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Park Jimin è irritato.
Fastidiosamente irritato.

È la seconda riunione ufficiale a cui sta partecipando e invece di prestare attenzione a cosa Kim Namjoon stia dicendo ai suoi collaboratori sta rosicchiando con la fronte aggrottata la sua biro rossa.
È il terzo tappo che ha masticato energicamente riducendolo in una poltiglia plasticosa.

Sta ignorando lo sguardo disgustato del suo collega di fronte, più impegnato ad analizzare dettagliatamente i comportamenti audaci delle sue colleghe.

Queste senza vergogna stanno lanciando occhiate infuocate al loro Capo Redattore.
Jimin ha beccato una mentre si leccava le labbra cercando un contatto visivo con l'uomo seduto a pochi tavoli lontano.

Non riusciva a concentrarsi sulle parole dell'art director, in quelle due ore di riunione aveva solo capito che ci sarebbero state a breve le vacanze natalizie.

Sbuffò.

I suoi pensieri tornavano sempre a ciò che era successo il giorno precedente, alle confessioni di Jungkook, non riusciva a togliersi dalla testa il pensiero dell'uomo che accarezzandolo gli diceva che era stato con un grosso numero di donne.

Si grattò la tempia sbuffando di nuovo, cercando il soggetto dei suoi monologhi interiori con lo sguardo.

Ovviamente quest'ultimo non lo stava calcolando minimamente, impegnato a tenere il suo solito atteggiamento formale e diligente.

L'unica cosa positiva in tutto questo fu vedere che non degnava di uno sguardo neanche quelle oche frastornanti.

'Possibile che nessuno si accorga di loro?'

Si guardò attorno, scoprendo che a quanto pare era l'unico a comportarsi in questo modo alquanto stupido.

Tornò a guardare il moro

'Aish, sta così bene oggi con quel completo a righe'

Si morse le labbra con sguardo sognante.
Arrossì quando il suo sguardo fu ricambiato del maggiore.
Cavolo era stato beccato mentre si comportava esattamente come le sue colleghe.

Jungkook alzò un sopracciglio, la sua espressione da sorpresa si trasformò rapidamente in maliziosa.
Si accertò che nessuno lo stesse guardando e lentamente si leccò le labbra sotto gli occhi di Jimin.
Quest'ultimo sentii il suo cuore cessare di battere per alcuni secondi.
Percepii un'ondata di calore partire dal bassoventri e strinse le gambe automaticamente.

A Jungkook non sfuggirono i movimenti del più piccolo e per non destare alcun sospetto tornò a guardare verso la sua sinistra, come se nulla fosse successo.
Furtivamente prese il proprio cellulare e digitò velocemente

Jimin sentii la propria chiappa destra vibrare e si scusò del fracasso con i suoi vicini, afferrò il telefono con l'intento di spegnerlo ma sbiancò appena i suoi occhi lessero la notifica.

Da Jeon Jungkook:
Ragazzino smettila di morderti le labbra.
Mi fai venire voglia di sbatterti contro la lavagna multimediale finché non mi implori in ginocchio di smettere.

Jimin sobbalzò quando percepii un suo collega bisbigliargli di mettere via il telefono.
Bloccò lo schermo immediatamente e guardò di sfuggita Jungkook che con un pugno nascondeva elegantemente le risa.

How dare you?  ➿JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora