*Cassidy
Quando rotolai giù dal letto venerdì pomeriggio non mi sentì per niente più grande. Non sembravo più grande. Mi sentivo la stessa di ieri e avevo lo stesso aspetto. L'unico piccolo dettaglio che era cambiato nella mia vita era che adesso potevo dire con orgoglio di avere diciannove anni, piuttosto che mormorare che ne avevo quasi diciannove o che non ne avrei avuti diciotto ancora per molto. Oggi era ufficialmente il mio compleanno.
Il mio telefono era pieno di messaggi, tra cui di persone che non conoscevo. Ringraziai velocemente tutti e scrissi anche un tweet ai miei followers per esprimere la mia gratitudine per tutti gli auguri.
Andai in bagno, togliendomi il pigiama e lasciandolo sul pavimento. Aprì l'acqua della doccia e aspettai qualche secondo affinchè si scaldasse prima di entrare, sentendo l'acqua calda colpirmi come una cascata che pulì tutte le impurità dal mio corpo.
Con un sospiro mi abbassai e mi misi a sedere, stringendomi le ginocchia al petto. L'acqua continuò a scivolarmi sopra e mi fece sentire come se fossi in un video musicale.
Avrei dovuto avere un umore migliore. Era il giorno in cui festeggiavo di essere uscita dalla vagina di mia madre, dopo tutto. Ma era strano celebrare un altro anno di vita quando ero ancora triste per la morte di Max.
Un dolce odore di frutta mi arrivò al naso mentre mi alzavo, lavandomi. Mi misi lo shampoo e il balsamo prima di uscire dalla doccia e asciugarmi.
Sul bancone della cucina c'era un biglietto di Calum in cui diceva che era andato al supermercato e sarebbe tornato presto. Mi accigliai subito. L'avevo visto ieri sera, ma non era abbastanza per me. All'improvviso avevo il desiderio di passare molto più tempo con lui e quando Calum non era in casa mi sentivo sola. Ero sicura che lui doveva essere stanco di me e del mio comportamento ormai, quindi non lo incolpavo per essere uscito un po', ma avrei davvero voluto che fosse qui.
Luke mi aveva invitato ad andare da lui prima di andare a cene, quindi iniziai a prepararmi. Mi truccai e mi infilai un vestito, detestando il fatto che dovessi avere un bell'aspetto anche quando volevo solo tornare a dormire.
Volevo vedere Luke perché mi mancava, ma fin da quando era morto Max ero stata distante da lui e c'era stata della tensione tra di noi, quindi ero un po' preoccupata per come sarebbe andata questa sera. Una piccola parte di me era arrabbiata che lui non si fosse preoccupato di venire a farmi visita quando mi serviva qualcuno che mi baciasse e mi dicesse che sarebbe andato tutto bene. Calum aveva fatto la seconda parte, cose di cui ero grata, ma mi aveva solo fatto sentire più in colpa per aver dato buca a Luke quel giorno.
Il viaggio verso casa loro fu più breve di quanto pensassi, ma forse perché ero stata consumata dai miei pensieri. Molto presto bussai alla porta che venne aperta da Michael.
Mi sorrise con quei suoi capelli colorati. "Ciao, Cassidy! Buon compleanno! È il tuo compleanno, giusto?"
Io ridacchiai. "Si, Michael. Grazie."
Lui mi diede un abbraccio, poi si grattò la nuca come se fosse a disagio. Era normale, non ci conoscevamo ancora molto bene. "Uh, puoi, uhm, puoi entrare! Si, entra!"
"Okay." Accettai, ridacchiando. "Sai dov'è Luke?"
Michael arricciò il naso mentre ci pensava su. "Beh, io sono arrivato qui due minuti fa, quindi non so neanche se ci sia, sinceramente. Ma puoi controllare in camera sua. E' al piano di sopra, prima porta a sinistra."
"Va bene, grazie, Michael." Dissi, salendo le scale in modo esitante.
La prima porta a sinistra era nera con una maniglia in argento e bussai. Nessuna risposta, quindi bussai di nuovo. Ancora niente. Dopo aver bussato un'altra volta, aprì lentamente la porta per vedere se Luke era in casa o se questa stanza era vuota.
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Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANA
Fanfiction"Speriamo che essere coinquilini metterà fine alle discussioni." Questa storia è solo una traduzione, l'originale è di sugarplumluke.