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9 febbraio

Dopo averla letta per ben quattordici volte di fila, era finalmente riuscita a ripetere le prime due strofe della poesia senza saltare parole o, peggio, inventarne di nuove; e questo era un bel passo in avanti per Hae, che con la memoria proprio ci aveva litigato quando era nata.

Sentì all'improvviso un rumore provenire dal suo stomaco: stava brontolando.

Inarcò le sopracciglia, non riuscendo a credere a ciò che aveva sentito, e aveva portato una mano poggiandola sul suo ventre, come per assicurarsi di non essersi sbagliata e sì, il suo stomaco stava reclamando cibo, cosa che non accadeva da un bel po'.

Portò lo sguardo dinanzi a sé e vide il sacchetto dei biscotti, ormai vuoto ma che Hae aveva conservato per ricordo, che Yoongi le aveva preparato l'ultima volta che si erano visti ed improvvisamente le venne voglia di quei buonissimi biscotti al cioccolato che il ragazzo sapeva cucinare davvero bene.

Presa da un momento di irrazionalità, afferrò il cellulare e lasciò scorrere l'indice sullo schermo fino a raggiungere la voce boh in rubrica. Chiamò quel numero e dopo un paio di squilli una voce seria dall'altro lato rispose.

"Hae Jung?"

Sorrise a sentirgli pronunciare il proprio nome per intero.

"Ciao Yoongi, volevo chiederti quanti anni avessi."

Hae si era davvero chiesta tante volte la sua età, però ogni volta che si era trovata con lui quella curiosità le era sfuggita di mente.

Qualche istante di silenzio susseguì quella domanda.

"Ho ventiquattro anni Hae, mi hai chiamato solo per questo?"

Hae ridacchiò scarabocchiando con la matita sul foglio, mentre con l'altra mano reggeva il telefono vicino all'orecchio.

"Se non sei impegnato, mi farebbe piacere se tu venissi qui a casa mia, mi è venuta voglia dei tuoi biscotti e potremmo prepararli insieme."

Prese il labbro inferiore tra i denti mordicchiandolo nervosamente, in attesa di una sua risposta, siccome, come al solito, aveva riflettuto su ciò che aveva detto solo dopo aver parlato.

"Dammi il tempo di arrivare."

Sospirò sollevata nel sentirgli dire quelle parole e anche un po' in colpa per averlo sicuramente disturbato, però non lo vedeva da un po' e aveva bisogno di trascorrere un po' di tempo con lui, non voleva che Yoongi si dimenticasse di lei con il tempo.

Raccolse i vari fogli su cui stava studiando e li rimise nel raccoglitore, mettendo in ordine la sua scrivania per poi dirigersi in cucina ed assicurarsi che ci fossero i principali ingredienti per preparare dei dolci.

Dopo circa venti minuti, sentì il campanello suonare e si affrettò ad aprire la porta, sapendo già chi potesse essere, dato che a quell'ora del pomeriggio raramente ricevevano visite ed entrambi i suoi genitori erano nel pieno del lavoro.

"Sei stato veloce." Gli fece spazio cercando di nascondere un sorriso e lui si strinse semplicemente nelle spalle, non sapendo cosa dire, poi le mostrò un foglio su cui aveva scritto con una grafia veloce la ricetta dei biscotti, che attaccarono con un pezzo di nastro adesivo sulla parete della cucina, così da poter controllarla e seguirla per ben man mano senza perderla.

"Tua madre non c'è?" Si stava lavando le mani quando le fece quella domanda ed Hae non poté non notare quanto fossero sottili le sue dita ed estremamente chiare, tanto che era facile intravedere delle vene blu.

Coldness; m.ygDove le storie prendono vita. Scoprilo ora