*Cassidy
"Cosa?" Urlai, colpita da shock puro alla sua uscita.
Calum arrossì subito. Si passò una mano tra i capelli, tirando alcuni ricci. "Voglio dire, non adesso. In futuro. Ti amo davvero e voglio sposarti un giorno."
"Oh." Risposi, sorridendo. Non ero pronta a gestire una possibile gravidanza e un matrimonio a soli diciannove anni, quindi ero felice che fosse una frase che gli era solo scappata. Trovavo adorabile il fatto che fosse così pieno d'amore per me da aver proposto l'idea del matrimonio. "Beh, chi altro potrei sposare?"
Calum ridacchiò, uno dei miei suoni preferiti al mondo, e strinse la braccia intorno a me, stringendomi. "Ti amo, Cass."
"Ti amo anche io." Risposi, dandogli un bacio sulla guancia. "Dormi qui?"
"Posso?" Chiese lui, guardandosi intorno come se i miei genitori sarebbero sbucati all'improvviso.
"Si, dubito che ai miei genitori importerà. Sono già abbastanza sospettosi. Ma siamo comunque coinquilini. Dobbiamo tornare al nostro stile di vita condiviso." Insistetti, sentendo il sorriso aprirsi sul mio viso mentre ricordavo i giorni gloriosi.
"Okay. Dormo sempre meglio quando sei accanto a me." Ammise Calum, cadendo sul materasso e infilandosi sotto le coperte. Mi tirò in basso, avvicinandomi a se. Io strinsi le gambe intorno alla sua vita come se fossi un koala e lui un tronco d'albero a cui aggrapparsi.
"Anche io. Peccato che devo svegliarmi presto per l'appuntamento con il dottore domani." Mi lamentai, nascondendo il viso contro il suo petto.
"Vuoi che venga con te?" Chiese, accarezzandomi la schiena.
"No, va bene. renderebbe le cose troppo ovvie se tu venissi." Disse con una risatina. Potevo solo immaginare i titoli se qualcuno avesse scattato una foto di noi che lasciavamo la clinica insieme.
Calum annuì. Poi mi baciò la fronte e la tempia. "Lo so. Voglio solo supportarti."
"Puoi supportarmi portandomi dopo a prendere un gelato." Dissi, punzecchiandogli il petto.
"È questa la tua idea di appuntamento romantico?" Mi prese in giro Calum, sollevando le sopracciglia con divertimento.
Ridacchiai, alzando una mano per stringergli una guancia. "No, voglio solo del gelato. Ma possiamo renderlo un appuntamento, se vuoi."
"Beh, tecnicamente devo ancora chiederti di uscire." Mi ricordò Calum, guardandomi con adorazione pura. L'intensità del contatto visivo, insieme all'argomento della conversazione, mi fece tornare il nervosismo e il battito del mio cuore diminuì.
"Oh, giusto. Ma mi lascerai di nuovo quando partirai per il tour?" Chiesi con tono non accusatorio. Stavo cercando di non essere acida. Volevo solo sapere quali erano i suoi piani per la nostra relazione.
"Cass." Mormorò Calum. Mi strinse ancora di più a se, assicurandosi che non passasse neanche un filo d'aria tra di noi. La sua mano si abbassò fino a posarsi sul mio sedere. "Capiremo tutto dopo, okay, piccola? Possiamo solo goderci questo mese che abbiamo insieme per adesso?"
"È questo quello che abbiamo provato a fare l'ultima volta e guarda cosa è successo." Mormorai, posando la testa sul suo petto. Non volevo essere pesante. Solo che non volevo perderlo di nuovo adesso che lo riavevo indietro, tra le mie braccia.
"Penserò ad un piano. Lo giuro. Non permetterò che ci perdiamo di nuovo. Ti amo troppo per permettere che succeda." Mi assicurò Calum, baciandomi di nuovo la fronte. "Adesso spostati, così posso dormire, sacco di patate."
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Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANA
Fanfiction"Speriamo che essere coinquilini metterà fine alle discussioni." Questa storia è solo una traduzione, l'originale è di sugarplumluke.