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Astinenza sessuale?
Jimin non si sentiva abbastanza sicuro nel poter dare un nome, o meglio una causa al suo stato emotivo leggermente... depresso.

Non era facile per l'editor.

Dover frenare i propri istinti e i pensieri repressi al lavoro, darsi un contegno ed ignorare l'aspetto del suo burbero Capo Redattore.
Una bellezza quasi letale, tutto in lui era sensuale, come se fosse stato creato con il preciso proposito di attrarre entrambi i sessi per poi abbandonali nel loro destino.

Jimin si lasciava costantemente trarre in inganno dall'atteggiamento rilassato o dal tono mite del suo supervisore.
Molto probabilmente la sua espressione non tradiva i pensieri.
Si sentiva tremare le ginocchia per colpa di questi pensieri che vagavano sciolti dopo aver spezzato i vincoli che due persone come loro avrebbero dovuto mantenere almeno sul posto di lavoro, liberando memorie così vivide che al solo ricordo gli mancava il respiro.

Tornava a casa frustrato, in cerca di conforto.

Peccato che il suo migliore amico non fosse di alcun aiuto.
Il pediatra si divertiva a sbattergli in faccia la propria vita sessuale deliberatamente, non facendosi problemi a contenersi la notti in compagnia, e sbandierando ai quattro venti quanto il sesso lo facesse sentir bene.

Insomma, sembrava che tutti si dessero da fare.
Tutti tranne lui.

"Jimin?"

L'interpellato sbatté le palpebre, svegliandosi da quello stato di trance in cui era caduto.
Si stiracchiò nella propria sedia, dando un'occhiata all'orario nello schermo del portatile.

Le ventuno, non succedeva spesso, ma questo era uno dei giorni in cui doveva rimanere in ufficio fino a tardi.
Gli mancavano ancora una bella manciata di email da mandare, sollecitando le autrici assegnate a sbrigarsi con i propri manoscritti.

"Hai sentito del Signor Min?"

Yoongi, oddio quasi si era dimenticato del loro Editore Capo.
Aveva completamente rimosso ciò che era accaduto settimane fa.
Fece una smorfia triste al ricordo, scuotendo la testa davanti alla domanda del collega.

"Sembra che abbia cambiato sede, ho sentito che si è trasferito a Shanghai"

Fu sorpreso da tale notizia.
Insomma si era trasferito China, di punto in bianco.

"Si sa il perché di questa decisione drastica?"

Domandò Jimin, intimorito.

"No, ma si dice in giro che sarà il nostro Capo Redattore a prendere il suo posto momentaneamente "

Un risolino nervoso rilasciò le labbra di Jimin.

"Eh beh, si salvi chi può!"

Continuò il suo collega, terrorizzato dalle conseguenze che potrebbero esserci.
Insomma era sensato che il posto andasse a Jungkook, anche se temporaneamente, insomma, era probabilmente la persona più adatta e preparata a prender questo incarico.

Arricciò comunque il naso davanti a questa notizia, infastidito nel venirne a conoscenza solo ora.

"Io qui ho finito, ci vediamo domani Park"

Annunciò il suo collega, entusiasta.
Si salutarono con un cenno e Jimin provò invidia quando lo vide sparire dal suo piano, aveva ancora molto da fare.

[...]

"Ti manca ancora molto?"

Quasi cadde dalla sedia quando sentii la voce del suo supervisore.
Cercò di darsi un contegno sistemandosi nel posto, evitando di incrociare gli occhi divertiti dell'altro

"Mi mancano una manciata di autrici"

Spiegò guardandolo, maledicendosi per non esser stato più veloce.

"Vieni da me, finiamo a casa mia"

Jungkook non gli diede neanche tempo per ribattere, chiudendogli il portatile sulla scrivania e lanciandogli la giacca appesa all'attaccapanni.
Gli diede esattamente due minuti per chiuder tutto per poi prendergli la mano e trascinarlo con se verso l'uscita.

Sembrava che fosse estremamente di fretta, non volendo passare un secondo in più in quell'edificio soffocante.
Riusciva a vedere che era stanco, sicuramente spossato anche dal nuovo incarico a lui assegnato.

Jimin non riuscì a trattenere la curiosità e appena saliti in macchina domandò

"Ho sentito del nuovo incarico..."

Affermò pensieroso, curioso della risposta

"Non è ciò che volevo"

Il minore si girò a guardarlo perplesso.

"Volevo solo che Min Yoongi si levasse di scena, non che affidassero a me anche questo, è straziante"

Spiegò Jungkook stringendo il volante, suonando poi con rabbia ad una vettura ai suoi occhi troppo lenta.

"Intendi dire che centri qualcosa con il trasferimento del Signor Min?"

Domandò spalancando gli occhi, sbigottito.

"Ti facevo più furbo Jimin"

Il moro gli riversò un'occhiata annoiata per poi cambiare espressione e farsi più serio.

"Quel pezzente dovrebbe ringraziarmi, avrei potuto far di peggio"

Borbottò Jungkook per poi far tacere le interiori domande del più piccolo.

Battibeccarono per tutto il tragitto.
Jimin curioso di sapere come il maggiore fosse riuscito a liberarsi del loro ex Editore Capo, sentendosi in colpa per ciò che era accaduto, e Jungkook incattivito, grugnendo intenzionato a non dar risposte e a cercare di guidare nel traffico notturno.









Capitolo di passaggio.
People, sappiate che questa storia sta finalmente giungendo ad una fine.

Non dovrebbe mancare molto.
Si spera.

How dare you?  ➿JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora