi centimetri dal mio.

"Immagino che ti sia piaciuto il tuo regalo?" La provocai, ridacchiando.

"Stai zitto." Rispose Cassidy, ridacchiando mentre mi abbassava di nuovo il collo per baciarmi di nuovo.

Questa volta era solo un piccolo tocco e si ritrasse quasi subito. Dopo i suoi occhi si spalancarono e fece subito alcuni passi indietro. Il suo improvviso cambio d'umore mi confuse, ma non volevo insistere. "Uhm, penso che andrò a stendermi un po'."

Il mio sorriso sparì. Non sapevo cosa mi aspettassi che succedesse dopo il nostro bacio, ma di sicuro non pensavo che avrebbe trovato delle scuse per allontanarsi da me. "Vuoi mangiare un po' di torta prima?" Dissi, facendo un cenno verso la torta che avevo ordinato per lei.

Cass scosse la testa senza guardarmi. "Non ho molta fame. Scusa."

Iniziò ad andare verso la camera da letto e la delusione crebbe nelle mie vene. "Cass. Che succede?"

"Niente. Sono solo molto stanca."

Vedevo subito quando mentiva, cosa che mi fece irritare perché significava che lei pensava che io non la conoscessi abbastanza bene da sapere quando non era onesta. "Cass, so che stai mentendo." Le dissi.

Lei sospirò. "Cal, puoi solo lasciarmi sola per un po'?"

Non volevo lasciarla sola. Volevo stare con lei e magari baciarla di nuovo. Gesù, la mia cotta per Cassidy mi stava sfuggendo di mano.

"Puoi dirmi prima cosa sta succedendo?" Chiesi, avvicinandomi a lei sulla soglia della porta.

"Ho solo bisogno di pensare." Mormorò, chiudendomi la porta in faccia.

Rimasi fuori dalla stanza per un po', dondolandomi sui piedi in ansia. Volevo spalancare la porta e baciarla di nuovo per sentire di nuovo in ogni parte di me quella sensazione di esaltazione pura, ma sapevo che le serviva dello spazio per qualche ragione. Dovevo rispettarlo, almeno per un po', anche se mi stava uccidendo questo cambiamento improvviso.

Mi sistemai sul divano del salotto, accendendo la TV. i miei occhi iniziarono a chiudersi per la noia. Pensai di andare dai ragazzi, ma non volevo lasciare Cassidy in caso si riprendesse. Non volevo neanche vedere Luke, perché ero arrabbiato per il fatto che l'avesse mollata come se fosse niente. Ma non potevo esserne più felice.

Volevo che Cassidy fosse la mia ragazza. E con Luke fuori dalla scena, questo desiderio poteva finalmente diventare realtà. Non avevo mai avuto una vera fidanzata prima, ma aveva senso che fosse lei. Era la mia migliore amica e avevo una gigante cotta per lei, non era questo che creava una relazione? Saremmo stati la coppia perfetta. Speravo che lei avesse idee simili alle mie.

Sbadigliai mentre poggiavo la testa contro il cuscino, fissando lo schermo mentre mi coprivo con un plaid. Avevo bisogno di riposarmi, ma la mia mente era annebbiata dai pensieri. Volevo addormentarmi, ma quello che volevo realmente era innamorarmi.

L'orribile orologio che Mel ci aveva comprato continuava a ticchettare, aggiungendo solo altro stress. Continuai a cercare di pensare a quello che poteva star pensando Cassidy, ma ogni cosa che mi veniva in mente mi faceva venire la nausea. Cassidy era imprevedibile.

"Calum?" Sentì una voce gentile dopo altri minuti di silenzio. Sollevai la testa per vedere Cassidy. "Ti ho svegliato? Scusa."

"No, va bene. Vieni qui." Dissi, volendo che si avvicinasse e mi parlasse.

Cassidy andò verso il posto accanto a me sul divano, ma io la feci sedere su di me e strinsi le braccia intorno al suo corpo. "Stai bene?"

Iniziai ad accarezzarle la schiena per calmarla. Ma sinceramente era una seconda natura per me. "Sto bene. Volevo solo dirti che mi dispiace di averti baciato. Non so perhcè l'ho fatto."

Io ridacchiai. "Non devi scusarti, Cass."

Lei scosse la testa. "Si invece. Siamo migliori amici e ovviamente non abbiamo sentimenti l'uno per l'altra. Non voglio rendere tutto più strano. Quindi mi dispiace."

"Non stai rendendo niente strano." Le assicurai, accigliandomi. Davvero era così cieca da vedere che io avevo dei sentimenti per lei?

"Ma questo è strano. Non è così che si comportano due migliori amici. Non è così che ci comportiamo noi. Questo mi sta davvero spaventando, okay? Non voglio che ci succeda di nuovo qualcosa." Blaterò Cassidy, alzandosi e incrociando le braccia al petto. Sfortunatamente questa azione fece solo stringere insieme il suo seno ed io dovetti sforzarmi per tenere lo sguardo lontano.

Mi schiarì la gola. "Ti stai riferendo a quando noi... sai?"

Lei annuì, guardando per terra mentre mi tirava ua ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Ho paura che possa succedere di nuovo."

"Noi che facciamo sesso?" Chiesi, alzandomi anche io.

"No, mi andrebbe bene quella parte." Mormorò Cassidy, arrossendo. Ghignai. "Ho solo paura del dopo. Ti ho detto di avere problemi con queste cose, Calum ed è per colpa tua. Mi dispiace se non lo capisci."

"Va bene." Le dissi, sollevandole il mento per costringerla a guardarmi. Le sorrisi. "Dimmi le tue paure, piccola."

Cassidy mi guardò per un po'. Sapevo che stava pensando a cosa dire, ma la verità era che poteva dire qualsiasi cosa ed io sarei caduto comunque sotto il suo incantesimo. Adoravo ogni adorabile suono che faceva.

Sospirò. "Non voglio odiarti di nuovo. Ti prego, non portarmi ad odiarti di nuovo."

"Non ti farò del male, Cass." Dissi. Posai le mani sulla sua vita, tirandola a me. "So di avere un brutto passato, ma non succederà questa volta. non voglio stare mai più senza la mia ragazza preferita."

"Calum." Sussurrò Cassidy, chiudendo gli occhi mentre si avvicinava a me. "E' per questo che sei il mio migliore amico."

Feci un respiro profondo, preparandomi a dire la verità. "Ma, Cass, non voglio essere più il tuo migliore amico."

I suoi occhi verdi mi guardarono con shock e iniziarono a riempirsi di lacrime. Si accigliò mentre un'adorabile espressione di confusione si disegnava sul suo viso. "Perché no?"

Io sorrisi con malizia. "Perché voglio fare questo." Dichiarai, prendendole il viso tra le mani e unendo le nostre labbra per creare la connessione più passionale che avessi mai provato. 

Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora