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Bianco.
Questo era il colore predominante presente nell'immensa sala in cui i due avevano messo piede.

L'evento era stato organizzato per un pubblico non limitato, i partecipanti erano più di un centinaio di persone.
E gran parte degli spettatori non era ancora riuscita a superare l'ingresso sorvegliato da diversi uomini robusti che smistavano la folla aiutati da una lista dettagliata e selettiva.

I due non attesero.
Davanti all'entrata principale il Capo Redattore salutò uno degli uomini con una stretta di mano e un sorriso, quest'ultimo dopo aver scambiato due parole con il moro li lasciò passare senza indugiare ulteriormente.

A quanto pare il suo supervisore frequentava questi eventi abbastanza reiteratamente.

'겨울 - Gyeoul'
Inverno, così si intitolava l'esposizione di quella sera.
Jimin si ritrovò circondato da un' innumerevole quantità di quadri di diverse dimensioni tutti a tema invernale.
La stagione più rigida dell'anno, oltre che ad essere nei quadri fu anche in qualche modo rappresentata nel luogo in cui si trovava.

Il posto era stato allestito egregiamente.

Si incamminava con faccia piacevolmente stupita, scattando le foto (che aveva promesso a Taehyung) con il suo telefono solo ai quadri a cui era permesso.

Jungkook rimase in silenzio a guardare l'entusiasmo del suo editor con faccia soddisfatta.
Si sentiva pienamente appagato, era sicuro che con il biondo avrebbe amato il posto in cui si trovavano quella sera.

Era più preso dalla bellezza di quel ragazzino che da tutta l'arte che lo circondava.
Insomma avrebbe continuato a guardarlo per ore se solo non fosse stato richiamato da una voce stridula alle sue spalle.

[...]

Jimin, dopo aver mandato l'ultima foto al suo amico cominciò a cercare con lo sguardo il più grande.
Si sentì smarrito per alcuni istanti finché non lo trovò vicino al buffet con un calice di champagne in mano.
Aggrottò la fronte.
'Chi è quella donna coi capelli rossi che gli sta sussurrando qualcosa nell'orecchio?
Perché ora stanno ridendo?'

Senza togliersi quel l'espressione non piacevolmente confusa dal volto cominciò ad avvicinarsi al suo capo intento ad attirare la sua attenzione.
Una volta raggiunti Jungkook gli sorrise portandolo vicino a se

"Myhan lui è Park Jimin, è l'editor di cui ti avevo parlato che lavora per me alla Nostros&Co"

Lo sguardo della donna si posò su tutta la figura del biondo, lo ispezionò dall'alto verso il basso con sguardo spocchioso.

"Jimin lei è Lee Myhan, è una mia buona conoscenza sin dall'università.
Ha organizzato lei tutto questo"

Jungkook indicò con le mani il posto in cui si trovavano.
Le presentazioni furono interrotte dal telefono del moro che scusandosi si allontanò di pochi passi per poter rispondere.

Rimasero Jimin e la rossa a guardarsi.
Jimin cercò di comportarsi educatamente.

"Uhm, signora Lee, ciò che ha fatto è davvero magnifico. I miei più sinceri complimenti"

Disse inchinandosi, un gesto più che rispettoso.
Lo sguardo della donna non cambiò, e dopo aver detto

"Signorina vorresti dire.
Davvero non capisco che ci trova Jeon in uno come te"

Si dileguò lasciando un Jimin alquanto percosso completamente da solo.
Cercò di nuovo con lo sguardo
il suo supervisore, trovandolo in compagnia di più persone, ovviamente fra queste c'era la rossa che rideva e gli stringeva un braccio possessiva.

Jimin cominciò a sentire un brutto malessere partire dallo stomaco.
Guardare quei due così in sintonia circondati da uomini di un certo livello lo fece sentire davvero insignificante.
Non apparteneva a quel mondo, era tutto sbagliato.

Decise di andarsene.

Che cosa gli era saltato in mente?

How dare you?  ➿JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora