Il tragitto in ascensore fu alquanto strano.Entrambi rimasero in silenzio per tutto il tempo, il biondo sentì gli occhi del suo superiore costantemente addosso.
Questo lo fece sentire a disagio, non aveva neanche il coraggio di girarsi e lanciargli un'occhiata incitandolo a smettere.Una cosa era certa, in quell'ascensore c'era tensione, ed entrambi la percepirono .
Una volta arrivati al piano terra Jungkook sfrecciò verso l'uscita.
Jimin lo guardò camminare velocemente verso il parcheggio e fermarsi davanti un macchinone scuro e lucente.Il ventenne cominciò a correre.
"Signor Jeon aspetti!"
Jungkook, che aveva già sbloccato il mezzo con il telecomando si girò di scatto lanciandoli l'ennesima occhiata irritata.
Ma nonostante la stanchezza lo aspettò appoggiato di spalle sulla sua macchina, con un'espressione alquanto perplessa.
Jimin lo raggiunse dopo la breve corsetta, aveva il fiatone e si piegò appoggiando le mani nelle proprie ginocchia."Io... ecco... volevo solo .. aspetti"
" Park, ora siamo fuori dall' ambito lavorativo, potrai parlarmi di ciò che ti affligge in ufficio.
A meno che tu non voglia già licenziarti, ti basta solo non presentarti domani ."Jungkook gli diede le spalle per poter aprire lo sportello della propria macchina ma si sentì tirare per un braccio da Jimin che richiamò di nuovo la sua attenzione.
"Cosa c'è Jimin?"
Il biondo sussultò, era la prima volta che lo chiamava per nome.
Notò che Jungkook stava fissando lui e il suo braccio, che ancora lo stava stringendo, con un'espressione seriamente pericolosa.Come se potesse staccaglielo a morsi da un momento all'altro.
Il biondo lasciò immediatamente il braccio e prendendo coraggio parlò
"Signor Jeon, so di aver avuto una grande opportunità nel poter lavorare in una compagnia di grosso spessore come questa e le sono grato.
Ma volevo dirle che per il modo in cui lei mi sta facendo lavorare non mi sento soddisfatto, non sto sfoggiando le mie qualità.
Non sto facendo l'editor, mi sento solo un qualunque segretario.
Vorrei davvero che lei mi desse l'opportunità di poterle mostrare tutte le mie capacità."Una volta terminato chiuse gli occhi impaurito, aveva un'estrema paura delle conseguenze. Pensava al licenziamento immediato.
Jungkook lo guardò in silenzio ghignando e cominciò ad avvicinarsi pericolosamente.
Jimin indietreggiò, ma fu bloccato dalla macchina parcheggiata affianco a quella del suo superiore.Era in trappola.
Chiuse gli occhi dalla paura.
Sentì il respiro di Jungkook nel proprio orecchio, percependo anche il suo profumo che stava inebriando le sue narici.
Li riaprì quando Jungkook colpì la macchina dietro al biondo, proprio vicino al suo viso facendolo spaventare per il forte tonfo.
Il suo sguardo era furioso."Jimin forse non hai ancora capito bene la posizione in cui ti trovi. Io sono il tuo Capo Redattore e tu sei sotto il mio comando, devi fare ciò che ti ordino.
Non ti sta bene? Sai dov'è l'uscita. Non può fregarmene di meno se non ti senti "soddisfatto" dalle tue mansioni. Io so cosa cazzo voglia dire "farsi il culo da mattina a sera". E guardati il primo giorno stai già a lamentarti
Io non-"Jungkook si bloccò di colpo, accorgendosi di trovarsi completamente addosso al ventenne.
Si allontanò immediatamente, come se Jimin fosse infetto da una qualche malattia grave.
Il biondo nonostante fosse ancora spaventato provò ad avvicinarsi ma Jungkook aprì lo sportello della propria vettura e salì.
Partì senza dire una parola, senza degnarlo neanche di un'ultimo sguardo"Cos'è appena successo?"
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How dare you? ➿Jikook
FanfictionDove Jimin riesce a raggiungere il sogno di una vita, fare l'editor nella casa editrice più famosa di Seoul. Dovrà aver a che fare con Jeon Jungkook, il suo burbero Capo Redattore. Rating: Red Jimin 20 Jungkook 32