24.

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Si era fatta sera, i due ragazzi avevano finito per guardare quel film dal mezzo e, pur non capendo quasi nulla, si erano lasciati trasportare dalla trama, addossati l'uno all'altro come se tra i due ci fosse tanta confidenza. Ad un tratto Yoongi si era addormentato ed Hae se ne era accorta dal respiro del ragazzo che era diventato più profondo e regolare.
"Yoongi?" Alzò lo sguardo verso il viso del ragazzo, guardandolo dal basso poiché il suo capo era appoggiato sulla sua spalla e notò i suoi occhi chiusi e l'espressione rilassata. Al contrario la sua si corrucciò. "Yoongi? Ti sei addormentato di nuovo? Ma allora è un'abitudine." Sbuffò perché dal ragazzo non riceveva alcuna risposta, neanche un cenno, semplicemente continuava a dormire. Allora decise di infastidirlo un po', fino a quando non si sarebbe svegliato, infondo non era molto educato da parte sua abbandonare il regno dei coscienti quando era in compagnia di un'altra persona. Pigiò l'indice contro la sua guancia, morbida e paffuta e vi premette sopra un paio di volte. Continuò a chiamare il suo nome, con una vocina da bambina fastidiosa, ma nulla. Fece lo stesso sulla punta del suo naso, ma ancora niente, allora gli pizzicò il labbro inferiore, e solo a quel gesto, vide il suo naso e i suoi occhi arricciarsi.
"Yoongi!" Esclamò felice, essendo riuscita nella sua impresa.
"Hae Jung, se non la smetti ti spezzo quelle piccole mani che ti ritrovi" rispose lui, tenendo ancora gli occhi chiusi, con la voce roca per il sonno.
"Maleducato ed anche scorbutico" borbottò la ragazza facendosi di nuovo da parte ed incrociando le braccia al petto, come se avesse cinque anni. Dopo qualche secondo di silenzio, decise di alzarsi, iniziando a brontolare cose che potevano risultare insensate alle orecchie del ragazzo.
"Infrango la mia regola che mi impone di stare lontana da tutti per lui, e cosa fa per ringraziarmi? Si addormenta. Questi uomini di oggi, non hanno idea di come si trattano le ragazze." Ed intanto fece per allontanarsi, ma la mano di Yoongi afferrò il suo braccio facendola sobbalzare.
"Dove credi di andare?" Le chiese, ora con gli occhi aperti ed un sorriso accennato sulle labbra. "E di quale regola parli?"
Hae sospirò, non volendo tornare sempre sullo stesso discorso, ed infatti abbassò lo sguardo e prese a mordicchiarsi il labbro inferiore non sapendo cosa dire. Yoongi l'attirò nuovamente sul divano, accanto a sé, e con un tono ora più serio, più vicino a quello che di solito usava, la invitò a parlare.
"Se c'è qualcosa che vuoi dirmi, sappi che ti ascolto."
Hae si chiedeva perché un ragazzo del genere riuscisse ad essere di tanto in tanto comprensivo, perché era sempre così freddo, ma anche disponibile ad ascoltare le persone, senza stancarsi, capace di tirarle su di morale e di spronarle con i suoi discorsi. Da un lato, odiava i suoi atteggiamenti, non erano quelli di cui aveva bisogno ora che si sentiva ferita, avrebbe al contrario preferito una persona più dolce ed affettuosa a sostenerla per riscaldare nuovamente il suo cuore, dall'altro apprezzava il suo saper ottenere la sua fiducia.
"Dopo aver scoperto del mio ex ragazzo e della mia migliore amica, ho trascorso un periodo in cui mi sono lasciata andare alle emozioni negative, trascurandomi totalmente, poi ho deciso di riprendermi e per fare ciò ho dovuto e devo ancora stare lontana dalle persone, per evitare che queste mi rechino altro dolore. E dovrei farlo anche con te" spiegò semplicemente e il ragazzo di fronte a lei si limitò ad ascoltare.
"Sai, forse Jin ha ragione a volermi tenere lontano da voi, farei un piacere a me stessa e al tuo gruppo."
"Chi ti ha detto questa cosa?" Yoongi si rabbuiò, non capendo come la ragazza potesse sapere di quella storia.
"Non importa."
"Te l'ha detto Jimin, vero?"
Negò, non volendo mettere Jimin in cattiva luce, anche perché lui stesso le aveva fatto capire di non dover dire a nessuno di quell'incontro, ma ormai Yoongi non voleva sentire ragioni.
"Io ti ho evitato per tutto questo tempo per il bene di tutti loro e lui, invece, ti ha parlato e ti ha spiegato tutti i dettagli?" Parlava più a se stesso, che a lei, infatti non la guardava neanche, teneva lo sguardo nervoso verso lo schermo della tv. Hae capì di aver intuito bene, non era stato impegnato in quei giorni, aveva solo obbedito al volere del suo amico.
"Perché te la prendi con lui? È stato l'unico a darmi delle spiegazioni, mentre voi altri siete spariti da un momento all'altro." Ora era nervosa anche lei e il suo tono aveva perso del tutto la solita innocenza.
"Non avevo altra scelta."
"Non sei costretto a parlarmi o ad incontrarmi, lo sai?" Hae si alzò di nuovo, questa volta per lasciare davvero la casa.
"Lo so, eppure lo sto facendo comunque. Quindi siediti e ragiona." Yoongi si prese la testa fra le mani e ancora una volta Hae desiderò entrare nella sua testa e capire cosa gli stesse passando per la mente.
"Basta che gli dimostriamo che siamo semplici amici e che quindi non sei motivo di rivalità."
Ad Hae fece piacere sentire che la considerava sua amica, però non le piacque la situazione in cui si stava mettendo.
"Non voglio crearvi problemi" ammise, con sincerità, seriamente dispiaciuta a quel pensiero.
"Non crei alcun problema, è chiaro?" Si alzò anche Yoongi, posizionandosi di fronte a lei e ritornando a sovrastarla con la propria altezza. Quello che le rivolse era un accenno di sorriso, un piccolo sorriso, ma che rassicurò la ragazza più di ogni altra cosa.
"Chiaro."

Coldness; m.ygDove le storie prendono vita. Scoprilo ora