Capitolo 54 // Home

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*Cassidy

Mi accasciai di più sul sedile in pelle dell'aereo mentre cercavo di mettermi comoda. Erano tre giorni prima di Natale e finalmente avevo trovato il coraggio di tornare a casa. Bree aveva rifiutato l'offeta di venire con me, nonostante i miei tentativi di persuasione, perché aveva deciso di andare a San Fransisco per far visita a sua zia e ai suoi cugini.

I miei genitori pensavano ancora che sarei rimasta a Los Angeles e stavo quasi per farlo, ma sarebbe stata una cosa troppo egoista da parte mia rimanere nel mio appartamento solo per evitare vecchi ricordi. Cioè, Calum non sarebbe neanche stato in Australia, quindi non c'era motivo per perdermi le tradizioni. L'unica cosa dolorosa era il fatto che questa situazione era molto familiare.

Potevo ancora sentire la presenza di Calum accanto a me che mi diceva di dormire sulla sua spalla o che mi provocava per andare a fare sesso nel bagno. Non potevo credere di aver rifiutato quell'offerta. Beh, ovviamente allora eravamo all'inizio della nostra relazione e ancora non mi fidavo troppo di lui per colpa del nostro passato, ma l'unica cosa di cui mi pentivo dell'estate era stata non passare più tempo con lui. non avrei dovuto sprecare quelle prime settimane con Luke quando avrei dovuto approfittare di ogni momento che avevamo avuto insieme. Se solo avessi saputo allora cosa significava sentire la sua mancanza.

Mancava un'ora prima che arrivassi in aeroporto. Anche questa storia del fare una sorpresa alla mia famiglia mi ricordava del nostro viaggio qui dopo la morte di Max. Tutto sembrava nostalgico e surreale.

Mi persi, cercando di concentrarmi sulla familiare visuale fuori dalla finestra. Ero felice di essere a casa. Anche se alcuni ricordi di cose successe qui mi perseguitavano, ero stata fortunata a crescere qui. Los Angeles poteva essere una cità bella ed eccitante, ma non sarebbe mai stata come la mia città natale.

Recuperai la mia valigia dallo scompartimento e la trascinai dietro di me. Fortunatamente non c'erano molti paparazzi qui e cercai di non attirare l'attenzione su di me mentre camminavo per l'aeroporto, sperando che il mio taxi fosse già qui.

Fortunatamente l'autista era già pronto. Arrivammo subito a casa mia, visto che non vivevo troppo lontana dall'aeroporto e ringraziai l'autista, lasciandogli una generosa mancia. Feci un ultimo respiro profondo prima di uscire dalla macchina, sperando che la mia famiglia avesse una bella reazione al mio arrivo.

Mi fermai davanti alla porta d'ingresso. Mi tirai indietro alcuni capelli che erano caduti fuori dalla coda di cavallo per poter vedere meglio le loro facce. Bussai due volte alla porta e sentì dei passi.

Mio padre aprì la porta e gli occhi gli uscirono quasi dalle orbite quando mi vide. La sua mascella, coperta da barba grigia, si spalancò con meraviglia. "Cassie? Che cosa-" Chiese, poi strinse le braccia intorno a me. "Sono così felice che tu sia qui!"

"Anche io, papà." Risposi, abbracciandolo. "Mi sei mancato."

"Tesoro? Chi è?" Sentì mia madre dalla cucina. Poi comparì mentre si toglieva i guanti da forno. Caddero subito a terra quando mi vide. "Cassie! Oh mio Dio!"

"Ciao, mamma." La salutai, sentendomi euforica per quanto sembravano felici. Avevo decisamente fatto la scelta migliore. Lei corse verso di me per abbracciarmi e darmi un bacio sulla guancia.

"Sono così felice che tu sia a casa, dolcezza." Mi disse. "Adesso, sei stanca per il viaggio? Perché altrimenti mi potrebbe servire il tuo aiuto per cucinare per il babyshower di Elizabeth di domani."

"Baby Showe?" Ripetei perché non avevo ricevuto nessun invito per la festa del mio futuro nipote o nipotina. "Non sapevo che ci saebbe stato uno."

"Anthonu non voleva dirtelo perché non voleva farti sentire in colpa visto che capiva perché non volevi venire a casa." Disse mio padre, posando una mano sulla mia spalla. "Ma adesso che sei qui ci potrai venire! Dovresti vedere Elizabeth, scoppierà da un giorno all'altro."

Sorrisi. Non vedevo l'ora di diventare zia. Sarei stata la zia figa e di success che avrebbe mandato dei regali costosi e che avrebbe permesso al nipote di conoscere la sua celebrità preferita. Speravo solo di avere tempo per tornare a casa più spesso e creare una vera relazione con il bambino.

"Devo andare a comprare un regalo allora." Decisi, afferrando le chiavi della mia macchina appese al muro. "Tornerò presto per aiutarti a cucinare, okay, mamma?"

*Calum

"Indovinate?" Urlò Ashton, facendomi già irritare con il suo spirito allegro.

Sollevai lo sguardo dal mio telefono, senza neanche sorridere. Non potevo evitare il mio cattivo umore. Erano tre giorni prima di Natale ed ero ancora bloccato dentro un tour bus che puzzava di sudore e cibo spazzatura. Volevo solo tornare nel mio letto e vedere di nuovo la mia famiglia.

"Cosa?" Chiese Michael dal divano.

"Hanno trovato un altro artista." Disse vagamente Ashton, sedendosi.

Mi accigliai. "Chi? Di che stai parlando?"

"Il concerto di beneficienza." Disse Ashton con un sorriso. "Hanno trovato un altro artista. Non dobbiamo esibirci. Partiamo questa sera."

"Cosa?" Urlai, saltando su dal divano con eccitazione. Anche Luke e Michael si alzarono, guardando Ashton con stupore.

"Martin mi ha appena chiamato. Facciamo le valige, ragazzi. Torniamo a casa!"

*.*.*.*

"Cal!" Urlò mia madre non appena entrai in casa la mattina dopo.

Ghignai, sfregandomi gli occhi stanchi prima di stringerla con il braccio libero. "Ciao, mamma."

"Sono così felice che siate riusciti a tornare in tempo per la festa. E potrai anche venire al baby shower di Anthony oggi con me se vuoi! Ma probabilmente sarai esausto, forse dovresti riposarti." Si mise a blaterare, senza distogliere lo sguardo da me, pensando probabilmente a quanto ero diventato grande e maturo.

La mia mascella di irrigidì. Mi ero perso il matrimonio di Anthony perché avevo un concerto quella sera, quindi probabilmente ci potevo andare per farmi perdonare per quello. Era pazzesco che stesse per avere un figlio. Ma probabilmente ci sarebbe stata Cassidy e non pensavo che creare dramma sarebbe stata una buona idea per festeggiare un futuro bambino.

Mi tolsi le scarpe e le lasciai vicino la porta. "Non lo so, mamma. Non ci sarà Cassidy? Probabilmente non è una buona idea."

Lei mi diede una pacca sulla spalla. "Non preoccuparti, tesoro. Mrs. Gold mi ha etto che non verrà a casa per Natale quest'anno. Cassie non ci sarà. E non sei costretto a venire, ma sarebbe bello vedere tutti."

I miei occhi si spalancarono subito. Come mai non sarebbe venuta a casa? Le riprese del film erano già finite e nei suoi tweet non aveva mai menzionato un nuovo progetto. Deglutì, sentendo il senso di colpa nello stomaco. "Non è tornata per colpa mia?"

Mia madre sollevò le sopracciglia con un sorriso triste. "Ovvio, Calum. Dev'essere dura per lei considerando che l'ultima volta in cui è stata in Australia voi due eravate una coppia. Forse è tempo che ti faccia avanti per sistemare le cose. Hai una lunga pausa adesso, vero?"

"Un mese, si." Mormorai, anche se ero ancora concentrato sul fatto che era colpa mia se Cassidy non avrebbe passato le vacanze con la sua famiglia. Mi sentivo orribile. "Beh, adesso devo andare al baby shower per scusarmi con i Gold."

Mia madre mi sorrise. "Questo è il mio ragazzo. Adesso hai tempo per un riposino e per sistemarti. Quando tuo padre tornerà dal lavoro andremo da loro, va bene?"

Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora