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Kim Taehyung si considerava una persona sopra gli schemi, anticonformista.

Era fiero di sfoggiare la sua personalità colorata, di distinguersi dalla massa e regalare attimi di felicità alle persone che lo circondavano.
Questo lo portò a scegliere di diventare un pediatra, il lavoro perfetto che includeva tutto ciò che gli riscaldava il cuore.
Risate, calore e bambini.
Amava i bambini.

Aveva conosciuto il suo migliore amico durante il suo terzo anno al liceo al Yonsei.
Jimin era un piccolo ragazzino del primo anno spaesato bisognoso di una guida e Taehyung, visto che aveva un debole per i bambini, lo accolse sotto la sua ala protettrice rendendo quegli anni di alti e bassi memorabili.
Erano andati subito d'accordo, e completati gli studi presero la decisione di trasferirsi insieme, instaurando un rapporto ancora più solido.

Il loro era un'amore fraterno,  nonostante Jimin fosse di gran lunga più diligente e responsabile si comportava come un fratello maggiore nei suoi confronti.

Da un paio di mesi era diventato un'assistente pediatra, veniva chiamato al reparto solo se necessitavano della sua presenza. Sempre pronto a dare una mano in qualsiasi occasione.
Nonostante gli orari sballati e la frenesia del nuovo impiego lo trovava perfetto per se.

Ora il venticinquenne stava camminando nel proprio salotto con addosso l'ennesima camicia 'presa in prestito' dal suo amico (Burberry questa volta).
Si era svegliato di buon umore quel giorno, con l'intenzione di vestirsi bene e passare la sua giornata libera in giro per Gangnam ovviamente munito della sua inseparabile macchina fotografica.

Aggiunse al proprio outfit un paio di occhiali da vista eleganti e decise di recarsi nella camera del suo coinquilino con l'intenzione di avvisarlo della sua assenza durante la giornata.
Si bloccò davanti la sua camera a causa del citofono che suonò proprio in quel momento.

Con poche falcate raggiunse il portone ed aprì.
Ciò che si ritrovò davanti lo folgorò sul posto.

Il soggetto davanti a se stava guardando il proprio polso, controllando l'orario in un'orologio probabilmente più costoso del suo intero appartamento.
Lo vide alzare lo sguardo e quando i loro occhi si incontrarono sentì il suo cuore cessare di battere per alcuni secondi, per poi ricominciare a battere il triplo del normale.

Aprì la bocca per dire qualcosa ma la richiuse incapace di emettere alcun suono.
Stava facendo la figura del disagiato, ottimo.

Anche il rosso lo stava guardando, si grattò la testa leggermente a disagio e ruppe il silenzio imbarazzante creato da entrambi

"Ciao, sono un'amico di Jungkook, visto che sta mattina non l'ho trovato a casa sua sono venuto quì"

Taehyung deglutì, non riusciva a staccare gli occhi dalle labbra e dalle mani di quel uomo.
Si schiarì la voce intenzionato a non fare la figura del muto quando notò lo sguardo dell'uomo alle sue spalle.

Si girò e sgranò di occhi.

Ma che diavolo?

Il suo sguardo questa volta era addosso ad un'altro uomo, Jeon Jungkook.
Questo stava camminando nel suo salotto con i vestiti del tutto sgualciti intendo a raggiungere il suo amico e ignorando completamente la presenza di un Taehyung sbigottito.

"Hoseok che ci fai qui?"

"Potrei chiederti la stessa cosa, sono sicuro che tu non sia venuto qui per lavoro"

Taehyung guardò il rosso sorridere, la sua bocca assumeva una forma a cuore, mostrando due piccole fossette ai lati.
'Ci infilerei volentieri la lingua"

"Non ti riguarda. Fammi indovinare, hai messo un localizzatore anche in questa macchina?"

"Forse"

Jungkook sbuffò esasperato e dopo essersi infilato la giacca prestò finalmente la propria attenzione al venticinquenne.

"Taehyung giusto? Assicurati che Jimin legga il messaggio che gli ho lasciato nel comodino. E scusaci del disturbo.
Ci vediamo"

Il moro si congedò ed uscì dalla porta principale.

"È stato un piacere Taehyung"

Hoseok gli riservò un sorriso smagliante prima di seguire il suo amico e chiudere il portone alle proprie spalle.

Taehyung dopo aver scacciato i pensieri perversi sull'uomo appena incontrato corse nella stanza del suo amico, decidendo di irrompere del letto del poverino con due domande importanti.

Chi è quel dio rosso sceso in terra chiamato da voi mortali Hoseok.
Che cazzo hai fatto ieri notte con Jeon Jungkook.

Doveva sapere, ora.

How dare you?  ➿JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora