29.

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1 febbraio

Hae quel mattino si alzò di buon umore, aveva dormito abbastanza durante la notte e si sentiva riposata e piena di forze. Si guardò allo specchio, sorridendo al suo riflesso dopo aver notato che la pelle del suo viso era migliorata molto nell'ultimo periodo, grazie alla corretta alimentazione che stava seguendo, priva di eccessivi grassi e dolciumi. Durante gli ultimi anni aveva imparato a disciplinarsi, a non esagerare con il cibo, e anche se la situazione le era leggermente sfuggita di mano, poi si era ripresa. Il costante desiderio di perfezionarsi continuava a tormentarla, soprattutto dopo gli avvenimenti con Dae Hyun e la sua amica, se così poteva ancora definirla, credeva infatti che l'accaduto fosse stato conseguenza anche del suo leggero aumento di peso, però di certo si sentiva meglio rispetto a quando era piccola ed aveva seri problemi con tutta quella ciccia di troppo.
Fu proprio dopo qualche mese dal ritorno delle vacanze, al secondo anno di liceo, che Dae si era avvicinato alla ragazza, quando lei aveva perso molti chili ed aveva finalmente ottenuto un fisico di cui vantarsi, anche se era troppo timida ed insicura per farlo. Lui le aveva fatto la corte per un po', facendole credere di esserne innamorato, le aveva fatto apprezzamenti sul suo corpo, così magro, e ciò l'aveva spinta a continuare a dimagrire. Passavano tanto tempo insieme, all'oscuro dei suoi genitori, lui la portava in giro per i locali, le faceva provare sempre nuovi tipi di alcolici perché voleva farla divertire, diceva. Dopo quattro mesi trascorsi così, Hae credeva di essere davvero innamorata, avrebbe fatto di tutto per lui, per piacergli, avrebbe perso tutti i chili che desiderava, avrebbe tagliato i capelli, indossato un particolare tipo di abito, svolto qualsiasi attività.
E fu proprio per quel motivo che una sera Hae si era ritrovata a casa di Dae, era stesa sul suo letto e stava per accadere quello che il ragazzo aspettava da tanto tempo. Lui la guardava felice, cercando di mostrarle il proprio amore e lei era spaventata, ma cercava di non darlo a vedere, infondo era il suo ragazzo e quello che stavano per fare glielo doveva. Dae aveva aperto il cassetto e ne aveva estratto una scatolina, prima di esclamare 'cazzo, sono finiti'. Hae si era messa a sedere guardandolo con perplessità, poi si era chiesta come avesse finito quelle cose se non avevano avuto mai un rapporto intimo insieme. Fu allora che capì e prima che Dae potesse dire qualcosa, essendosi reso conto di essere stato scoperto, la ragazza con uno scatto scese dal letto, sentendo gli occhi pizzicare.
"E come li avresti finiti, sentiamo?"
"No, non è come pensi."
Ed aveva continuato così, per un'ora, cercando di dare spiegazioni, ma alla fine Hae era riuscita a farsi dire la verità e in quel momento capì che certe volte essere ignoranti fa molto meno male. Dae le aveva confessato di essere stato a letto con la sua migliore amica, per ben due mesi di fila, giustificandosi con la scusa degli istinti, ma Hae non volle sentire altro ed uscì da quella casa promettendosi di non cadere mai più tra le sue braccia. Tante immagini si erano fatte spazio nella sua mente, si sentì stupida, umiliata, presa in giro; mentre camminava verso casa ripensò a tutte quelle volte in cui aveva parlato con la sua migliore amica, dicendole che Dae era strano, che aveva rifiutato delle volte di uscire e non le aveva mai detto per fare cosa e in quel momento tutto si stava collegando. L'aveva spronata a perdere peso, a fare cose che non voleva davvero fare, a seguire schemi e modelli che non le piacevano, non le aveva mai stretto la mano in pubblico, mai una volta che le chiedeva di non uscire, ma di restare semplicemente a guardare un film a casa insieme. Poi aveva pensato alle ragioni che lo avessero spinto a cercare l'amore di un'altra ragazza, le ritrovò nel suo corpo pieno di difetti e nella sua timidezza, nella sua insicurezza e per un momento quasi gli aveva dato ragione, quasi lo aveva giustificato e si era sentita colpevole di quello che era successo e di averlo trattenuto nonostante non fosse stata abbastanza per lui.

Tutti questi pensieri, questi ricordi, non rovinarono il buon umore di Hae quella mattina, non del tutto, li aveva rivissuti così tante volte che ora le facevano venire solo il voltastomaco, era quasi felice di aver perso una persona come Dae, di aver ripreso il controllo della sua vita ed era fiera di sé, perché dopo mesi stava iniziando a superare la cosa, non provava più sentimenti positivi per quel ragazzo, tantomeno le mancava, era solo profondamente frustrata per tutto quello che aveva dovuto sopportare la sera in cui era successo il putiferio.
E poi non poteva proprio permetterselo di essere triste quel giorno, perché Jimin le aveva chiesto a nome anche degli altri ragazzi, di andare a fare loro visita in palestra per trascorrere un po' di tempo insieme. Fu felice che proprio Jimin glielo avesse chiesto, perché aveva notato un certo distacco rispetto ai primi giorni e temeva di non stargli più simpatica, mentre grazie a quei pochi messaggi scambiati tra di loro la sera precedente, era giunta alla conclusione che ancora una volta aveva immaginato tutto.
Ancora davanti allo specchio, si diede una rinfrescata con l'acqua corrente che scorreva dal rubinetto e si diede da fare per vivere quella giornata al meglio.

Coldness; m.ygDove le storie prendono vita. Scoprilo ora