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Un piccolo sorrisetto sta contornando le labbra di Yoongi, felice di esser stato 'beccato' in questa, ai suoi occhi, intrigante situazione.

Le due persone che lo circondano hanno stati d'animo completamente diversi.

Il primo ha gli occhi sgranati, sta tremando leggermente e apre in continuazione la bocca per poi richiuderla, non riuscendo a proferire parola.
Il secondo ha le sopracciglia aggrottate, il respiro veloce e si sta mordendo l'interno guancia.
Comincia a massaggiarsi le nocche non distogliendo il suo sguardo infuocato dal Signor Min.

Si vede chiaramente che si sta trattenendo, nel procinto di fare qualcosa di estremamente avventato, qualcosa che sicuramente lo avrebbe messo nei casini.

Yoongi continuò a sorridere e a sostenere lo sguardo, nell'attesa che Jeon Jungkook scatti.
Non aspettava altro.

Il sua espressione sadica piena di aspettative si spense quando guardò il capo Redattore fare un sospiro liberatorio.
Jungkook si porto una mano in faccia e si toccò le tempie doloranti, distogliendo la sua attenzione da entrambi e cominciando ad incamminarsi verso le porte dell'ascensore.

Ignorò completamente Jimin, come se non esistesse.

Quest'ultimo, senza perdere tempo, gli corse dietro inseguendolo.

Lasciarono l'Editore da solo, abbattuto moralmente dalla reazione mancata.

Jungkook entrò nell'ascensore e premette forse con troppa forza il bottone del piano terra, ma Jimin si sistemò tra le porte della cabina evitandone la chiusura automatica.

"S-signor Jeon, non è come sembra lui stava solo cercando di-"

"Esci da questo ascensore Jimin"

Jimin negò con la testa, cercando di avvicinarsi al maggiore per poterlo toccare.
Jungkook schivò la sua mano, gesto che non passò inosservato agli occhi del più piccolo.
Il malessere che aveva provato quando aveva visto Jungkook con l'organizzatrice della mostra tornò, intensificandosi.

"Aspetti io-"

"Jimin esci da questo cazzo di ascensore e fammi andare a casa.
Ho dormito due fottute ore, se mi assilli ancora torno là e spacco la faccia a quella testa di cazzo di Min Yoongi.
Togliti dalla mia vista, non voglio vederti"

Jimin si spostò immediatamente, sentii i propri occhi inumidirsi e cercando di non farsi vedere in quelle condizioni, scappò fuori dall'ascensore lasciando un Jungkook ancora più spossato, stremato.

Il moro non ci capiva più niente, era tutto un casino.

[...]

"Ehi Chim, torno tardi sta sera, ho un'appuntamento con Hoseok"

Jimin ignorò il suo amico, posando la sua giacca pesante nell'attaccapanni.
Si incamminò verso la propria stanza ma venne fermato da Taehyung che richiamò la sua attenzione tirandogli un braccio.

"Chim, va tutto bene?"

Il biondo annuì, cercando di nascondere i propri occhi rossi allo sguardo scrutatore dell'amico.
Taehyung, sempre tirandolo per un braccio, lo fece accomodare in salotto, nella loro poltrona.
Si sedette vicino a lui e dopo aver tirato fuori il proprio telefono scrivendo velocemente un messaggio riportò la sua attenzione all'amico

"Che è successo?"

"Non devi uscire con il rosso?"

"Non preoccuparti, avanti parla"

Jimin si sentì peggio quando pensò a tutto ciò che il divano in cui erano seduti aveva assistito.
Cominciava a sentirsi leggermente patetico.

"Jungkook mi ha visto mentre il nostro editore mi stava praticamente abbracciando, stavamo scherzando ma credo che abbia frainteso"

Spiegò brevemente, tenendo la testa china

"E hai quel muso lungo solo per questa cazzata?"

Jimin lo guardò male

"Non è una cazzata, lui mi odia"

Taehyung gli risolve un'occhiata scettica

"Che ti ha detto esattamente?"

"Che non dovevo assillarlo.
È stanco questi giorni, ha lavorato tanto e ieri ha dormito solo due ore.
Ha detto che se vessi continuato avrebbe picchiato il signor Min.
Voleva che sparissi".

Borbottò tutte quelle frasi piagnucolando

"È sexy"
Guardò il suo amico incredulo

"Cosa? Hai capito che ho detto?
Lui non vuole più vedermi"


Il biondo si strinse i capelli, un gesto dettato dal nervosismo.

Taehyung alzò gli occhi al cielo e cinse le spalle del più piccolo con la propria mano

"Rilassati, sono sicuro che il tuo Daddy sia solo stremato dal lavoro.
Sicuramente non pensa ciò che ti ha detto, era solo arrabbiato"

Taehyung accarezzò la testa del biondo

"Non ne sono sicuro"

"Questo signor Min è il capo del capo?"

"Una specie, ha le redini della la nostra azienda"

"In questo caso sono sicuro che se ne sia andato perché non voleva perdere il suo posto di lavoro. "

Jimin annuì

"Credo che tu abbia ragione.
Ma che faccio ora?"

"Prima di tutto accertati che Jungkook abbia riposato a dovere e appena puoi spiegagli il malinteso, scusati e per finire fate del sesso riparatore.
Semplice no?"

Il biondo allontanò subito la mano dell'amico dalla sua testa e gli lanciò un'occhiataccia

"Non siamo come te e Hoseok!"

Disse indicando in castano con il proprio indice

"Ma vi piacerebbe"

Jimin se ne andò nella propria stanza lasciando da solo l'amico che rideva di pancia sul proprio divano.

Aveva deciso, avrebbe messo in atto ciò che Taehyung gli aveva consigliato.



Ovviamente tralasciando l'ultima parte.







Capitolo di passaggio, nel prossimo le cose saranno più interessanti.
Credo

How dare you?  ➿JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora