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22:47

La casa di Jimin era graziosa.

Il suo appartamento si trovava a Seorae, un quartiere tranquillo e pieno alberi di ciliegio, abbastanza distante dal centro e di conseguenza dal suo posto di lavoro.
Ogni giorno in treno impiegava circa mezzora se filava tutto liscio.

Era spazioso per due persone, non molto moderno ma accogliente.
Certo, confrontata alla villa del signor Jeon  poteva sembrare leggermente dozzinale.
Ma lui amava il suo appartamento, così com'era.
Si era trasferito li con il suo migliore amico subito dopo aver completato gli studi, circa più di un'anno fa, riuscendo a pagare la sua metà grazie alla paga dei diversi apprendiships  fatti negli ultimi tempi.

Si sentiva abbastanza fiero di questo piccolo traguardo, ovviamente era consapevole che sarebbe stato solo uno dei tanti a venire.
Ma sì, questa sensazione di indipendenza lo faceva sentire bene, realizzato.

Appena i due entrarono si ritrovarono completamente zuppi e bagnarono il parquet color mogano.
A quanto pare questa volta la giacca del maggiore non era riuscita a proteggerli come si deve.

Jungkook si guardò attorno, quel posto si addiceva completamente a Jimin.
Tutto piccolo, colorato e accogliente, gli piaceva.

Sentiva un buon profumo.

"So che non è molto ma è casa"

Disse il più piccolo notando il modo in cui l'altro si guardava attorno

"A me piace questo posto"

Questo fece sorridere il più piccolo.

Jimin prese la giacca di Jungkook e lo incitò a sedersi, annunciando che avrebbe lasciato l'indumento in bagno.

Accese prima il riscaldamento e scomparì nel corridoio.

Ritornò con una pila di asciugamani asciutti e ne passò uno grande al suo supervisore.

Jimin cercò di non guardarlo asciugarsi pensando  di girarsi verso i fornelli e preparare qualcosa di caldo da bere.

Tentando di prendere uno dei pentolini nella mensola più alta fece cadere diversi utensili e sì scusò per il fracasso.
Rovesciò il latte nel ripiano e fece cadere a terra anche il rotolo di carta assorbente.

"Jimin stai bene?"

"Sì sì, mi scusi. Ho tutto sotto controllo"

"Non sembrerebbe,
sei sempre così maldestro?"

Jungkook cominciò ad avvicinarsi ai fornelli per vedere cosa stava combinando il biondo.

"No, credo che... sia per il freddo, sì per il freddo"

Disse guardandosi le mani, stava tremando

"Hai acceso il riscaldamento al massimo, io mi sento sudare. Trova una scusa più convincente"

Ora l'espressione di Jungkook era seria, si era appoggiato allo sgabello vicino al tavolo della cucina, seduto proprio dietro a Jimin, pochi passi li distanziavano.

Jimin si sentì ancora una volta sotto lo sguardo attento del moro e rimanendo girato proferì

"È strano, okay? Lei è il mio capo e ora si trova qui a casa mia,
mi sento solo un po' in soggezione.
Non so come comportarmi"

"Ho una soluzione"

Jungkook si alzò dalla sedia e annullò la loro distanza con due falcate.

Il più piccolo lo guardò, i primi tre bottoni della sua camicia nera erano stati sbottonati per via dell'improvviso caldo, i pantaloni, ora leggermente umidi dalla pioggia,  sembravano davvero aderenti, i capelli, ancora leggermente bagnati sulle punte, erano stati spostati all'indietro ed infine il suo sguardo diligente era fisso sul corpo immobilizzato di Jimin.

"Devo andare in bagno"

Trovò l'ennesima scusa per svignarsela sentendosi in  pericolo ma la fuga gli fu impedita da un braccio del più grande che lo obbligò a rimanere fermo dov'era.
Lo bloccò come la volta precedente nel parcheggio solo che sta volta aveva il ripiano della propria cucina alle spalle.

"Park Jimin, pensavo di riuscire a gestirla standoti lontano, ma è più forte di me. Tu mandi a puttane tutte le mie certezze a causa del tuo essere così fottutamente eccitante "

Non diede neanche il tempo al più piccolo di metabolizzare cosa il suo superiore avesse appena detto che fece scontrare furiosamente le proprie labbra con quelle di Jimin.
Inizialmente il più piccolo rimase paralizzato, era sconcertato e aveva gli occhi sgranati, cercò di dimenarsi ma
Jungkook lo tenne ancora più stretto stringendo i suoi fianchi, cosa che provocò a Jimin una scossa di piacere su tutta la spina dorsale.
Jimin gemette aprendo la bocca e il moro ne approfittò per infilarci la lingua portandolo a contraccambiare intrecciandola alla sua.
Ora il bacio non era più casto, era un mordersi, inseguirsi e leccarsi continuo.
Le labbra di Jimin erano paradisiache, carnose, morbide e buone proprio come un frutto succoso da mordere.
Lo tenne attaccato al ripiano della cucina strusciando il proprio bacino su quello del minore che fece versi sommessi.
Jungkook scese a baciargli la mandibola procurando a Jimin un'altro mugolio di piacere.
Le mani fredde del più grande scomparirono sotto il maglione di Jimin mentre gli mordeva e succhiava il suo labbro inferiore facendolo sussultare per il contatto.
Jimin stava vivendo il momento più eccitante della sua vita e il più grande si sentiva fastidiosamente duro come un quindicenne alle prime armi.
Tutto a causa di un solo bacio.
Una volta che Jungkook di allontanò per prender poter respirare si guardarono in silenzio ansimanti per la seconda volta in quella serata.

"Porca putt -"

Furono interrotti da un rumore proveniente dalla porta principale.
Jimin si staccò dal corpo del maggiore per andare ad aiutare un Taehyung indaffarato a portarsi dietro cartelloni giganti disegnati da bambini.

Il biondo aveva i capelli sparpagliati e le labbra completamente rosse, era abbastanza divertente vedere come cercasse di comportarsi normalmente nonostante l'accaduto di pochi attimi fa.
Dopo delle imbarazzanti presentazioni fatte da Jimin , Jungkook  decise di andarsene una volta constatato che la piaggia aveva cessato di cadere e diede a Jimin  il suo telefono che per tutto il tempo aveva tenuto in tasca.

Uscì dall'abitazione contento,
pensando che quello era solo l'inizio delle tante cose che sarebbero accadute con quel ragazzino.










Non sono interamente soddisfatta di questo capitolo ma l'ho comunque postato,
Vorrei sapere che ne pensate, siate sincere xx

How dare you?  ➿JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora