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Jungkook's pov

20:16

Collera.
Quando ti senti gli occhi iniettati di veleno, veleno che scorre freneticamente anche nelle tue vene.
Hai solo una voglia matta di distruggere tutto ciò che ti capita tra le mani, ancor meglio se si tratta della stupida faccia di Min Yoongi.

E purtroppo non hai neanche il tempo materiale di pensarle queste cose, sentendoti schiacciato dalla mole di incarichi da Capo Redattore.

Sospirai pesantemente, decidendo di concedermi il lusso di prendermi una breve paura riflessiva, mettendo da parte  il lavoro ancora incompleto sparso in tutta la mia scrivania.

Mi alzai per sgranchire le gambe, raggiungendo la vetrata alle mie spalle.

Sono passati quasi una decina di anni e la mia reazione, per quanto non riesca a farmi sorprendere più di tanto dalla vita, è sempre la stessa.
Senza fiato.
Le luci notturne di Seoul sono qualcosa di indescrivibile, lasciandomi ogni singola volta meravigliato.

Per quando questo -in qualche modo- mi rilassò notevolmente non riuscì a non stringere i pugni e a calmare il mio respiro.

Pensai ancora una volta a Jimin.
Al modo in cui sorrideva allegramente a quel bastardo, non accorgendosi dello sguardo famelico di quest'ultimo.
Pensai alla loro vicinanza e al cambio d'umore improvviso del ventenne.

Resistetti al mio istinto.
All'istinto di tornare al settimo piano e di lanciare un'intera scrivania addosso al Redattore Capo, incurante del mio ruolo e delle pesanti conseguenze.

Ero stato chiaro fin dall'inizio.
Min Yoongi non poteva permettersi di camminare in un territorio già occupato, di sporcare ciò che con fatica era stato ancora incontaminato.
Non poteva permettersi di avvicinarsi a ciò che gli apparteneva, carnalmente e soprattutto mentalmente.

La mia attenzione fu catturata dalla voce ovattata della mia segretaria.
Questa annunciò da dietro la porta l'arrivo di una visita inaspettata, scusandosi per il mancato preavviso.

Mi girai quando sentii il rumore sordo della porta aperta, aggrottando la fronte.

Fui sorpreso dalla sua improvvisa comparsa. La guardai mentre elegantemente si avvicinò alla scrivania, con addosso un sorriso accennato.
Il rumore dei suoi tacchi vertiginosi rimbombò in tutta la stanza, senza far distogliere l'attenzione dal suo trench corto color panna e i capelli acconciati di qualche tonalità più scuri, mogano.

"A che devo la tua presenza Myhan?"

Le chiesi, mentre si sedette in una delle sedie girevoli, accavallando le gambe aggraziatamente.

"Sembra che non sia ben gradita Jungkook"

Mi rispose prontamente, soffermandosi a guardare la mia figura.
Ignorai il suo sguardo e sospirai.

"Non è un buon momento, come vedi sono leggermente indaffarato"

Replicai, sapendo bene che questo non la avrebbe comunque smossa da ciò che era venuta a fare.

"Te lo dico da anni Jungkook-ah, dovresti concentrarti di meno sul tuo lavoro e rilassarti di più"

Annuì a questa affermazione, sconfortato.

How dare you?  ➿JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora