3.

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"Non credi sia pericoloso per una ragazza sola in un locale di sera bere così tanto?" Hae si voltò verso quella voce, con un sopracciglio alzato in segno di perplessità. Davanti si ritrovò un ragazzo alto, dai capelli neri come la pece, appoggiato con un braccio al bancone dove lei era seduta, per arrivare alla sua altezza. Aveva bevuto già quattro drink, ma era ancora abbastanza lucida da poter rispondere al tizio.
"No, perché dovrei?" Si leccò le labbra, non intendendolo fare in modo provocatorio, ma ovviamente quel gesto attirò di più l'attenzione del ragazzo che abbassò lo sguardo sulla parte bassa del suo viso.
"Perché potresti incontrare dei cretini come lui, in cerca di qualche bella ragazza da stuprare" rispose questa volta un altro ragazzo, che comparve dietro la schiena del primo, appoggiando una mano sulla spalla dell'amico e costringendolo ad andare via, con aria piuttosto stufa.
"E dai Yoongi, sei il solito guasta feste!" Si lamentò l'altro, e da questo Hae poté dedurre che fosse un tantino ubriaco, quindi ringraziò mentalmente l'amico che aveva capito si chiamasse Yoongi per averle evitato un problema. Quest'ultimo le rivolse appena uno sguardo, prima di sparire con il ragazzo ubriaco per portarlo via da quel locale.
Dopo qualche minuto trascorso guardando distrattamente il barista riempire bicchieri, decise di fare anche lei ritorno a casa, prima che si facesse troppo tardi per stare da sola per strada. Indossò di nuovo la giacca che aveva tolto dopo aver ballato e si preparò mentalmente al freddo di quella notte, per ritornare a casa.
Una macchina le sfrecciò accanto, sentì il suono fastidioso del clacson, ma non riuscì a vedere di chi si trattasse, ipotizzando fosse qualche altro ragazzo proveniente dal locale.
Velocizzò il passo, cominciando a preoccuparsi al pensiero di incontrare qualche malintenzionato, non era ancora abbastanza preparata ad affrontare situazioni simili. Prese un grosso respiro per calmarsi ed una volta tornata a casa si sentì fiera di sé stessa. Non era il tipo che usciva ed andava a divertirsi, per di più da sola, quindi averlo fatto quella sera per la prima volta, fu come ricevere una ricarica di sicurezza. Il caldo della casa colpì le sue guance fredde, facendole arrossare; la testa le faceva un po' male, si sentiva assonnata, probabilmente a causa dell'alcol, e fu davvero felice di non aver trovato ancora i suoi genitori a casa, i quali tardavano a tornare ogni volta che andavano a trovare l'anziana donna, cercando di regalarle più tempo possibile.
Salì in camera ed indossò dei vestiti più comodi e decisamente più caldi per andare a dormire, lavò la faccia per ripulirla dal trucco ed infine si lasciò andare sul letto, abbandonandosi ad un sonno profondo.

Coldness; m.ygDove le storie prendono vita. Scoprilo ora