*Calum
L'acqua che mi colpiva il viso mi svegliò subito, eliminando la stanchezza derivata dalla peggiore dormita di sempre. I muscoli mi facevano ancora male per aver dormito sul divano, visto che Cassidy si era messa ad urlarmi contro per aver anche solo pensato di poter dormire accanto a lei.
Avevo raccolto tutte le cose che avevo in bagno in un contenitore che era pronto per essere messo in valigia. Aprì la tenda della doccia per prendere lo shampoo e il bagnoschiuma. Venni subito invaso dai ricordi di due sere fa, quando avevo potuto sentire ogni centimetro della pelle di Cassidy e le sue labbra sulle mie e la sua risata che risuonava in bagno. Era qualcosa che probabilmente non avrei potuto provare più e lo odiavo.
Sinceramente, non volevo lasciarla. Ero innamorato di lei. Ma più ci pensavo e più i ragazzi, che avevano vissuto relazioni fallire in tour, continuavano a parlarmene e più mi sembrava necessario.
Era come quando avevo cambiato scuola ed era successo l'incidente. Non volevo che smettessimo di essere vicini, che perdessimo i contatti. Quello avrebbe fatto più male perché il dolore ci sarebbe stato ogni giorno e avrei dovuto subire il processo di una relazione che scivolava via. Avevo scelto di strapparla via come un cerotto.
Misi piede sul parquet, ammirando la morbidezza che non avrei sentito mai più. Non solo mi sarebbe mancata Cassidy, ma anche questa casa. Non potevo credere al fatto che odiavo vivere qui una volta. Questa era stata l'estate migliore della mia vita. Non avrei mai potuto dimenticare il contratto da coinquilini e come mi aveva cambiato la vita.
Aprì la porta della camera da letto per prendere la mia valigia. Lanciai uno sguardo a Cassidy, che era stesa nel letto in posizione fetale e gli occhi chiusi. Sembrava in pace, cosa che mi fece fare un sospiro di sollievo visto che l'avevo sentita piangere per tutta la notte, il suono peggiore che avessi mai dovuto sentire.
Erano e quattro del mattino e presto sarei dovuto trovarmi in aeroporto. Inizialmente Cassidy doveva venire con me, ma non pensavo che adesso l'avrebbe fatto. Non volevo svegliarla e non volevo sentirla urlare o piangere di nuovo; mi avrebbe solo spezzato di più il cuore.
Avvicinai una mano alla sua testa, cercando di decidere se accarezzarle i capelli un'ultima volta oppure il viso. Volevo baciarla così tanto. Volevo stringerla tra le mie braccia e dirle quanto la amavo, anche se non sembrava. Ma non avevo più questo privilegio e speravo di aver preso la decisione migliore.
"Mi mancherai così tanto, piccola." Sussurrai, mordendomi il labbro per non piangere. Sospirai, afferrando il manico della valigia e andando verso la porta d'ingresso, uscendo per l'ultima volta.
Misi la valigia nella mia macchina. Mi misi a sedere al psoto del guidatore, chiudendo la portiera dietro di me e correndo in aeroporto. Qualcuno sarebbe venuto a recuperare la macchina per me, ma sinceramente non mi importava neanche. Mi importava di aver lasciato Cassidy e pregavo questa piccola pausa avesse un lieto fine.
Speravo che lei non trovasse qualcuno di migliore. Qualcuno che non l'avrebbe fatta piangere come avevo fatto io ieri sera. Qualcuno che avrebbe gestito la sua personalità testarda con panzienza. Qualcuno che sarebbe stato così bravo a letto che lei si sarebbe chiesta perché aveva sprecato tempo con me. qualcuno che avrebbe amato ogni parte della sua mente e il suo sorriso e il suo senso dell'umorismo e che non l'avrebbe mai lasciata, perché era questo che si meritava. Lei si meritava il maledetto mondo. Ma volevo essere io quello a darglielo, non qualcuno a caso.
Il viaggio verso l'aeroporto fu più breve del solito, forse perché non stavo prestando attenzione a dove stavo andando, stavo solo pensano a Cassidy, pregando di avere la possibilità di vederla di nuovo. Speravo che questo non sarebbe stata una ripetizione di quattro anni fa.
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Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANA
Fanfiction"Speriamo che essere coinquilini metterà fine alle discussioni." Questa storia è solo una traduzione, l'originale è di sugarplumluke.