7.

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Hae aveva studiato tutta la giornata, interrompendosi solo per consumare i pasti, così come aveva fatto negli ultimi giorni, per distrarsi e, allo stesso tempo, portarsi avanti con il lavoro per gli esami. Era l'undici di dicembre e faceva molto freddo, ma questo non fermò la ragazza dall'uscire di casa, questa volta coperta dal suo cappottino nero per proteggerla dal gelo. Come al solito, non aveva una meta precisa, però aveva bisogno di prendere una boccata d'aria e staccarsi da quei libri, altrimenti sarebbe impazzita. Così con la scusa di dover comprare degli ultimi regali di natale, fuggì da quell'appartamento ed iniziò a camminare per le stradine della sua città, osservando le vetrine dei vari negozi addobbate per le feste e in questo modo non si rese conto di essere arrivata vicino al maestoso edificio della sua università.
"Sempre qui mi ritrovo, eh?" Parlò più a se stessa, ridacchiando.
Qualche foglia scricchiolava ancora sotto le sue scarpe, e anche se era ufficialmente inverno, la neve si faceva ancora attendere.
Si avvicinò a quello che da lontano sembrava un portone, era aperto e dalla sua posizione si intravedeva qualcosa di simile ad una piccola palestra, con le luci accese. Dopo un po' una porta si aprì e due ragazzi uscirono da quella stanza, furono poi seguiti da un altro gruppetto e per ultimo, ne uscì Yoongi. Si nascose immediatamente dietro alle mura, cercando nel frattempo un nascondiglio più adatto, ma proprio quando stava per attraversare la strada, sentì la sua voce chiamarla in modo interrogativo.
"Hae Jung?"
La ragazza si fermò improvvisamente, voltandosi con maggiore lentezza e con una finta espressione perplessa in viso, poi abbozzò un freddo sorriso.
"Yoongi!"
"Chi è quella ragazza?" Mormorò uno dal gruppetto.
"È la ragazza con cui ci hai provato un po' di tempo fa in un locale, quando eri completamente ubriaco." Il ragazzo che aveva posto la domanda sbiancò, anche se Hae non poteva notarlo a causa della scarsa illuminazione, poi Yoongi continuò. "Ed è anche la stessa ragazza alla quale bussasti il clacson in segno di richiamo quando la vedesti per strada mentre ti riaccompagnavo a casa."
"Okay okay, ho capito, puoi anche evitare i dettagli" sbottò l'altro, visibilmente imbarazzato, ma non di più della ragazza, che guardava i due parlare di lei con tanta nonchalance come se non si fossero accorti che anche lei era presente lì davanti a loro.
"In ogni caso, vorrei scusarmi, non era mia intenzione infastidirti o metterti a disagio." Il ragazzo della festa di cui ancora non conosceva il nome chinò il capo in segno di rispetto, poi le rivolse un sorriso timido che la vecchia Hae avrebbe trovato adorabile, ma in quel momento si limitò semplicemente ad annuire.
"Tranquillo, eri ubriaco e non mi hai infastidito in alcun modo" cercò di mascherare la gentilezza dietro quelle parole con un tono freddo, e ancora una volta Yoongi si ritrovò ad interrompere con una sua battuta atona "questo perché sono arrivato io, altrimenti chissà cosa sarebbe successo."
"È arrivato superman" lo derise un altro del gruppo, provocando una risata generale alla quale Hae non si unì.
"Oh grazie papà, cosa farei senza di te!" Disse ironicamente la prima menzionata, lasciando trapelare per la prima volta il fastidio di tanta superiorità da parte del ragazzo. "Pensi che sia una bambina? Guarda che sono maggiorenne, so cavarmela da sola, non c'è bisogno che vieni a salvarmi ogni volta. E se anche io avessi voluto provarci con il tuo amico?" Appoggiò le mani sui fianchi, guardandolo con aria di sfida, ma questi rispose con un mezzo sorriso divertito.
"Non vorrei risultare scortese, ma beh, ecco, io non credo di essere interessato alle ragazze" mormorò ancora più imbarazzato il ragazzo in questione, facendo scoppiare in un'altra risata tutto il resto del gruppo, al contrario le guance di Hae si colorano leggermente per l'imbarazzo.
"Beh, era un esempio, non sei neanche chissà quanto carino" mormorò, senza curarsi del fatto che l'altro si fosse un tantino offeso.
"Ritornando a te, dicevo, non c'è bisogno che mi accompagni a casa, conosco benissimo la strada e smettila di sbucare dappertutto."
Yoongi scosse la testa, stufo di quella scenata, e fece un passo in avanti per avvicinarsi alla ragazza, guardandola dall'alto per farle capire che in quella situazione era lui a mantenere il comando.
"Prima cosa, sei tu che ti aggiri in locali da sola e ti fai trovare fuori la palestra dove io e i miei amici... " indicò le persone citate "...ci alleniamo, quindi sei tu quella che sbuca dappertutto. Seconda cosa, non lascerei mai una sprovveduta come te girare da sola di sera in una città così affollata e pericolosa."
Hae ammutolì, dovendo tenere lo sguardo alto per puntarlo negli occhi del ragazzo e non lo abbassò di fronte a quelle parole solo per non perdere tutta la sua dignità. Vedendo che lei non rispondeva, continuò con un'ultima frase.
"E ti accompagno io anche oggi, per i motivi prima elencati. Ragazzi voi andate pure e scusatemi, ma qui ho un problemino."

Coldness; m.ygDove le storie prendono vita. Scoprilo ora