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Jimin's pov

Le delusioni si misurano in nodi allo stomaco.

Spensi la schermata del mio telefono sconfortato.
Maledì me stesso e il mio stato pietoso quando neanche dopo una manciata di minuti lo riaccesi, speranzoso di vedere con i miei occhi un qualsiasi segnale.

Nessuna notifica.

Nessuna chiamata.

Nessun messaggio.

Niente.

Lanciai l'apparecchio elettronico in mezzo al  disordine della mia stanza, abbattuto, del tutto incurante.
Piagnucolai mentre mi buttai sul mio letto, rintanandomi sotto le coperte e cercando di scomparire tra i diversi strati caldi e pesanti.

"Non risolverai i tuoi problemi di cuore dormendo quattordici ore al giorno Chim!"

Sbuffai alle parole di Taehyung urlate dal salotto.
Nonostante ciò mi congratulai con me stesso per aver avuto la geniale idea di comprarmi finalmente un lucchetto per la mia camera da letto.

Questo era il mio piano.

Dormire e aspettare.

Aspettare che quel fastidio rintanato nel mio stomaco cessasse, che smettesse di far male ogni volta che le immagini di ieri sera tornassero ad occupare la mia mente.
Dimenticarmi dell'espressione confusa del mio Capo Redattore, di Myhan, del suo corpo strettamente vicino al maggiore, delle sue mani sul suo collo e del loro guardarsi intensamente.

Cercai di non pensare a cosa sarebbe potuto succedere se solo non fossi il entrato nel suo ufficio in quel' esatto momento.
Irrompendo d'improvviso in quella situazione sgradevole.

Quasi saltai sul posto quando la suoneria del mio telefono irruppe nella stanza.
Mi alzai allarmato, scostando di botto tutte le coperte dal mio corpo e partendo alla ricerca disperata del mio telefono momentaneamente disperso nel disordine di quelle quattro mura.

Spostai pile di indumenti, libri e oggetti non bene identificati borbottando ripetutamente insulti rivolti alla mia stupidaggine.
Esultai quando infine -alla quarta chiamata consecutiva-  lo trovai sotto al mio letto.
Lo tirai fuori con fatica e urlai dalla frustrazione una volta letta la schermata illuminata.

"Dimmi"

Mormorai scontento

"Ciao anche a te Jiminie, tutto bene? Anche io sto bene, grazie per avermelo chiesto~"

La voce raggiante del barista mi perforò le orecchie, facendomi abbassare il volume del telefono tramite i pulsanti laterali.

"Non è il momento Jin, è successo qualcosa?"

Risposi svogliato, con voce bassa.

"Stai bene Jimin? Sembri triste"

Un sorriso tirato si formò sulle labbra.

"Non è niente. Sono solo stanco"

Cercai di essere convincente, alzando la mia voce e parlando con più convinzione.

How dare you?  ➿JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora