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19:27

Jimin's pov

Rincasai presto quella sera, grazie al carico alleggerito di lavoro negli ultimi giorni riuscivo a tornare ore prima avendo più tempo per rilassarmi, per distaccarmi da tutto quello che stava succedendo ed alleggerirmi la mente.

Dire che fossi scombussolato era poco, avevo pensato all'accaduto dell'ascensore per tutto il resto della giornata.
Sentendomi in estremo imbarazzo per le occhiate curiose che ci avevano riservato gli addetti quando ci avevano tirato fuori dalla macchina non funzionante.

Jungkook si era comportato con atteggiamento del tutto indifferente, annoiato, come se fosse una cosa ordinaria rimanere bloccati in ascensore.
La parte peggiore fu quando gli addetti ci comunicarono che non avevano trovato nessun guasto, portando il mio supervisore a trattenersi dal ridere.

Mi grattai il collo dolorante e sbottonai i primi bottoni della mia camicia incamminandomi  verso i fornelli con l'intenzione di prepararmi una tisana; necessitavo di un momento di pace.

I miei piani furono mandati a monte ancora una volta dal mio migliore amico che entrò dalla porta principale di fretta.
Lo guardai trovandolo abbastanza comico, stava mettendo in scena qualche passo scoordinato e canticchiava su una delle canzoni rap che li piacevano tanto, azzeccando una parola su dieci se era fortunato.

Mi notò e si tolse una cuffietta, lo guardai avvicinarsi per salutarmi ma si fermò di colpo indicandomi col suo dito.
Ora aveva un grosso sorriso

"Cos'è quello Chim?"

Lo guardai confuso

"Di cosa stai parlando?"

"Di quello Chim! Sei stato per caso morso da una piovra gigante?"

"Eh?"

Taehyung fece un verso esasperato e mi si parò davanti cominciando a sbottonarmi la camicia

"Tae cosa stai facendo?"

Lo spinsi lontano da me sempre più confuso

"Jimin hai dei succhiotti davvero grandi e scuri, non ne facevo così dai tempi del liceo!"

Aggrottai la fronte e alzandomi corsi subito verso la porta di ingresso, di fianco vi era un grosso specchio, guardai il mio riflesso e mi sentii sprofondare.

Ecco perché sentivo il collo dolorante

Nel mentre Tae stava ridendo sguaiatamente reggendosi nel ripiano della cucina per non cadere a terra.

"Non dirmi che neanche te ne eri accorto, ti ha proprio marchiato per bene"

Non gli risposi nemmeno, sperando che nessuno dei miei colleghi avesse notato questi segni temporaneamente indelebili.

Sentii il mio telefono vibrare nel ripiano della cucina e guardai Taehyung agguantarlo prima di me.
Fissò lo schermo illuminato e mi rivolse un sorriso furbo

"Chi è?"

Chiesi spazientito

"Il tuo Daddy, vuole portarti fuori questa sera"

Sgranai gli occhi

"Cosa?"

Tae senza togliersi quel sorriso dalla faccia mi diede il telefono

Da: Jeon Jungkook
Jimin, ti aspetto sta sera alle 21:30 davanti all'entrata della sede.
Entra direttamente in macchina e ricorda che non sono paziente.

Sentii il mio povero cuore battere di nuovo dolorosamente.

"Credo che voglia sfogarsi, sarà stressato dal lavoro"

La mia attenzione tornò sul mio amico

"E che centro io?

"Non è ovvio? Farete sesso rude in macchina oppure ti porterà direttamente a casa sua, una prima volta da sogno Jiminie!"

Applaudì tutto contento delle proprie affermazioni e annunciò entrando nella sua camera che avrebbe voluto tutti i dettagli.

Ora mi sentivo decisamente spaventato.

How dare you?  ➿JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora