Venerdì, ore sette e trenta.
Hae aveva cercato di non pensarci tutta la settimana, vivendo come al solito la sua vita tra studio, corsi, libri e serie tv; però il fatidico momento era arrivato e proprio non sapeva cosa fare. Erano tre mesi che non vedeva qualcuno, che se ne stava sempre sola, e avrebbe tanto desiderato accettare l'invito di Yoongi e trascorrere un po' di tempo in compagnia. Però tanti motivi la spingevano a non farlo: innanzitutto, non voleva affezionarsi a delle persone e rimanere delusa ancora una volta, come seconda cosa, non conosceva ancora bene il ragazzo e non sapeva neanche il nome dei suoi amici, per ultimo, non voleva disturbarli o immischiarsi in serate intime dove lei non c'entrava nulla. Un'altra domanda ricorrente, era: come diavolo fanno a guardare un film in palestra? E perché non organizzarsi a casa di uno di loro? Sarebbe stato di certo più conveniente.
Il tempo stringeva, mancavano venti minuti alle otto - orario in cui Hae aveva visto uscire Yoongi e i suoi amici quel paio di volte - e lei era ancora indecisa, avvolta nell'accappatoio.
Alla fine si convinse ad andare, sperando di non doversene pentire subito dopo, ed indossò subito dei vestiti puliti. Dopo dieci minuti anche trucco e capelli erano a posto, così uscì di casa dopo aver avvisato i genitori dicendo loro di dover andare a guardare un film a casa di alcuni compagni dell'università.
Durante il tragitto, si sentì tanto stupida, immaginando il momento in cui si sarebbe presentata lì, sperò che Yoongi non avesse dimenticato di quell'invito e che avesse messo a conoscenza anche gli altri di quella sua decisione.
Una volta arrivata, entrò nel palazzo da dove uscivano sempre quelli lì e si trovò davanti all'entrata della palestra. In alto brillava un'insegna con un nome, a fianchi della porta vi erano due piante alte impiantate nei loro rispettivi vasi. Spinse la porta in avanti e si addentrò, stupendosi di quanto in realtà fosse grande quel posto. Girò per un po' a vuoto, non sapendo dove andare per trovare i ragazzi, però per fortuna vide il ragazzo della discoteca e senza che lei facesse niente, lui appena si accorse della sua presenza le sorrise andandole incontro.
"Ciao Hae, ti stavamo aspettando." Niente a che vedere con l'apatia di Yoongi.
"Comunque sono Jin, non abbiamo ancora avuto l'occasione di presentarci." Le porse la mano, senza mai smettere di rivolgerle un sorriso gentile. Hae, dal canto suo, l'afferrò con delicatezza e la strinse, pronunciando semplicemente il proprio nome. Poi venne guidata da Jin, non prima che lui le spiegasse che non avevano ancora finito di provare, però dopo quella coreografia extra, avrebbero smesso.
"Puoi aspettarci fuori, oppure restare qui a guardare, come ti va."
Hae decise di accettare la seconda proposta ed entrò nella stanza dove gli altri sei ragazzi stavano provando dei passi. Non immaginava che Yoongi fosse un ballerino, credeva che andasse in quella palestra solo per allenarsi, e fu sorpresa nel notare quanto fosse bravo.
C'era qualcuno che se la cavava un po' di più, ma nel complesso erano abbastanza equilibrati.
Yoongi non aveva ancora notato la ragazza e quando finirono di provare, si avvicinò ad un piccolo frigorifero per tirarne fuori una bottiglietta d'acqua che scolò subito. Quando dallo specchio vide riflessa la figura minuta della ragazza, si voltò immediatamente verso di lei, forse non aspettandosi di trovarla lì. Hae lo vide avvicinarsi e non seppe cosa fare, quindi si limitò ad alzarsi dal pavimento, su cui li aveva comodamente guardati, e si dondolò piano sulle caviglie.
"Sei venuta, allora."
Hae annuì. "Pare proprio di sì."
"Ti ringrazio, e scusami se ti sto facendo aspettare, faccio una doccia e sono subito da te." Sembrava quasi preoccupato di farla aspettare, come se questo non fosse nei suoi piani, però prima di farle dire qualcosa, sparì in quelli che dovevano probabilmente essere gli spogliatoi.
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Coldness; m.yg
Fanfiction#34 IN FANFICTION #1 IN YOONGI "Non credi sia pericoloso per una ragazza sola in un locale di sera bere così tanto?" Hae si voltò verso quella voce, con un sopracciglio alzato in segno di perplessità. Davanti si ritrovò un ragazzo alto, dai capelli...