Capitolo 60 // Talks

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*Calum

Potevo vedere la camera di Cassidy ancora illuminata, anche se erano quasi le due del mattino. Sospirai. Sapevo che era sveglia, persa nei suoi pensieri come me e volevo disperatamente parlarle.

Fin da quando era tornata nella mia vita non potevo averne abbastanza di lei. Ero così innamorato. Volevo recuperare tutto il tempo perso per quando eravamo rimasti lontani per colpa della mia stupidità e testardaggine. La desideravo sempre.

Sfortunatamente, non pensavo che lei si sentisse allo stesso modo. Cassidy sembrava sempre così cauta ultimamente, era come i ruoli si fossero invertiti. Di solito ero io quello che si teneva tutto dentro e che non condivideva le cose, ma adesso era lei quella che mi stava allontanando ogni volta che non eravamo costretti a stare insieme.

Mi allungai e afferrai il telefono. Cambia il nome del suo contatto con qualcosa di più adeguato adesso che, più o meno, eravamo di nuovo insieme.

A: mammina – vieni qui

A: cal – sto dormendo

A: cassie – non è vero

A: cassie – vedo la tua luce accesa

A: cal – congratulazioni hai una buona vista

A: ricciolidoro –non essere spinosa

A: cal – beh il mio nome è cactus-idy

A: ricciolidoro – ok questo era divertente

A: ricciolidoro – verrò io se non lo fai tu

A: ricciolidoro – mi manchi

A: cal – appiccicoso

A: cal – mi hai visto a cena

A: ricciolidoro – scusa se sono innamorato di te

A: cal – la mia finestra è aperta

Sorrisi in modo vittorioso, infilandomi il telefono in tasca mentre mi alzavo dal letto. andai verso la finestra e feci il familiare viaggio che mi portava alla sua. Mi aggrappai al davanzale e mi diedi la spinta con i piedi contro il muro della casa. Mi infilai per metà nella stanza, pensando che questo fosse più semplice quando non ero alto come un gigante. "Aiutami." Sbuffai contro Cassidy, visto che era ferma a guardarmi con divertimento.

Cassidy si inginocchiò un po' e cercò di far scivolare le braccia sotto le mie ascelle per tirarmi dentro, ma mi fece scoppiare a ridere mentre mi contorcevo al suo tocco. "Soffro il solletico." Le ricordai, cosa che fece apparire il suo bellissimo sorriso.

Colsi l'occasione per darle un bacio. Lei alzò gli occhi al cielo. "Dammi la mano." Disse.

Con l'altra mano afferrai il davanzale in legno della finestra per aiutarmi. I piedi erano ancora a penzoloni fuori dalla sua finestra mentre lei iniziava a tirarmi, facendomi poi atterrare sul pavimento.

Mi alzai, pulendomi lo sporco che adesso era attaccato ai miei pantaloni neri. Cercai di sistemarmi i capelli disordinati, ma poi Cassidy sospirò, avvicinandosi a me. "No, fai fare a me."

Infilò le dita tra i miei capelli, massaggiandomi gentilmente il cranio mentre cercava di rendermi presentabile. "Oh, piccola." Dissi con tono malizioso. "Amo quando mi tiri i capelli."

Lei alzò gli occhi al cielo, solo che questa volta notai un piccolo sorriso. "Sei un idiota." Mi disse Cassidy. "E non parlare ad alta voce. I miei genitori stanno finalmente dormendo."

Roommates || Calum Hood TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora